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Dopo i 40 anni servono 5 ore di attività a settimana per stare bene

Per stare bene è necessario aumentare l’attività fisica fino a cinque ore a settimana. Questo può proteggere dal rischio di ipertensione della mezza età, soprattutto fra i trenta e i cinquant’anni

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Che per stare bene sia fondamentale fare un po’ di attività fisica è risaputo, ma quante ore servono effettivamente quando si hanno 40 anni e più ce lo dice uno studio condotto dai ricercatori dell’Università della California.

Ebbene pare che una volta scattata la fatidica soglia dei 40 anni per mantenersi in salute e stare in forma sono necessarie ben cinque ore di allenamento moderato a settimana, attività minima per evitare l’ipertensione, tipica di una età non più così giovanile.

Secondo gli studiosi che hanno condotto tale indagine, sarebbe opportuno che i giovani mantenessero un allenamento costante, incrementando a mano a mano la routine dell’attività fisica in modo tale da mantenerla viva nel tempo, anche una volta raggiunti e superati i 40 anni di età.

Facendo ciò si riuscirebbe seriamente a ridurre la possibilità di sviluppare malattie come pressione alta o ipertensione o problemi legati a casi di infarto ed ictus, ma si riuscirebbe a tenere a bada anche la demenza senile, cosa non da poco.

Uno studio fatto nel corso di 30 anni

In realtà le odierne linee guida sostengono che per le persone adulte basterebbe svolgere circa due ore e mezza di attività fisica moderata a settimana, ma indagini e studi recenti hanno constatato che ne servono appunto almeno 5.

La ricerca è stata svolta dall’UCSF Benioff Children’s Hospitals ed evidenzia come aumentare l’attività fisica fino a cinque ore a settimana può proteggere dal rischio di ipertensione della mezza età, soprattutto fra i trenta e i cinquant’anni.

Per ben 30 anni il team di scienziati ha seguito ed analizzato la vita motoria di 5000 persone di età compresa fra i 18 e i 30 anni. I partecipanti venivano regolarmente sottoposti a domande sulle loro abitudini sportive, su eventuali problemi di salute, sull’uso di alcol o di tabacco.

In aggiunta sono stati monitorati anche il peso, la pressione sanguigna, il colesterolo ed i trigliceridi.

I partecipanti sono stati divisi in sottocategorie per genere e razza

I numerosi partecipanti allo studio sono stati poi suddivisi in sottocategorie per genere e razza. Così facendo è stato possibile notare che gli uomini di colore erano quelli leggermente più attivi nella prima età adulta rispetto ai loro coetanei bianchi e di gran lunga più attivi delle donne (sia bianche che nere).

La sottocategoria di uomini di colore però, al raggiungimento dei 60 anni di età riduceva l’attività fisica a sole due ore e mezza a settimana.

Dall’osservazione invece della categoria dei maschi bianchi si è dedotto che l’attività motoria risulta meno intensa e frequente nell’età giovanile, ma riprende di entusiasmo verso i 40 anni.

Per quanto riguarda poi le donne, si è registrata una generale ripresa dello sport in modo costante attorno ai 30 anni, mantenendo buoni livelli fino ai 60.

Meno attività fisica più ipertensione

Monitorando i 5000 soggetti per ben 30 anni, i ricercatori sono arrivati alla conclusione che i valori dell’ipertensione rispecchiano la carenza di attività fisica.

Infatti circa l’80-90% degli uomini di colore soffre di ipertensione a cominciare dai 60 anni, rispetto al 70% degli uomini bianchi e al 50% delle donne.

Lo studio è importante perché rende chiaro come il movimento faccia bene, in particolare dopo i 30 anni, e se mantenuto costante nell’arco della vita può essere un valido alleato contro malattie cardiocircolatorie e cerebrali.

Mantenersi attivi durante l’età adulta almeno per 5 ore a settimana può allungare la vita ed essere efficace più di qualsiasi medicina.

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