La Cina ha presentato una tabella di marcia preliminare che mira a realizzare un piano per stabilire un sistema completo per l’estrazione di risorse in tutto il sistema solare entro il 2100.
L’ambiziosa iniziativa, che prende il nome dal lavoro dello scienziato della dinastia Ming Song Yingxing, “Tiangong Kaiwu” (Lo sfruttamento delle opere della natura), ha il potenziale per trasformare l’economia spaziale globale ed elevare la posizione della Cina nell’ambito dell’esplorazione spaziale, come riferisce il South China Morning Post.
Guidato da Wang Wei, un illustre scienziato della China Aerospace Science and Technology Corporation, il progetto mira principalmente a esplorare per estrarre e utilizzare economicamente ghiaccio d’acqua e risorse minerali oltre i confini della Terra.
Wang Wei ha sottolineato che il rapido progresso delle tecnologie spaziali ha aperto la strada allo sfruttamento economico delle risorse reperibili nello spazio e potrebbe presto estendersi oltre il sistema Terra-Luna e diventare significativo nella competizione economica globale tra le nazioni.
“Proprio come i miracoli creati nella grande era della navigazione, una ‘grande era spaziale’ caratterizzata dall’uso delle risorse spaziali… creerà i prossimi miracoli nella storia umana e porterà nuova prosperità alla nostra civiltà“, ha dichiarato Wang Wei durante un recente convegno della Società di Astronautica a Pechino.
Il progetto per l’utilizzo delle risorse spaziali
Wang Wei e il suo team hanno delineato un piano ambizioso e complesso basato su regioni bilanciate dal punto di vista gravitazionale posizionate strategicamente tra i corpi celesti, inclusi i pianeti, la Luna e il Sole, come nodi per espandere la loro portata passo dopo passo.
La rivista China Space News, di proprietà statale cinese, ha riferito che il team negli ultimi tre anni ha esaminato rigorosamente la fattibilità e le tecnologie chiave necessarie per utilizzare in modo ottimale le risorse dello spazio profondo.
Questa ricerca è culminata nel piano presentato da Wang che include la creazione di strutture per l’estrazione del ghiaccio d’acqua dalla Luna, dagli asteroidi vicini alla Terra, da Marte, dagli asteroidi della fascia principale e dalle lune di Giove.
Lo studio prevede che queste strutture formeranno un sistema di rifornimento che abbraccia tutto il sistema solare, strategicamente posizionato nei punti Lagrange 1 e 2, gravitazionalmente stabili, tra la Terra e la Luna, nonché in punti analoghi tra il Sole e la Terra, Marte e Giove.
Inoltre, il piano comprende la costruzione di infrastrutture come vie di trasporto delle risorse e stazioni di estrazione e lavorazione extraterrestri. Ciò faciliterebbe le operazioni spaziali commerciali su larga scala.
Wang ha sottolineato che la loro grande visione per la Cina nello spazio dipende dall’ulteriore sviluppo delle tecnologie legate all’estrazione e alla lavorazione delle risorse spaziali, al trasporto aereo e al ritorno economico delle risorse.
Altre iniziative di esplorazione spaziale
L’impegno della Cina nell’esplorazione spaziale va oltre il piano di Wang, con la nazione che persegue attivamente varie missioni volte a migliorare le proprie capacità nell’utilizzo delle risorse spaziali.
La Cina prevede di lanciare la sua sonda robotica Tianwen-2 nel 2025 con la missione di raccogliere campioni dall’asteroide vicino alla Terra denominato 2016 HO3. Questa missione contribuirebbe notevolmente alla comprensione della fattibilità dell’estrazione mineraria dagli asteroidi.
Un’altra missione, che dovrebbe atterrare sul polo sud della Luna nel 2026, è la navicella spaziale Chang’e-7, alla ricerca di ghiaccio d’acqua. Questo ghiaccio può essere purificato per ottenere acqua potabile, convertito in ossigeno e idrogeno e utilizzato per la respirazione degli astronati, la produzione di energia e come combustibile, supportando soggiorni prolungati degli astronauti sulla superficie lunare.
La Cina, all’inizio di quest’anno ha rivelato i suoi piani per inviare esseri umani sulla Luna entro la fine di questo decennio.
Intanto, diverse aziende cinesi, tra cui la start-up Origin Space con sede a Nanchino, si sono unite alla corsa per sviluppare tecnologie di estrazione mineraria spaziale, evidenziando ulteriormente l’impegno della Cina per acquisire una solida posizione nel settore in evoluzione delle risorse spaziali.