La missione Euclid, una collaborazione internazionale guidata dall’ESA (Agenzia Spaziale Europea) con il contributo della NASA, rappresenta un’ambiziosa impresa scientifica volta a svelare i misteri dell’energia oscura, la forza che sembra accelerare l’espansione dell’Universo.

L’obiettivo della missione Euclid
L’obiettivo principale è quello di mappare la distribuzione e l’evoluzione delle galassie nell’Universo, al fine di comprendere meglio la natura dell’energia oscura. Per fare ciò, il telescopio spaziale Euclid è progettato per acquisire immagini di miliardi di galassie, fornendo dati senza precedenti sulla struttura e l’evoluzione cosmica.
Il 19 marzo 2025, l’ESA ha rilasciato al pubblico i primi dati raccolti dalla missione Euclid. Questa “pubblicazione rapida” si concentra su tre “campi profondi” selezionati, aree del cielo in cui il telescopio effettuerà le sue osservazioni più dettagliate. Questi dati preliminari, che includono immagini di 26 milioni di galassie, alcune delle quali distanti oltre 10,5 miliardi di anni luce, forniscono un’anteprima delle capacità di Euclid e consentono agli scienziati di affinare le loro tecniche di analisi.
Durante la sua missione principale di sei anni, osserverà più di 1,5 miliardi di galassie, sfruttando una tecnica di “esposizione prolungata” simile a quella utilizzata nella fotografia a lunga esposizione. Questa strategia consentirà al telescopio di raccogliere gradualmente più luce, rivelando galassie più deboli e distanti.
Le prime osservazioni in campo profondo effettuate dal telescopio spaziale Hubble della NASA nel 1995 hanno rivoluzionato la nostra comprensione dell’universo, rivelando la presenza di un numero di galassie molto maggiore di quanto si pensasse. La missione Euclid, pur non avendo come obiettivo primario la scoperta di nuove galassie, si basa su queste osservazioni pionieristiche per indagare l’evoluzione dell’energia oscura nel corso della storia cosmica.
Le sue osservazioni saranno integrate da quelle del telescopio spaziale Nancy Grace Roman della NASA, il cui lancio è previsto per il 2027. Questa collaborazione consentirà di ottenere una visione ancora più completa dell’universo e di approfondire la nostra comprensione dell’energia oscura.
I dati raccolti dalla missione Euclid forniranno informazioni cruciali sulla natura dell’energia oscura, consentendo agli scienziati di determinare come il tasso di espansione dell’universo è cambiato nel tempo. Questa conoscenza potrebbe portare a una rivoluzione nella nostra comprensione della fisica fondamentale e della cosmologia.
La lente gravitazionale: una finestra sull’invisibile
Nonostante la materia oscura rimanga elusiva ai nostri strumenti di rilevazione diretta, la sua presenza e la sua influenza si manifestano attraverso il fenomeno della lente gravitazionale. Questo effetto, previsto dalla teoria della relatività generale di Einstein, si verifica quando la massa, sia quella della materia ordinaria che di quella oscura, deforma il tessuto dello spazio-tempo. Tale deformazione altera la traiettoria della luce, curvandola.
Quando la luce proveniente da galassie distanti attraversa queste regioni di spazio-tempo curvo, viene deviata e distorta, producendo effetti ottici spettacolari che rivelano indirettamente la presenza e la distribuzione della materia oscura. In pratica, la materia oscura agisce come una lente, deformando e amplificando la luce proveniente da sorgenti lontane, permettendo agli astronomi di mappare la sua distribuzione anche se non può essere vista direttamente.
La missione Euclid sfrutta appieno il potenziale della lente gravitazionale, impiegando l’analisi delle distorsioni presenti nelle immagini di miliardi di galassie per raggiungere i suoi obiettivi scientifici. Attraverso questa tecnica, gli scienziati mirano a creare una mappa dettagliata della distribuzione della materia oscura, rivelando l’influenza di questa componente invisibile sulla struttura dell’Universo.
