L’intramontabile Isaac Newton, ritrovata una importante opera

Nel 1687 Newton pubblicò Philosophiae Naturalis Principia Mathematica, opera nella quale sviluppò la teoria della gravitazione universale, lo studio del moto dei fluidi, la teoria delle maree, le leggi dell’urto e il calcolo della precessione degli equinozi.

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1686
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Isaac Newton nato a Woolsthorpe nel 1642, fu un fisico, matematico e astronomo inglese. Poco prima della nascita perse il padre, cosi in seguito fu accudito dalla nonna materna. Frequentò la scuola a Grantham e in seguito entrò al Trinity College di Cambridge dove fu allievo di Isaac Barrow uno dei matematici a cui dobbiamo lo sviluppo del calcolo moderno. Ancora giovanissimo, tra il 1664 e il 1666 Isaac Newton pose le basi di quelle che in seguito diventarono scoperte fondamentali della matematica, dell’ottica e della meccanica. Newton diventò cosi il più grande e conosciuto matematico d’Europa e uno dei fisici più importanti di quel periodo.
In quegli anni, i fisici si chiedevano quale forza agisse sui pianeti determinandone il loro orbitare attorno al Sole. Fu solo nel 1665, dopo lo scoppio di un’epidemia di peste, che Newton dovette rientrare a Woolsthorpe dove, riflettendo su questi dilemmi e in particolare sul rapporto tra la forza centrifuga della Luna nel moto attorno alla Terra e la forza di gravità con cui la Terra attira la Luna, giunse ad un’intuizione fondamentale che rappresenterà la base della legge di gravitazione universale formulata nel 1687.
A cavallo degli anni 1679 e 1680, Newton dimostrò che la forza necessaria a far percorrere a un corpo un’orbita ellittica deve variare con l’inverso del quadrato della distanza. Tale intuizione trovò il favore dell’astronomo Edmond Halley che incoraggiò Newton a proseguire gli studi.
Nel 1687 Newton pubblicò Philosophiae Naturalis Principia Mathematica, opera nella quale sviluppò la teoria della gravitazione universale, lo studio del moto dei fluidi, la teoria delle maree, le leggi dell’urto e il calcolo della precessione degli equinozi. Tale opera, la cui edizione fu curata da Halley, rappresenterà la base per la moderna fisica – matematica.
Proprio una copia di quest’opera rivoluzionaria “Philosophiae Naturalis Principia Mathematica” è stata fortunatamente ritrovata in una biblioteca francese in Corsica.
A fare la scoperta è stata Vannina Schirinsky-Schikhmatoff, direttrice della conservazione presso la biblioteca del patrimonio pubblico di Fesch ad Ajaccio. La direttrice ha ritrovato l’opera mentre studiava un indice del fondatore della biblioteca Lucien Bonaparte, uno dei fratelli di Napoleone.
Vannina Schirinsky-Schikhmatoff ha dichiarato questa settimana ad AFP: “Ho trovato il Santo Graal nella stanza principale, nascosto negli scaffali superiori” Aggiungendo: “La copertina ha un piccolo danno ma al suo interno è in ottime condizioni questa è la pietra angolare della matematica moderna“.
Il testo scritto in latino del “Philosophiae Naturalis Principia Mathematica” (Principi matematici di filosofia naturale) come detto, fu pubblicato per la prima volta da Newton nel 1687. Le traduzioni in inglese furono pubblicate solo in seguito, ma le edizioni originali rimangono molto apprezzate dai collezionisti.
Un’edizione in latino è stata venduta per 3,7 milioni di dollari in un’asta tenuta da Christie’s qualche anno fa, la stessa edizione della biblioteca di Ajaccio“, ha chiarito Schirinsky-Schikhmatoff, riferendosi a una vendita risalente al dicembre 2016 a New York a un acquirente rimasto sconosciuto.
Una bella scoperta che ci ricorda quanto di grande ha fatto Newton per la scienza e per l’umanità, ampliandone gli orizzonti. Il geniale fisico, matematico e astronomo terminò la sua attività a causa di gravi problemi di salute nel 1693, pochi anni dopo, nel 1703 fu eletto presidente della Royal Society, carica ricoperta fino alla scomparsa.
Newton è spesso ricordato per la celebre espressione Hypotheses non fingo (non invento ipotesi), riportata proprio nei Principia. Morì il 20 marzo 1727 e fu sepolto con grandi onori nell’abbazia di Westminster.
Qui è sepolto Isaac Newton, cavaliere, che da una forza d’animo quasi divina, e dai principi matematici da lui trovati, ha esplorato il corso e le figure dei pianeti, i percorsi di comete, le maree, le differenze nei raggi di luce, e, ciò che nessun altro studioso ha mai immaginato, le proprietà dei colori“.