venerdì, Novembre 22, 2024
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I funghi comparvero un miliardo di anni fa

Un gruppo di ricercatori ha ritrovato funghi fossili risalenti a un miliardo di anni fa, una scoperta che potrebbe rimodellare la nostra comprensione di come si è evoluta la vita sulla terra

Un gruppo di ricercatori ha ritrovato funghi fossili risalenti a un miliardo di anni fa, una scoperta che potrebbe rimodellare la nostra comprensione di come si è evoluta la vita sulla terra. Per decenni si è ritenuto che i primi organismi come funghi, muffe e lieviti, fossero apparsi sulla terra circa mezzo miliardo di anni fa.

Ma i recenti esemplari fossili portati alla luce in Canada e analizzati utilizzando le ultime tecnologie di datazione sembrano spingere indietro l’arrivo dei funghi ai primi tratti della vita terrestre. Corentin Loron, un dottorando dell’Università di Liegi, in Belgio, e colleghi hanno esaminato i microfossili per determinare la composizione chimica delle loro cellule.

Hanno constatato la presenza di chitina, una sostanza fibrosa che si forma sulle pareti delle cellule fungine e hanno esaminato l’età della roccia in cui i fossili sono stati trovati valutandola dal suo rapporto di elementi radioattivi. Hanno concluso che i microfossili risalgono ad un periodo tra i 900 milioni e un miliardo di anni fa.

Secondo Loron, il risultato è significativo perché nell’albero della vita, i funghi fanno parte del gruppo degli organismi eucarioti, come le piante e gli animali. “Ciò significa che se i funghi erano già presenti circa 900-1000 milioni di anni fa, potrebbero già esservi stati organismi come gli animali“. “Questa scoperta potrebbe rimodellare la nostra visione del mondo perché quei gruppi sono ancora presenti oggi, quindi, questo lontano passato, benché molto diverso dal presente, potrebbe essere stato molto più ‘moderno’ di quanto pensassimo.”

funghimiceti  sono un regno di organismi eucarioti, unicellulari e pluricellulari: comprende più di 700 000 specie conosciute, benché la diversità sia stata stimata in più di 3 milioni di specie.

Classificati scientificamente da Linneo come Piante, i funghi sono stati poi elevati al rango di regno da Nees nel 1817 e da Whittaker nel 1968. Altri organismi storicamente classificati come funghi sono tuttora di classificazione incerta: Thomas Cavalier-Smith ha proposto un sesto regno, Chromista, comprendente le classi dei Hyphochytridiomycetes e Oomycetes. I moderni studi molecolari hanno contribuito a produrre un ordinamento sistematico più obiettivo, basato sulla filogenesi, che promette un maggior grado di stabilità. La disciplina che studia i funghi si chiama micologia.

I funghi sono tra gli organismi più abbondanti del pianeta e sono il terzo più grande contributore alla biomassa globale dopo le piante ed i batteri. Costituiscono una massa complessiva sei volte più pesante della massa di tutti gli animali combinati, inclusi gli umani.

Gli organismi del regno dei funghi sono accomunati dalle seguenti caratteristiche:

  • alimentazione eterotrofa: i funghi si nutrono di sostanze organiche elaborate da altri organismi;
  • mancanza di tessuti differenziati e di elementi conduttori di linfa;
  • sistema riproduttivo tramite spore, e non attraverso uno stadio embrionale come piante e animali.

Al regno dei funghi appartengono inoltre organismi eterotrofi riproducentisi da spore, da molto semplici (unicellulari) a più complessi (pluricellulari) con struttura vegetativa eventualmente organizzata in cellule formanti strutture filamentose dette ife o micelio primario, non differenziate in tessuti. A differenza delle cellule vegetali, che hanno una parete costituita prevalentemente da cellulosa, la parete cellulare dei funghi è costituita da differenti glucani (β-glucani prevalentemente non cellulosici) e da un altro polisaccaride, la chitina, polimero dell’aminozucchero N-acetil-glucosamina, presente anche nell’esoscheletro degli artropodi.

La chitina, rispetto alla cellulosa è molto più resistente alla degradazione microbica. In passato i polisaccaridi strutturali chitinosi venivano chiamati micosina.

Riguardo ai polisaccaridi di riserva, i funghi possono accumulare, analogamente agli animali, sostanze di riserva energetica sotto forma di glicogeno, differentemente dai vegetali che utilizzano l’amido. Le cellule che costituiscono le ife possono essere mono o polinucleate e possono essere divise da setti. La presenza o meno dei setti è una caratteristica distintiva di alcuni gruppi di funghi rispetto ad altri. Negli Zigomiceti, infatti, le ife non sono settate, cosa che invece è presente negli Ascomiceti, nei Basidiomiceti e nei Deuteromiceti.

Il setto può essere:

  • intero, senza poro;
  • perforato, con poro centrale che consente il passaggio del protoplasma e di organi cellulari:
  • a barile o doliporo, con poro circondato da un bordo costituito da fibre di chitina che arriva a formare una struttura cilindrica (presente in alcuni gruppi di Basidiomiceti).

Le ife si sviluppano all’interno del substrato di crescita fino a formare un reticolo intrecciato detto micelio.
Una delle caratteristiche di alcuni funghi è quella di emettere luce, come ad esempio la clitocibe dell’ulivo (Omphalotus olearius), che si illumina per via delle lamelle bioluminescenti.

Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Nature.

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