Una sostanza chimica presente naturalmente nei broccoli, il sulforafano, potrebbe un giorno prevenire e curare i coaguli di sangue che possono portare a ictus, attualmente la seconda causa di morte nel mondo.
Il sulforafano è presente nelle verdure crocifere come broccoli e cavolfiori
I ricercatori, guidati da un team dell’Università di Sydney in Australia, hanno condotto una serie di test di laboratorio su 23 composti comunemente presenti nelle piante per determinare la loro predisposizione a legarsi con le piastrine del nostro sangue.
Le piastrine svolgono un ruolo fondamentale nel chiudere le ferite per fermare l’emorragia, ma in circostanze specifiche possono anche formare pericolosi coaguli che bloccano del tutto il flusso del sangue. Nei tessuti critici per la vita come il cervello e il cuore, ogni momento di perdita di ossigeno rischia di causare danni irreparabili.
Il sulforafano (SFN) presente nelle verdure crocifere come broccoli, cavolfiori e germogli di broccoli si è distinti per il suo potenziale come agente anticoagulante. Il composto ha già ricevuto attenzione in passato per il suo potenziale nella prevenzione del cancro e nell’abbassamento del colesterolo.
Un’analisi approfondita dell’impatto del sulforafano a livello molecolare ha rivelato che è in grado di rallentare l’aggregazione piastrinica e impedire la formazione di coaguli in condizioni simili a quelle riscontrate nelle nostre arterie, apparentemente attraverso la modifica dell’attività di una proteina chiamata PDIA6.
“Non solo il sulforafano dei broccoli è efficace nel migliorare l’efficacia dei farmaci anticoagulanti dopo un ictus, ma potrebbe essere utilizzato come agente preventivo per i pazienti ad alto rischio di ictus“, ha spiegato lo scienziato biomedico Xuyu Liu dell’Università di Sydney.
I risultati dello studio rendono il sulforafano meritevole di essere indagato come un modo per ridurre il rischio di ictus in alcuni dei gruppi più vulnerabili ad esso, soprattutto perché si trova naturalmente in alimenti come i broccoli, già noti per essere buoni per la salute del cuore e per la protezione contro le malattie.
Il sulforafano può essere utilizzato sia a scopo preventivo che come terapia
Il sulforafano potrebbe essere utilizzato anche in caso di emergenza: trattamenti somministrati a pazienti che hanno avuto un ictus, per cercare di minimizzare gli effetti sul cervello. Questi trattamenti possono fare una differenza sostanziale in termini di danni causati dai coaguli di sangue e, in definitiva, salvare vite umane.
Gli attuali farmaci anti-coaguli, chiamati attivatori tissutali del plasminogeno (tPA), funzionano solo nel proteggere dai danni cerebrali circa il 20% delle volte. Negli esperimenti sui topi, quando il sulforafano è combinata con un tPA, i ricercatori hanno scoperto che il tasso di successo potrebbe arrivare fino al 60%.
“La cosa interessante è che questo composto naturale non provoca alcun segno di sanguinamento, che è un effetto collaterale comune associato agli agenti anticoagulanti testati nel trattamento dell’ictus“, ha aggiunto Liu.
Circa 15 milioni di persone ogni anno sono colpite da ictus
La ricerca sul sulforafano è ancora nelle fasi iniziali e finora non sono stati condotti test sugli esseri umani. Non vi è ancora la certezza che una dieta potenziata dai broccoli sarebbe sufficiente da sola a ridurre il rischio di ictus, ma questo è qualcosa su cui studi futuri potranno rispondere.
Quello che invece è ampiamente conosciuta è la dimensione del problema sanitario che il mondo sta affrontando: circa 15 milioni di persone ogni anno sono colpite da ictus, di cui circa un terzo ha conseguenze mortali e circa un terzo comporta disabilità permanenti di qualche tipo.
“Siamo molto entusiasti di aver isolato il sulforafano che potrebbe avere enormi effetti benefici“, ha concluso Liu: “I nostri studi continueranno ad esplorare come i composti altamente purificati provenienti dalle verdure possano avere effetti benefici nei processi patologici“.
I Italia, secondo il Ministero della Salute: “L’ictus è la seconda causa di morte, dopo le malattie ischemiche del cuore, è responsabile del 9-10% di tutti i decessi e rappresenta la prima causa di invalidità.
Ogni anno si registrano nel nostro Paese circa 90.000 ricoveri dovuti all’ictus cerebrale, di cui il 20% sono recidive. Il 20-30% delle persone colpite da ictus cerebrale muore entro un mese dall’evento e il 40-50% entro il primo anno.
Solo il 25% dei pazienti sopravvissuti ad un ictus guarisce completamente, il 75% sopravvive con una qualche forma di disabilità, e di questi la metà è portatore di un deficit così grave da perdere l’autosufficienza.
L’ictus è più frequente dopo i 55 anni, la sua prevalenza raddoppia successivamente ad ogni decade; il 75% degli ictus si verifica nelle persone con più di 65 anni. La prevalenza di ictus nelle persone di età 65-84 anni è del 6,5% (negli uomini 7,4%, nelle donne 5,9%)“.