Raffiche di onde radio brevissime continuano a giungere dallo spazio profondo colpendo le sensibilissime orecchie dei nostri radiotelescopi, riempiendo i rivelatori di dati confusi. Gli astronomi stanno cercando le origini per capire cosa li sta inviando dallo spazio da miliardi di anni luce di distanza utilizzando un nuovo approccio: l’Intelligenza Artificiale.
Queste raffiche di onde radio sono potenti, puntiformi, a banda larga (cioè coprono una vasta gamma di frequenze radio), arrivano a vampate di pochi millisecondi da parti del cielo al di fuori della Via Lattea.
A differenza di quello molte sorgenti radio naturali che conosciamo, un Fast Radio Burst viene rilevato per un brevissimo periodo di tempo con forza sufficiente da distinguersi dal rumore di fondo. La raffica, di solito, appare come un unico picco di energia senza alcun cambiamento nella sua forza nel corso del tempo. Le raffiche arrivano da ogni parte del cielo, e non sono concentrate sul piano della Via Lattea. Questo non è il tipo di segnale che che ci aspetteremmo da una semplice esplosione o qualsiasi altro evento noto che diffonde picchi di energia elettromagnetica nel cosmo.
Questi strani segnali vengono chiamati in gergo tecnico FRBs o raffiche radio veloci. Le emissioni sono energicamente comparabili alla produzione totale del nostro sole nell’arco di circa un secolo. Vennero scoperti nel 2007, studiando i dati registrati nel 2001 da Duncan Lorimer e il suo allievo David Narkevic mentre erano alla ricerca attraverso i dati d’archivio di pulsar e, per questo, sono comunemente indicati come segnali Lorimer Burst.
Da allora è stato compiuto un approfondito e continuo studio per individuare la loro origine.
Ma gli FRB arrivano in momenti casuali, la tecnologia oggi a nostra disposizione e i metodi di osservazione non sono ben preparati per individuare questi segnali. Gli astronomi hanno dato una serie di possibili spiegazioni per queste raffiche radio, dalla fusione di stelle di neutroni fino ad arrivare a tentare di spiegare i segnali con la presenza di civiltà extraterrestri estremamente avanzate.
In un articolo pubblicato il 4 luglio scorso sulla rivista Monthly advices of Royal Astronomical Society, un gruppo di astronomi ha affermato di aver rilevato cinque FRB in tempo reale utilizzando un singolo radiotelescopio.
Wael Farah, un “doctoral student” presso la Swinburne University of Technology di Melbourne, in Australia, ha sviluppato un sistema di apprendimento automatico che ha riconosciuto le firme degli FRB al loro arrivo al radiotelescopio di Molonglo dell’Università di Sydney, vicino a Canberra. Il sistema di apprendimento automatico ideato da Farah ha “insegnato” al radiotelescopio Molonglo a individuare FRB e passare alla sua modalità di registrazione più dettagliata, producendo le migliori registrazioni di FRB di sempre.
Sulla base dei loro dati, i ricercatori hanno dedotto che tra i 59 e i 157 FRB, teoricamente rilevabili, “esplodono” sui nostri cieli ogni giorno . Gli scienziati hanno anche utilizzato i rilevamenti immediati per cercare i chiarori correlati nei dati provenienti dai raggi X, dai telescopi ottici e da altri radiotelescopi, nella speranza di trovare un evento visibile collegato agli FRB, ma per ora non hanno avuto fortuna.
La loro ricerca ha dimostrato, tuttavia, che uno dei tratti più peculiari degli FRB sembra essere reale: i segnali, una volta arrivati, non si ripetono mai. Ognuno sembra essere un evento singolare nello spazio che non accadrà mai più.
Fonte: Space.com