La Venere di Brassempouy è una straordinaria scultura in avorio, risalente a circa 23.000 anni fa, ed è una delle più antiche rappresentazioni realistiche di un volto umano mai scoperte.
La Venere di Brassempouy, conosciuta anche come “Dama con il Cappuccio”, è stata trovata nella Grotta del Papa a Brassempouy, un piccolo villaggio nel sud-ovest della Francia e la sua storia è ricca di storia e sensazionali particolarità.
Come detto, La Venere di Brassempouy è una testimonianza affascinante dell’arte preistorica e della capacità creativa degli esseri umani durante il Paleolitico superiore, scoperta nel 1894, questa statuetta in avorio di mammut è stata scolpita con una precisione sorprendente, considerando gli strumenti rudimentali disponibili all’epoca.
La figura, alta solo 3,65 cm, rappresenta un volto umano con dettagli incredibilmente realistici, come la fronte, il naso e le sopracciglia scolpiti in rilievo, mentre la bocca è assente, la sua scoperta avvenne in un contesto archeologico ricco di reperti, la Grotta del Papa, insieme alla vicina Galleria delle Iene, ed è stata uno dei primi siti paleolitici esplorati in Francia. Questi siti hanno rivelato numerosi manufatti in avorio, suggerendo che l’area fosse un importante centro di produzione artistica durante il periodo Gravettiano.
La Venere di Brassempouy non è solo un’opera d’arte, ma anche un simbolo delle condizioni di vita e delle credenze spirituali dei nostri antenati, durante l’ultima era glaciale, l’Europa era coperta da vasti ghiacciai, e le popolazioni umane vivevano in condizioni estremamente difficili. La creazione di una figura così dettagliata e delicata in un ambiente così ostile è un testamento della resilienza e della creatività umana.
La Venere di Brassempouy e la sua storia
Questa statuetta è stata interpretata come una rappresentazione femminile, basata sulla forma del mento e sull’apparente acconciatura o copricapo, ciononostante il significato esatto della Venere di Brassempouy rimane un mistero, avvolto nel tempo e nelle tradizioni perdute delle culture preistoriche.
Come abbiamo detto in precedenza, la scoperta della Venere di Brassempouy è avvenuta nel 1894, durante una serie di scavi archeologici condotti nella Grotta del Papa, situata nel villaggio di Brassempouy, nel sud-ovest della Francia, un sito che insieme alla vicina Galleria delle Iene, è stato uno dei primi luoghi paleolitici esplorati in Francia, rivelando una ricca collezione di manufatti in avorio e altri materiali.
Gli scavi iniziarono nel 1881 sotto la direzione di P. E. Dubalen, seguiti da J. de Laporterie e Édouard Piette nel 18941; Piette, un archeologo di spicco dell’epoca, fu particolarmente affascinato dai reperti trovati nella Grotta del Papa, tuttavia le tecniche di scavo dell’epoca erano ancora rudimentali, e la stratigrafia del sito non fu adeguatamente documentata, complicando l’interpretazione dei reperti.
Ritornando alla Grotta del Papa e alla Galleria delle Iene, queste si trovano a circa 100 metri l’una dall’altra e sono state entrambe fonti di importanti scoperte archeologiche, la prima in particolare, la Grotta del Papa, ha rivelato numerosi frammenti di statuette, suggerendo che l’area fosse un centro di produzione artistica durante il periodo Gravettiano, circa 28.000-22.000 anni fa.
Nel 1892, il sito fu saccheggiato da un gruppo di dilettanti dell’Association française pour l’avancement de la science, causando danni significativi e disturbando la stratigrafia originale, nonostante ciò Piette riuscì a identificare vari strati attribuiti ai periodi Solutreano e Gravettiano, con abbondanti opere in avorio che caratterizzavano i livelli più bassi.
La Venere di Brassempouy è stata scolpita da un frammento di zanna di mammut, un materiale prezioso e difficile da lavorare, e sebbene la statuetta sia alta solo 3,65 cm, è un esempio straordinario di abilità artistica e tecnica, anche perché la testa è scolpita con dettagli realistici, come la fronte, il naso e le sopracciglia, mentre la bocca è assente.
Come detto all’inizio di questo articolo, la figura è stata interpretata come una rappresentazione femminile, basata sulla forma del mento e sull’apparente acconciatura o copricapo, ma nonostante ciò il significato esatto della Venere di Brassempouy rimane un mistero, con alcuni studiosi che suggeriscono che potrebbe rappresentare una divinità o un simbolo di fertilità, mentre altri ipotizzano che fosse semplicemente un ritratto realistico di una donna dell’epoca.
Il significato culturale
La Venere di Brassempouy offre uno sguardo affascinante sulla vita e le credenze spirituali dei nostri antenati durante il Paleolitico superiore, la creazione di una figura così dettagliata e delicata in un ambiente così ostile è un testamento della resilienza e della creatività umana, anche perch durante l’ultima era glaciale, l’Europa era coperta da vasti ghiacciai, e le popolazioni umane vivevano in condizioni estremamente difficili.
La statuetta è stata trovata insieme ad altri manufatti in avorio, suggerendo che l’area fosse un importante centro di produzione artistica, per di più questi reperti offrono preziose informazioni sulle tecniche di lavorazione dell’avorio e sulle pratiche artistiche delle culture preistoriche.
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