UFO: la foto di Saas Fee

L'astrofisico J. Allen HYNEK, consulente scientifico per i progetti UFO della US Air Force Sign e Blue Book, definì la "foto di Saas Fee" una delle migliori foto UFO di sempre.

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Indice

Tre escursionisti olandesi (B., suo fratello H. e il loro amico M.) nel pomeriggio del 26 luglio 1975, durante una gita nelle Alpi svizzere, attorno alle 15 circa, osservarono un oggetto discoidale sospeso nel cielo davanti a loro.
I testimoni presero nota di alcune caratteristiche: l’oggetto volante sembrava avere il colore grigio opaco dell’alluminio e la sua forma ricordava un piatto fondo rovesciato. Le dimensioni dell’UFO, sospeso sul piccolo villaggio di Zwischbergen, erano di circa 15 metri di ampiezza e la distanza compresa tra i 100 e i 500 metri. Uno dei tre escursionisti, B, riuscì a scattare una diapositiva a colori del misterioso oggetto volante non identificato.
Rientrati nei Paesi Bassi, B., H. e M. mostrarono la diapositiva a un membro del coro parrocchiale locale, collaboratore del più grande (ora defunto) gruppo di ricerca sugli UFO del Paese chiamato “NOBOVO“. Negli anni seguenti, la storia dell’avvistamento fece il giro del mondo e la diapositiva venne definita “la foto di Saas Fee“, per via della vicinanza di questa rinomata stazione sciistica al villaggio, molto più piccolo, in cui la foto venne scattata.
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L’astrofisico J. Allen HYNEK, consulente scientifico per i progetti UFO della US Air Force Sign e Blue Book, definì la “foto di Saas Fee” una delle migliori foto UFO di sempre.
All’epoca HYNEK era ritenuto il massimo esperto del fenomeno UFO. Nel 1977, dopo aver condotto una valutazione computerizzata dell’immagine, un altro investigatore molto noto, il foto analista UFO William H. Spaulding, concluse che la dimensione dell’oggetto era di “25-30 piedi di diametro” e che stava “rimuovendo parte della nebbia mentre si spostava verso la telecamera“.
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A otto anni di distanza dalla pubblicazione del caso, vennero alla luce nuove testimonianze oculari: un gruppo di turisti belgi fotografò nel medesimo giorno qualcosa di strano nel cielo. La seconda foto venne scattata dal villaggio di Eison, 49 km a ovest del luogo in cui i tre olandesi scattarono la foto. Queste circostanze eccezionali spinsero CAELESTIA ad avviare un’indagine. I risultati ottenuti vennero pubblicati nel 1994 in un libro intitolato “Unidentified Aerial Object Photographed near Zwischbergen, Svizzera, 26 luglio 1975“.
Lo studio effettuato sulla diapositiva originale confermò che l’immagine mostrava un oggetto tridimensionale. Un’immagine esplicita che poteva essere interpretata in due modi:

  • l’oggetto ritratto era un velivolo di origine sconosciuta a pianta circolare ampio alcuni metri e distante dalla fotocamera.
  • L’oggetto era un piccolo modello di pochi centimetri fotografato a distanza ravvicinata.

L’indagine non riuscì a confermare in nessuna maniera quale delle due interpretazioni fosse corretta, vennero però analizzati diversi elementi circostanziali che misero in dubbio l’autenticità della diapositiva.
Ad esempio:
1) L’analisi portata avanti da Spaulding si rivelò errata in quanto condotta su una stampa di terza o quarta generazione.
2) Durante la stesura di un inventario delle diapositive di B della gita in montagna, si scoprì che le tre diapositive che avrebbero dovuto precedere la foto dell’oggetto volante misterioso e quella che avrebbe dovuto seguirla erano mancanti, forse scartate in quanto tentativi non riusciti di creare una falsa foto UFO.
3) Il bordo dell’oggetto appariva “ammaccato”, probabilmente a causa di impatti causati da precedenti tentativi di lanciare l’oggetto in aria davanti alla telecamera.
4) La colorazione scura del lato inferiore dell’oggetto indicava che l’immagine non venne influenzata dalla prospettiva aerea, suggerendo che l’oggetto era piccolo e vicino alla telecamera.
5) I tentativi di imitare la foto con l’aiuto di una piastra da campeggio in alluminio produssero immagini simili del “disco volante” (le immagini video del luogo di avvistamento confermarono che era abbastanza semplice lanciare e recuperare oggetti di tipo Frisbee sul sito).
6) Il testimone M., emigrato in Nuova Zelanda nel 1983, confermò l’avvistamento solo dopo aver contattato gli altri due testimoni.
Verso la metà degli anni settanta era facile trovare immagini simili, ovviamente fasulle, di “dischi volanti” molto comuni sulla stampa del periodo. Curiosamente solo poche ore prima dello scatto dell’UFO, i testimoni realizzarono e fotografarono una faccia buffa usando una roccia e vestendola con un paio di occhiali e una cuffia. Inoltre pochi giorni prima del viaggio a Zwischbergen, il gruppo avvistò nel cielo un getto volante insolito che rifletteva la luce e che  scherzosamente definirono un “UFO”, ma che presumevano fosse semplicemente un pallone meteorologico.
Nonostante il gran numero di potenziali testimoni, vista la presenza di famose stazioni sciistiche nelle valli adiacenti alla valle Zwischbergen, uno spettacolo aereo in un aeroporto vicino e una grande congestione del traffico 20 km a nord-ovest del luogo di avvistamento, nessuna testimonianza confermò quanto raccontato dai testimoni oculari, nessuno confermò la presenza di un oggetto volante a pianta circolare largo diversi metri nelle vicinanze di Zwischbergen, il giorno in cui venne realizzata la foto.
Anche la seconda foto scattata a Eison nello stesso giorno si rivelò irrilevante dopo lo studio. Molto probabilmente raffigurava un uccello e venne scattata circa un’ora dopo i fatti.
Certo, il tentativo di creare una bufala non venne mai confessato e, nonostante i tanti sospetti, CAELESTIA ritenne che la foto di Zwischbergen, come tante immagini simili di “dischi volanti”, poteva essere accettata solo come prova dell’esistenza di oggetti volanti non convenzionali se accompagnata da prove aggiuntive, indipendenti e più convincenti.
L’unica obiezione rimasta contro l’ipotesi della bufala è l’apparente sincerità dei testimoni B. e H. Tuttavia, in mancanza di altre prove e visti i punti circostanziali, il caso può essere archiviato come uno scherzo ben riuscito.
Fonte: https://www.caelestia.be/article03.html