Questo 1 aprile 2018, un’immagine a colori migliorati della Grande Macchia Rossa di Giove è stata catturata dalla navicella spaziale Juno della NASA. L’immagine è una combinazione di tre immagini separate scattate mentre Juno eseguiva il suo dodicesimo sorvolo ravvicinato del pianeta.
La Grande Macchia Rossa, un ovale vorticoso di nuvole largo due volte la Terra, è stata osservata sul pianeta gigante da più di 300 anni. Nel 2021, i risultati di Juno hanno mostrato che le tempeste di Giove sono molto più alte del previsto, con alcune che si estendono per 100 chilometri sotto la sommità delle nuvole e altre. La Grande Macchia Rossa si estende per oltre 350 chilometri.
Juno è una navicella spaziale a energia solare e compie lunghe orbite circolari attorno a Giove.
La Grande Macchia Rossa è una vasta tempesta anticiclonica, posta a 22° sotto l’equatore del pianeta Giove, che dura da almeno 300 anni. La tempesta, la più grande del sistema solare, è visibile dalla Terra anche con telescopi amatoriali.
La Grande Macchia Rossa ruota in verso antiorario, con un periodo di sei giorni terrestri,corrispondenti a 14 giorni gioviani. Misura 24-40 000 km da ovest ad est e 12-14 000 km da sud a nord. La macchia è sufficientemente grande da contenere tre pianeti delle dimensioni della Terra.
All’inizio del 2004 la Grande Macchia Rossa aveva approssimativamente la metà dell’estensione longitudinale che aveva un secolo prima, quando misurava 40 000 km in diametro. All’attuale velocità di riduzione potrebbe diventare circolare nel 2040, sebbene ciò sia improbabile a causa degli effetti distorsivi delle correnti a getto vicine ad essa. Non è noto quanto possa durare la macchia o se i cambiamenti osservati siano il risultato di fluttuazioni normali.
Il diametro della Macchia Rossa è diminuito nel corso del XX secolo. Dall’inizio del XXI secolo pare ridursi ad un ritmo più elevato, di quasi 1000 km all’anno, e la forma sta cambiando da quella di un ovale a quella di un cerchio. La dimensione misurata nel senso da nord a sud è cambiata poco, mentre è diminuita notevolmente la dimensione da est a ovest.
Se alla fine dell’ottocento sulla base di osservazioni storiche la Macchia Rossa aveva un diametro di 41 000 km, nel 1979 il diametro si era ridotto a circa 23 000 km al tempo del passaggio della Voyager 2, per poi diminuire ulteriormente nel 1995 a 20 000 e a 17 700 km nel 2009.
È tuttavia a partire dal 2012 che si è osservato, dopo alcune segnalazioni di astronomi amatoriali, che la Macchia si sta riducendo a ritmi più serrati, di quasi 1000 km all’anno. In base a osservazioni compiute dal telescopio spaziale Hubble, nel 2014 il diametro massimo della Macchia Rossa è sceso a 16 500 km, il valore più piccolo mai misurato dagli astronomi.[7][8]
Credito immagine: NASA/JPL-Caltech/SwRI/MSSS/Gerald Eichstädt/Seán Doran