Il coranavirus che ha scatenato un focolaio epidemico inizialmente nella città di Wuhan e che poi si è diffuso nel resto della Cina e da li, attraverso casi per adesso relativamente isolati, in diversi altri paesi del mondo sta ingenerando una vera e propria psicosi globale.
Ma ci troviamo davvero di fronte ad una sorte di “nuova peste”? Ad oggi, 30 gennaio 2020, i dati ci dicono il contrario. Le persone infettate dal virus sono 8.235 anche se questi numeri potrebbero essere sottostimati ed i decessi 171. Centoquarantatre i pazienti guariti dopo aver contratto il virus.
Il tasso di mortalità, sempre ad oggi, è del 2-3%. L’epidemia della SARS che colpì la Cina tra il 2002 ed il 2003 colpì oltre 8.000 persone e causò 750 decessi con un tasso di mortalità del 9%. Secondo i dati del Ministero della Sanità,gli italiani deceduti per complicazioni dovute all’influenza nella stagione 2018-2019 sono stati 198. Questo dato riguarda i “normali” virus influenzali che per la stragrande maggioranza della popolazione colpita provocano soltanto qualche giorno di febbre, spossatezza e raffreddore ma che comunque ogni inverno mietono qualche centinaia di vittime tra i soggetti a rischio. Ogni persona colpita dal coronavirus di Wuhan infetta mediamente tra 1,5 e 3 persone. Un malato di morbillo può infettare dalle 7 alle 29 persone.
Per quanto riguarda invece le ripercussioni economiche dovute al coronavirus queste sono attualmente più allarmanti di quelle che si ebbero sempre in Cina in conseguenza dell’epidemia di SARS tra il 2002 e il 2003 considerando che siamo ancora lontani dal picco epidemico. Si stima al momento un rallentamento del PIL cinese intorno al 1%. Con la SARS, nel 2003, l’economia del gigante asiatico arretrò del 3% con una perdita di 40 miliardi di dollari.
Ovviamente tutti questi dati, sia quelli di natura epidemiologica che quelli di natura economica, sono soggetti a possibili e anche significative variazioni in base all’andamento dell’epidemia.
Coronavirus di Wuhan, nuova “peste nera” o psicosi globale?
I dati attualmente disponibili non giustificano la psicosi globale che si sta scatenando intorno all'epidemia del coronavirus di Wuhan.
Indice