VEGGIE è il sistema di coltivazione che permetterà agli astronauti di un futuro molto vicino di non rinunciare a un buon pasto basato su ortaggi e, probabilmente frutta. Lo stanno testando sulla Stazione Spaziale Internazionale e verrà installato, probabilmente, sulle future astronavi dirette sulla Luna e su Marte e sulle relative basi scientifiche a lungo termine.
In questo modo, oltre a godere di un’atmosfera migliore durante le loro missioni, gli astronauti hanno di recente potuto gustare una fresca scorta di verdure a foglia verde, grazie al sistema di produzione vegetale VEGGIE e agli sforzi di Michael Hopkins, membro dell’equipaggio.
Veggie, sistema di produzione vegetale
Le piante, infatti, fanno bene al nostro benessere psicologico sulla Terra, ma in futuro saranno fondamentali anche per mantenere in salute gli astronauti nelle missioni spaziali di lunga durata.
Ad esempio, le carenze vitaminiche possono causare problemi di varia natura, non sarà quindi sufficiente integrare l’alimentazione con alcuni multivitaminici. Avranno bisogno di prodotti freschi, in particolare vegetali.
Sulla stazione spaziale si ricevono regolari spedizioni di un’ampia varietà di pasti liofilizzati e preconfezionati, per soddisfare le esigenze dietetiche di tutti. Quando invece gli equipaggi si avventurano ulteriormente nello spazio profondo, potrebbero viaggiare per mesi o addirittura per anni.
Impossibile dunque raggiungerli per i rifornimenti, nè possono bastare le vitamine in forma preconfezionata, che si degradano nel tempo. Un serio problema, per la salute degli astronauti, a cui gli scienziati stanno lavorando.
La NASA sta quindi cercando altri modi per fornire agli astronauti le sostanze nutritive necessarie, in forma di lunga durata e facilmente assorbibile dall’organismo: frutta e verdura fresca, coltivata nello spazio. Una grande sfida, visto che le piante devono crescere in un ambiente estraneo, chiuso e senza gravità terrestre o luce solare.
Verdure fresche per gli astronauti grazie a VEGGIE
Il comandante della missione SpaceX Crew-1 della NASA ha avviato 4 esperimenti sul sistema di produzione vegetale (Veggie, installata all’inizio del 2016), dopo gli ultimi due che si sono conclusi il 13 aprile con un un raccolto.
È stata testata una nuova specie spaziale, la senape “Amara”, insieme al pak choi “Extra Dwarf”, già precedentemente coltivato. Dopo 64 giorni, le verdure a foglia verde più lunghe sono cresciute sulla stazione, pronte per essere gustate .
Il sistema di produzione vegetale Veggie è un orto-giardino spaziale che risiede sulla stazione. Lo scopo è aiutare la NASA a studiare la crescita delle piante in condizioni di microgravità, aggiungendo nel contempo cibo fresco alla dieta degli astronauti e migliorando il benessere nel laboratorio orbitante.
Il “giardino” in cui crescono le piante ha le dimensioni di un bagaglio a mano e in genere ne contiene sei. Ognuna cresce in un “cuscino” riempito con un composto a base di argilla e fertilizzante.
I cuscini sono importanti per aiutare a distribuire acqua, sostanze nutritive e aria in un sano equilibrio intorno alle radici, che altrimenti marcirebbero nell’acqua o verrebbero “inghiottite” dall’aria a causa del modo in cui i liquidi nello spazio tendono a formare bolle.
Coltivate diverse varietà di piante
In assenza di gravità, le piante utilizzano altri fattori ambientali, come la luce, per orientare e guidare la crescita. Un banco di LED posizionato sopra le piante, ne produce abbastanza per la loro crescita. Poiché le piante utilizzano più lunghezze d’onda rosse e blu e riflettono molta luce verde, la camera Veggie si illumina di un colore rosa magenta.
Ad oggi, sono state coltivate con successo una buona varietà di piante, tra cui tre tipi di lattuga, senape mizuna, cavolo cinese, cavolo rosso e splendidi fiori di zinnia. Questi ultimi furono talmente apprezzati dall’astronauta Scott Kelly, che ne raccolse alcuni in un bouquet e lo fotografò mentre fluttuava nella cupola sullo sfondo della Terra.
I membri dell’equipaggio hanno raccolto e mangiato alcune delle piante, mentre i campioni rimanenti sono tornati sulla Terra per essere analizzati.
C’erano alcune preoccupazioni circa la possibilità che sulle verdure crescessero batteri, ma finora non è stata trovata alcuna traccia di contaminazione dannosa per la salute: i vegetali cresciuti sulla ISS sembrano sicuri, ma soprattutto gustosi da mangiare per l’equipaggio.
La NASA prosegue le ricerche per i viaggi del futuro
Al Kennedy Space Center, il team prevede di coltivarne di più in futuro, aggiungendo ortaggi come i peperoni (una fonte eccezionale di vitamina C). Questa sarà una sfida che metterà alla prova l’affidabilità dei vari sistemi, perché impiegano più tempo per germogliare, crescere e svilupparsi rispetto alle precedenti colture spaziali, come le verdure a foglia verde.
Alimenti come bacche, alcuni tipi di fagioli e altri vegetali ricchi di preziosi antiossidanti, fornirebbero ai membri dell’equipaggio anche una discreta protezione dalle radiazioni.
Mentre il cibo preconfezionato offre varietà e nutrimento, i raccolti freschi offrono un’aggiunta molto interessante. Ricerche come questa aiuteranno la NASA a capire come mantenere le piante rigogliose nello spazio, in modo da poterle utilizzare anche nei futuri viaggi di più lunga durata.