L’aviazione è uno dei settori più inquinanti del mondo, basti pensare che un semplice volo a corto raggio emette più anidride carbonica per grammo di peso trasportato che qualsiasi altro mezzo di trasporto.
Per quanto riguarda invece i voli a lungo raggio e domestici, anche in quel caso, la situazione non è molto più rosea, ecco perché si è pensato di realizzare l’X-66A, così da porre un freno a quella che rappresenta una grave minaccia per il clima e la vita sul pianeta.
Come detto, spinta dalla volontà di limitare quanto più possibile l’inquinamento, la NASA ha avviato il progetto Sustainable Flight Demonstrator, una sfida ambiziosa per aiutare l’industria aeronautica a raggiungere l’obiettivo di zero emissioni nette entro il 2050. Sebbene questo progetto sia avveneristico, già oggi si può dire che sta avendo i suoi frutti, infatti ha già prodotto alcuni risultati sorprendenti: un nuovo design di aereo a corridoio singolo, ideato dalla Boeing, che potrebbe ridurre il consumo di carburante e le emissioni fino al 30% rispetto agli attuali modelli più efficienti.
Il nuovo aereo di cui stiamo parlando è proprio il X-66A di a cui avevamo accennato all’inizio di questo articolo, l’aereo è caratterizzato da ali molto lunghe e sottili, sostenute da due montanti obliqui. Questa soluzione permette di aumentare la portanza e diminuire la resistenza, riducendo così la quantità di carburante necessaria per volare, oltre a ciò, il design è pensato per ospitare in futuro sistemi di propulsione avanzati, che ora non trovano spazio sotto le ali degli aerei tradizionali.
Altre peculiarità dell’X-66A
Nello specifico, le ali dell’X-66A hanno una lunghezza di 52 metri e una corda di 1,5 metri, con un angolo di freccia di 5 gradi. I montanti hanno una lunghezza di 14 metri e una corda di 0,8 metri, con un angolo di freccia di 35 gradi.
Questa configurazione permette di ottenere un rapporto di aspetto di 24.4, molto superiore a quello degli aerei convenzionali, che si aggira intorno a 10. Il rapporto di aspetto è il rapporto tra la lunghezza e la corda dell’ala, e indica quanto è sottile o spessa un’ala. Un’ala con un alto rapporto di aspetto ha una maggiore efficienza aerodinamica, perché genera meno vortici alle estremità, che sono una fonte di resistenza indotta.
L’X-66A è stato classificato come X-plane, ovvero un aereo sperimentale usato per testare nuove tecnologie e concetti, e per capire quanto questo sia avanzato basti pensare che è il frutto di oltre dieci anni di ricerca e collaborazione tra la NASA e la Boeing sul modello “Transonic Truss-Braced Wing”. Ora, per la prima volta, è stata realizzata una dimostrazione in scala reale dell’aereo.
“Questa designazione ci rende incredibilmente orgogliosi, perché significa che l’X-66A farà parte di una lunga serie di aerei sperimentali che hanno validato innovazioni che hanno rivoluzionato l’aviazione”
ha dichiarato Todd Citron, direttore tecnologico della Boeing, a giugno dello scorso anno, per poi aggiungere in seguito:
“Con le lezioni apprese dalla progettazione, costruzione e test di volo, avremo l’opportunità di modellare il futuro del volo e contribuire alla decarbonizzazione del settore aerospaziale”.
Se il progetto dovesse avere successo nei test reali, potrebbe essere la svolta di cui l’industria aeronautica ha bisogno, questo perché gli aerei a corridoio singolo sono quelli più usati per i voli a corto raggio o nazionali, e sono responsabili di quasi la metà delle emissioni del trasporto aereo globale.
Grazie a questa partnership –e a un cospicuo finanziamento della NASA di 425 milioni di dollari in sette anni, a cui si aggiungono i 725 milioni di dollari della Boeing e dei suoi partner–, però questo nuovo aereo ecologico potrebbe essere nei cieli già nel 2027.
“Per raggiungere il nostro obiettivo di emissioni nette pari a zero entro il 2050, abbiamo bisogno di concetti di aerei trasformativi come quelli che stiamo volando sull’X-66A”, ha affermato Bob Pearce, responsabile della ricerca aeronautica della NASA. “Con questo aereo sperimentale, puntiamo in alto per dimostrare il tipo di tecnologie di risparmio energetico e di riduzione delle emissioni di cui l’industria aeronautica ha bisogno”.
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