Una flotta di microsonde per individuare il Planet IX

Sono anni che alcuni astronomi vanno a caccia del fantomatico Planet Nine ed alcuni hanno perfino proposto che a causare lo strano orientamento orbitale di alcuni oggetti oltre l'orbita di Plutone possa essere un mini buco nero primordiale. Per risolvere la questione alcuni scienziati hanno proposto di inviare nell'area una flotta di minisonde.

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Il nostro sistema solare è composto da una stella, otto pianeti di grandi dimensioni, alcuni dei quali giganteschi come Giove e Saturno e da un numero enorme di piccoli satelliti, pianeti nani e comete ghiacciate. Gli astronomi continuano a scoprire un grande numero di pianeti nani, tuttavia ci sono alcuni indizi sulla possibile esistenza di un grande pianeta che potrebbe nascondersi molto al di là dell’orbita di Nettuno.
Questo “nono pianeta” potrebbe essere una “super-Terra” con circa cinque volte la massa del nostro pianeta, grande circa il doppio della Terra. Ma nonostante numerosi tentativi il misterioso pianeta nove non è stato ancora trovato.
A dire il vero, la caccia a questo misterioso pianeta dura da decenni e probabilmente non è stato mai trovato semplicemente perché non esiste. Le prove della sua esistenza infatti non sono molto forti. Esse derivano da un’analisi statistica delle orbite di piccoli corpi nel sistema solare esterno. L’idea è che l’attrazione gravitazionale del Pianeta Nove induca l’orientamento delle loro orbite a raggrupparsi. Ma, come altri hanno sottolineato, il clustering osservato potrebbe essere causato da altro.
Se il misterioso e sfuggente pianeta nove esiste è strano che tutti i rilievi effettuati da strumenti molto sensibili non abbiano trovato un pianeta grande il doppio della Terra. Forse il pianeta è più distante di quanto si pensi o ha un albedo bassissimo. Dopo decenni di caccia sono state proposte nuove spregiudicate teorie per spiegare le scarse prove esistenti a supporto. Tra queste ce n’è una davvero al limite della credibilità: e se il pianeta nove non fosse una super Terra ma fosse invece un buco nero primordiale?
I buchi neri primordiali sono particolari oggetti che potrebbero essersi formati nei primi istanti del Big Bang. Se esistessero realmente avrebbero una massa piccola, simile a quella di un pianeta piuttosto che a quella di una stella e avrebbero una dimensione paragonabile a quella di una mela. Un corpo cosi piccolo e ovviamente nero, sarebbe impossibile da rilevare con i nostri attuali telescopi. Tuttavia, poiché avrebbe un intenso campo gravitazionale, sarebbe rilevabile in base alle influenze esercitate su oggetti vicini.
Si potrebbero individuare buchi neri cosi piccoli?
Un’idea proposta è quella di inviare una flotta di veicoli spaziali di piccolissime dimensioni. A proporlo in uno studio è Edward Witten, secondo cui veicoli spaziali del peso di un centinaio di grammi potrebbero essere programmati per trasmettere un segnale con un tempo regolare. Se qualcuno di loro entrasse nel raggio del buco nero, i segnali sarebbero dilatati dall’intensa forza di gravità del mini buco nero.
Un lavoro apparentemente facile ma lo sciame di microscopici veicoli spaziali avrebbero bisogno di cronometrare i propri segnali con una precisione ottenibile solo da un orologio atomico, e attualmente non ci sono orologi atomici abbastanza piccoli da stare su una sonda di appena 100 grammi.
Un secondo team di ricercatori ha avanzato una soluzione alternativa: le micro sonde potrebbero inviare un segnale e radiotelescopi ad alta risoluzione misurerebbero lo spostamento delle loro traiettorie. Tuttavia una terza squadra sostiene che gli effetti del vento solare potrebbero sopraffare qualsiasi effetto gravitazionale.
L’idea è, come detto, una speculazione spregiudicata, difficilmente un oggetto del genere potrebbe essere presente nei pressi del nostro sistema solare rimanendo nascvosto a tutti i nostri strumenti. Inoltre, i buchi neri primordiali dovrebbero tendere ad evaporare tanto più rapidamente tanto più si rimpiccioliscono svanendo alla fine in un’esplosione di raggi gamma.
La caccia al pianeta nove comunque potrebbe farci scoprire comunque qualcosa di interessante o testare idee innovative.
Fonte: Universe Today