L’intelligenza artificiale (IA) rappresenta una delle tecnologie più rivoluzionarie del nostro tempo, con il potenziale di trasformare radicalmente il modo in cui viviamo e lavoriamo, ciononostante “da grandi poteri derivano grandi responsabilità”, e l’Unione Europea ha riconosciuto la necessità di stabilire una normativa IA che garantisca l’uso sicuro e etico di questa tecnologia.
Come accennato, l’1° agosto 2024, è entrata in vigore la prima regolamentazione completa al mondo sull’intelligenza artificiale, un passo significativo verso la creazione di un mercato interno armonizzato per l’IA nell’UE.
Questa normativa AI mira a incoraggiare l’adozione di questa tecnologia, creando un ambiente favorevole all’innovazione e agli investimenti, pur garantendo che i diritti dei cittadini siano preservati. La vicepresidente dell’esecutivo comunitario, Margrethe Vestager, ha dichiarato che l’approccio europeo alla tecnologia mette i cittadini al primo posto, assicurando che i loro diritti siano rispettati, mentre invece il commissario al mercato interno, Thierry Breton, ha sottolineato che questa normativa AI rappresenta una pietra miliare nella leadership europea nel campo dell’IA affidabile.
La maggior parte delle norme della legislazione sull’IA entreranno in vigore il 2 agosto 2026, ma alcuni divieti sui sistemi di IA considerati come un rischio inaccettabile saranno applicati già dopo sei mesi, mentre le regole per i cosiddetti modelli di IA per scopi generali entreranno in vigore dopo 12 mesi. Per colmare il periodo transitorio prima della piena attuazione, la Commissione Europea ha lanciato il Patto AI, invitando gli sviluppatori di IA ad adottare volontariamente gli obblighi chiave della legislazione prima delle scadenze legali.
Cosa ha fatto sì che venisse realizzata una normativa IA?
La normativa IA europea è stata progettata per affrontare una serie di questioni chiave legate all’uso e allo sviluppo dell’IA, di seguito alcuni dei punti salienti:
Innanzitutto, c’era bisogno di una classificazione dei sistemi di IA, pertanto la nuova normativa IA europea classifica i sistemi di IA in base al livello di rischio che presentano:
- Rischio Inaccettabile: sistemi di IA che rappresentano un rischio inaccettabile per la sicurezza, i diritti fondamentali e i valori dell’Unione Europea; secondo la nuova normativa IA questi sistemi sono vietati.
- Rischio Alto: sistemi di IA che presentano un rischio elevato per la sicurezza e i diritti fondamentali; secondo la nuova normativa IA questi sistemi sono soggetti a requisiti rigorosi prima di poter essere immessi sul mercato.
- Rischio Limitato: sistemi di IA che presentano un rischio limitato; secondo la nuova normativa IA questi sistemi sono soggetti a obblighi di trasparenza leggeri.
- Rischio Minimo: sistemi di IA che presentano un rischio minimo o nullo; secondo la nuova normativa IA questi sistemi non sono soggetti a requisiti specifici.
Visti i livelli di sicurezza, la nuova normativa IA applica anche degli obblighi per gli operatori, ovvero coloro i quali sviluppano, importano o utilizzano sistemi di IA nell’UE, essi devono rispettare una serie di obblighi:
- Valutazione del rischio: secondo la nuova normativa IA gli operatori devono effettuare una valutazione del rischio per identificare e mitigare i rischi associati ai loro sistemi di IA.
- Trasparenza: secondo la nuova normativa IA gli operatori devono garantire che i loro sistemi di IA siano trasparenti e comprensibili per gli utenti.
- Sicurezza: secondo la nuova normativa IA gli operatori devono garantire che i loro sistemi di IA siano sicuri e non rappresentino un rischio per la sicurezza degli utenti.
- Protezione dei dati: secondo la nuova normativa IA gli operatori devono garantire che i dati personali trattati dai loro sistemi di IA siano protetti in conformità con il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR).
A questo punto, troviamo le autorità di vigilanza, con gli Stati membri dell’UE che devono designare autorità nazionali competenti per vigilare sull’applicazione delle norme relative ai sistemi di IA, e queste autorità avranno il compito di:
- Monitorare il mercato: monitoreranno il mercato per garantire che i sistemi di IA rispettino le norme.
- Imporre sanzioni: avranno il potere di imporre sanzioni agli operatori che non rispettano le norme.
- Promuovere l’innovazione: lavoreranno per promuovere l’innovazione e l’adozione dell’IA nell’UE.
La normativa IA avrà implicazioni in vari settori
La nuova normativa sull’IA avrà implicazioni significative per vari settori, a partire dalla sanità, dove i sistemi di IA utilizzati dovranno rispettare requisiti rigorosi per garantire la sicurezza dei pazienti e la protezione dei dati, nella finanza, dove dovranno essere trasparenti e sicuri per proteggere gli utenti da frodi e abusi, ed infine nei trasporti dove dovranno garantire la sicurezza dei passeggeri e la protezione dei dati.
La nuova normativa europea sull’intelligenza artificiale (IA) ovviamente presenta una serie di sfide e opportunità per gli sviluppatori, gli utenti e i regolatori, alcune delle principali sfide sono la conformità ai requisiti, con gli sviluppatori che dovranno riuscire a far del loro meglio, sebbene ciò potrebbe comportare costi aggiuntivi per la valutazione del rischio, la trasparenza e la sicurezza dei sistemi di IA.
Le piccole e medie imprese (PMI) potrebbero trovare difficile rispettare i requisiti della normativa a causa delle risorse limitate, ciononostante la Commissione Europea ha previsto misure per ridurre gli oneri amministrativi e finanziari per le PMI.
Alcuni critici sostengono che la normativa potrebbe ostacolare l’innovazione e la competitività delle imprese europee nel settore dell’IA, d’altro canto la Commissione Europea ritiene che un quadro normativo chiaro e prevedibile possa in realtà favorire l’innovazione a lungo termine.
Gli Stati membri dovranno garantire che le autorità di vigilanza siano adeguatamente attrezzate per monitorare e applicare le norme, e questo potrebbe richiedere risorse significative e una stretta collaborazione tra le autorità nazionali.
Per quanto riguarda le opportunità, innanzitutto la normativa mira a creare un ambiente di fiducia per l’adozione dell’IA, garantendo che i sistemi di IA siano sicuri, trasparenti e rispettosi dei diritti fondamentali, in modo tale che aumenti la fiducia dei consumatori e favorisca l’adozione dell’IA in vari settori.
L’UE si pone come leader globale nella regolamentazione dell’IA, stabilendo standard elevati per l’uso etico e sicuro dell’IA, questo potrebbe rafforzare la posizione dell’Europa come leader nell’innovazione tecnologica e nella protezione dei diritti fondamentali.
La normativa inoltre contribuisce alla creazione di un mercato unico digitale per l’IA, riducendo la frammentazione normativa tra gli Stati membri e facilitando la libera circolazione dei sistemi di IA e dei relativi prodotti e servizi, d’altronde la Commissione Europea ha lanciato il Patto AI per promuovere l’adozione volontaria degli obblighi chiave della normativa prima delle scadenze legali.
Questo potrebbe incentivare gli sviluppatori a innovare e a investire nell’IA, creando un ambiente favorevole all’innovazione. Queste sfide e opportunità evidenziano l’importanza di un approccio equilibrato alla regolamentazione dell’IA, che garantisca la sicurezza e la protezione dei diritti fondamentali senza ostacolare l’innovazione e la competitività.
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