Un modo di usare la luce solare per scomporre la plastica in sostanze chimiche utili

Un gruppo di ricercatori ha comunicato di aver escogitato un metodo ecologico che utilizza la luce solare artificiale per trasformare la plastica in sostanze chimiche che generano energia, una scoperta rivoluzionaria in un momento come questo in cui i paesi di tutto il mondo si battono per ridurre i rifiuti.

Enormi quantità di plastica si sono accumulate sulla terra e sono state scaricate nel mare in tutto il mondo, con molte nazioni che per ora non hanno minimamente affrontato il problema.

I ricercatori di Singapore affermano di aver convertito della plastica in “acido formico”, che può essere utilizzato nelle centrali elettriche per generare elettricità, utilizzando un catalizzatore che non danneggia l’ambiente né costa molto denaro.

In esperimenti di laboratorio, i ricercatori della Nanyang Technological University hanno mescolato la plastica con dei prodotti chimici per formare una soluzione che può essere poi scomposta dalla luce solare artificiale.

La plastica si è decomposta in sei giorni e gli scienziati sperano che il processo possa essere eseguito in futuro sotto la luce solare reale.

Siamo ora in grado di trasformare le materie plastiche che inquinano gli oceani, in sostanze chimiche utili“, ha dichiarato Soo Han Sen, che ha guidato il progetto di ricerca di due anni e proviene dalla School of Physical and Mathematical Sciences dell’NTU. “Speriamo di riuscire a sviluppare un processo completamente rinnovabile basato sulla luce solare che sia a emissioni zero“.

Altri metodi per riciclare la plastica in genere richiedono che venga sciolta usando combustibili fossili, che producono gas serra dannosi per il clima.

Ma finora solo piccole quantità di plastica sono state convertite in acido formico, e Soo ha ammesso che sarà necessario risolvere alcuni problemi per replicare il processo su una scala più ampia.

Per sviluppare la procedura sono state necessarie numerose risorse umane e finanziamenti e finora gli scienziati è stata testata solo su pezzi di plastica pura e non su rifiuti. Questo significa che occorreranno ulteriori finanziamenti per trasformare la procedura in un processo replicabile su larga scala applicato ai rifiuti.

© Agence France-Presse

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