Parallelamente, si propone di osservare come l’energia oscura, la forza che accelera l’espansione cosmica, abbia interagito con la materia oscura nel corso della storia dell’Universo, fornendo così indizi cruciali sulla natura di questa enigmatica forza. In sintesi, Euclid utilizza la lente gravitazionale come strumento chiave per svelare i misteri della materia oscura e dell’energia oscura, contribuendo significativamente alla nostra comprensione del Cosmo.
La vastità del campione di galassie osservate dalla missione Euclid è cruciale per ottenere risultati affidabili. I dati recentemente rilasciati coprono 63 gradi quadrati del cielo, un’area equivalente a 300 Lune piene. Ad oggi, Euclid ha osservato circa 2.000 gradi quadrati, e si prevede che osserverà un terzo dell’intero cielo entro la fine della sua missione.
I primi dati cosmologici della missione Euclid saranno rilasciati nell’ottobre 2026, includendo anche i dati accumulati durante ulteriori osservazioni dei campi profondi. Questi dati promettono di rivoluzionare la nostra comprensione dell’universo, fornendo nuove informazioni sulla materia oscura, l’energia oscura e l’evoluzione cosmica.
Una collaborazione globale per svelare i misteri dell’Universo oscuro
La missione Euclid, un progetto ambizioso volto a indagare la natura della materia oscura e dell’energia oscura, è guidata dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) con il prezioso contributo della NASA. Un consorzio internazionale di oltre 2.000 scienziati, provenienti da 300 istituti in 15 paesi europei, oltre a Stati Uniti, Canada e Giappone, collabora attivamente alla missione, fornendo gli strumenti scientifici e analizzando i dati raccolti.
L’ESA ha affidato a Thales Alenia Space il ruolo di appaltatore principale per la costruzione del satellite e del suo modulo di servizio, mentre Airbus Defence and Space è stata selezionata per sviluppare il modulo del carico utile, che include il telescopio. Euclid è classificata come una missione di classe media all’interno del programma Cosmic Vision.
La NASA svolge un ruolo cruciale nella missione Euclid, supportando tre team scientifici. Il Jet Propulsion Laboratory (JPL) ha progettato e realizzato l’elettronica del chip sensore per lo strumento Near Infrared Spectrometer and Photometer (NISP) di Euclid, oltre a guidare l’approvvigionamento e la consegna dei rilevatori NISP.
Questi rilevatori, insieme all’elettronica del chip sensore, sono stati sottoposti a rigorosi test presso il Detector Characterization Lab della NASA, situato presso il Goddard Space Flight Center di Greenbelt, nel Maryland. L’Euclid NASA Science Center presso l’IPAC (ENSCI), situato presso il Caltech di Pasadena, in California, fornisce supporto alle indagini scientifiche negli Stati Uniti, e i dati scientifici raccolti dalla missione sono archiviati presso il NASA/IPAC Infrared Science Archive (IRSA). Il JPL è una divisione del Caltech.
L’obiettivo scientifico principale della missione Euclid è quello di indagare la natura della materia oscura e dell’energia oscura, due componenti fondamentali dell’Universo che rimangono in gran parte sconosciute. Attraverso l’analisi delle distorsioni causate dalla lente gravitazionale e la mappatura della distribuzione delle galassie, Euclid fornirà dati cruciali per comprendere l’evoluzione dell’Universo e la natura di queste forze misteriose.
La collaborazione tra l’ESA e la NASA, insieme al contributo di numerosi istituti di ricerca in tutto il mondo, è fondamentale per il successo della missione Euclid. Questa sinergia di competenze e risorse permette di affrontare le sfide scientifiche e tecniche legate all’esplorazione dell’Universo oscuro.
Per maggiori informazioni su Euclide vai su science.nasa.gov/mission/euclid/