Tutto inizia in una calda giornata di luglio del 1947 ad un’ottantina di chilometri dalla cittadina di Roswell, nel New Mexico. La mattina del 4 luglio un allevatore della zona trova sul suo terreno resti di quello che sembra lo schianto di un velivolo non identificato.
William Mac Brazel, questo il nome dell’allevatore, informa le autorità e nell’arco di pochi giorni, anche in seguito ad un doppio e contraddittorio comunicato dell’aviazione militare, sulla stampa prende corpo l’idea che i resti rinvenuti appartengano ad un “disco volante”. A niente vale il secondo comunicato stampa dei miliari che precisa che quelli rinvenuti sono i resti di un pallone sonda, ormai il dibattito sui media e l’interesse dell’opinione pubblica è tutto centrato sul contatto con una razza aliena.
I cadaveri di alcuni esseri alieni di bassa statura (circa un metro e 20), con la pelle grigia e la testa macrocefala, secondo la versione di ufologi e cospirazionisti, vennero portati via dal luogo dello schianto dai militari e, in seguito, spediti in aereo alla base di Forth Worth in Texas. Secondo la narrativa ufologica, uno dei quattro alieni, benché ferito, sarebbe sopravvissuto fino al 1952, accudito dai militari in un luogo segreto, presumibilmente nella base militare di Sandia (l’attuale Kirtland AFB), nel New Mexico.
Questa viene identificata da ufologi ed appassionati di misteri e cospirazioni come la prima apparizione ufficiale degli alieni “Grigi” chiamati anche Alieni di specie Alfa, Zeta o Reticuliani dal nome del sistema stellare ζ Reticuli loro presunto luogo d’origine.
Passa qualche anno e nel 1961 una coppia di coniugi in viaggio attraverso il New Hampshire nella notte tra il 19 e il 20 settembre avvista un UFO nel cielo. I signori Hill successivamente si fanno visitare da uno psichiatra in seguito ad una serie di ricorrenti incubi notturni. Ricostruiscono così anche attraverso sedute di ipnosi regressiva a cui si sottopone Betty le due ore “mancanti” dal momento dell’avvistamento dell’UFO.
I due affermano di essere stati prelevati da alieni e portati sulla loro astronave dove vennero sottoposti ad esami clinici. La donna descrive con precisione l’aspetto degli alieni: erano alti m 1.50, avevano la pelle grigia, delle grosse teste senza capelli e larghi occhi. Rispetto ai Grigi di Roswell, erano più muscolosi e meno esili, parlavano in inglese e indossavano uniformi. E da uno schizzo tracciato sotto ipnosi da Betty che viene identificata la provenienza di questi alieni: Zeta Reticuli, un sistema stellare distante 39,2 anni luce e composto da due stelle simili al Sole di quinta magnitudine e separate visualmente tra loro da 310 secondi d’arco.
Gli astronomi hanno più volte smentito che il disegno attribuito a Betty Hill sia in grado di individuare le coordinate di qualunque sistema stellare con una precisione almeno sufficiente.
Il boom degli avvistamenti dei Grigi arriverà però tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta dello scorso secolo anche grazie all’uscita di una serie di libri che provocheranno il coming out di molte persone “rapite” per qualche ora dagli alieni, per lo più per essere sottoposti ad indagini cliniche e strumentali.
C’è però chi ha dichiarato esperienze più estreme con gli alieni. E’ il caso dell’italiana Giovanna Podda che in una lunga intervista alla trasmissione televisiva “Mistero” condotta da Enrico Ruggeri qualche anno fa dichiarò di essere stata rapita dai “Grigi” all’età di cinque anni e per decine di volte di essere stata sottoposta ad analisi e inseminazione. Trattata da cavia per dar vita ad una nuova razza mista di terrestri e extraterrestri.
La donna racconta di essere rimasta incinta una ventina di volte. I Grigi visti da Giovanna Podda sono tutt’altro che esseri amichevoli animati da innocua curiosità scientifica. La donna racconta di essere stata portata in un luogo misterioso, sottoposta a dolorosi esperimenti, dove c’erano altri umani che soffrivano, cercavano di ribellarsi, ma erano inermi di fronte alla brutalità dei Grigi.
Inutile aggiungere che non esistono prove di alcun genere che suffraghino queste dichiarazioni. La signora Podda è diventata assidua frequentatrice di ambienti cospirazionisti ed ufologici.
I Grigi che ci osservano, ci spiano e talvolta ci rapiscono hanno però avuto un merito: quello di ispirare il più famoso extra terrestre della storia del cinema, ET.. Nel 1981 Steven Spielberg era insoddisfatto. Nonostante avesse messo al lavoro venti tra i migliori artisti concettuali per la realizzazione del piccolo alieno che sarebbe stato il protagonista del suo “ET l’extraterrestre”, nessuna delle idee proposte lo convinceva. Chiamò allora l’italiano Carlo Rambaldi che aveva già lavorato con lui in “Incontri ravvicinati del terzo tipo” che chiese nove mesi per realizzare il progetto. Spielberg gliene concesse sei.
E fu cosi che nacque ET. Un piccolo alieno, basso, tarchiato, rugoso, pelato, dalla pelle grigio-marrone, con una grande testa, collo periscopico, braccia simili a quelle umane, mani con quattro dita, gambe cortissime, piedi con tre dita e un cuore bioluminescente.
La testa era lunga circa mezzo metro e veniva controllata da dodici uomini; un modello elettronico, azionato da controlli radio, usato nei primi piani, per poter conferire una vasta gamma di espressioni facciali; una tuta a grandezza naturale, usata da nani.
La più significativa apparizione di Grigi è stata in seguito quella nella serie televisiva X-Files (1993-2002), che li vede far parte di una cospirazione mondiale in connivenza col governo degli Stati Uniti lungo tutte le nove stagioni del telefilm.
Alieni simili ai Grigi appaiono anche nelle serie tv Babylon 5, Taken, Stargate e Star Trek. Insomma certamente i Grigi sono fra noi, almeno dal punto di vista della fiction e della letteratura di fantascienza.