Francis Joseph Scully (New York, 28 aprile 1892 – Palm Springs, 23 giugno 1964), conosciuto come Frank Scully, è stato un giornalista e scrittore americano che ha indagato il fenomeno UFO sostenendo che l’esercito americano aveva recuperato e preso in custodia una nave spaziale con il suo equipaggio. Nel 1950 Frank Scully ha raccontato questa e altre storie di UFO crash nel suo unico libro di ufologia, “Behind the Flying Saucers”, che ha avuto un notevole successo.
Nel libro, Frank Scully racconta di un velivolo extraterrestre con al suo interno due esseri alieni recuperato nella Paradise Valley. Quasi quattro decenni dopo, un ignaro testimone avrebbe fatto delle rivelazioni su quello riteneva essere l’incidente raccontato da Scully.
Appena a nord di Phoenix, in Arizona, a inizio ottobre del 1947 pochi mesi dopo il caso Roswell, un’altro UFO venne recuperato e nascosto dai militari. Selman E. Graves, uomo d’affari e pilota privato avrebbe assistito a parte dell’incidente durante una battuta di caccia con gli amici. Graves in seguito avrebbe parlato del suo incontro con il ricercatore UFO, Timothy Good, nel 1987, e la storia sembrava avere molto in comune con quanto raccontato da Frank Scully.
Il racconto di Graves
Graves, insieme ad altri quattro uomini, così come il suo amico Walt Sayler stavano progettando di cacciare nella Paradise Valley. Sayler, al suo ritorno a casa, in ritardo per salutare i suoi ospiti, li informò che la zona di caccia che avevano scelto era purtroppo vietata in quanto l’Aeronautica militare aveva “interdetto l’area” e non avrebbe permesso a nessuno di avvicinarsi e tanto meno di usare le armi.
Graves decise così di esplorare delle miniere vicine e una piccola collina, in una direzione simile, ma promise di non usare le armi. Lui e due componenti del gruppo lasciarono il gruppo principale e si avviarono.
Una volta arrivati a destinazione dalla loro posizione potevano osservare l’intera area circostante. La loro visuale permetteva di guardare nella direzione in cui avevano inizialmente progettato di cacciare. Graves e i due amici videro in quella direzione una grande cupola in alluminio delle dimensioni di una casa.
Graves descrisse una scena dove erano presenti “edifici, tende e uomini che si muovevano” Al momento, lui ed i suoi amici pensarono che lo spettacolo non fosse altro che “la cupola di un osservatorio“.
Anni dopo Graves lesse il libro di Frank Scully, e in particolare l’episodio dell’incidente di Paradise Valley, gli fece tornare in mente quanto visto anni addietro, in particolare “la cupola dell’osservatorio” che secondo quanto raccontato da Scully nel suo libro: “Behind the Flying Saucers” altro non era che un veicolo alieno precipitato.
Graves riuscì a incontrare almeno una delle fonti di Scully durante le sue indagini e, quando finalmente raccontò l’incidente a Timothy Good, potè offrire una versione più completa, anche se speculativa, degli eventi.
Secondo Graves, era probabile che Sayler avesse trovato il velivolo precipitato mentre ispezionava la zona di caccia programmata quella mattina. Dato che Sayler era un ex militare, secondo Graves era anche probabile che fosse stato lui ad avvisare i militari, facendo quindi del suo meglio per tenere i suoi ospiti lontani dalla zona e dai guai.
Graves raccontò di aver visto “camion militari dotati di pianali” abbandonare l’area, e sebbene non pensasse nulla in quel momento, si convinse che qualcosa venne trasportato via dalla scena. Sulla storia si raccontava anche una sorta di leggenda locale di un uomo che avrebbe tenuto i due alieni morti recuperati dal crash al sicuro in un congelatore fino a quando i militari non li presero in consegna.
Graves avrebbe notato altre stranezze, le “mappe topografiche” dell’area che improvvisamente cambiarono quando vennero aggiornate dopo l’incidente. Le versioni aggiornate spostarono la posizione originale di Cave Creek Road, l’area dove venne rinvenuta la nave spaziale caduta. Quando Graves chiese come ottenere una mappa originale, la risposta fu che non ne esisteva nessuna copia. Graves avrebbe anche raccontato a Timoty Good di un progetto per “nascondere” qualsiasi prova dell’oggetto volante.
Anni dopo i fatti raccontati da Graves sono sorte diverse leggende come quella della diga di Dreamy Draw Dan che, secondo alcuni, sarebbe stata realizzata per coprire l’UFO crash del 47.
Lo stesso Graves raccontò di essere stato testimone di un progetto del governo di rinnovamento dell’area che, in realtà, sempre secondo quanto sostenuto da Graves, venne deliberatamente distrutta.
Secondo un residente della zona, nonostante l’area sia aperta al pubblico non mancano i cartelli di divieto e chi ha la fortuna di avvicinarsi a una di queste zone off-limits sentirebbe provenire dal sottosuolo un ronzio misterioso.
Forse Graves si è lasciato trasportare dalla fantasia e si è basato sul racconto di Scully costruendo una storia comunque non verificabile, una storia raccontata anche dagli stessi uomini che vendettero con successo dispositivi elettronici in grado di sondare il terreno e capaci di localizzare petrolio e metalli preziosi.
La stessa macchina a detta loro fu costruita usando la tecnologia di ingegneria inversa dall’UFO precipitato.
Ma diciamo pure che un UFO si è schiantato li nel 1947. Perché il governo avrebbe aspettato 26 anni per costruire una diga per coprire fisicamente l’oggetto volante che non è stato possibile rimuovere?
La storia è molto simile a quella raccontata da Scully nota come “Crash di Atzec” che sarebbe accaduto solo l’anno successivo; a raccontare la storia di Atzec a Scully furono Leo Gebauer e Silas Newton identificati dal giornalista Philip Cahn, del San Francisco Chronicle.
Newton e Gebauer vendendo un dispositivo elettronico capace di sondare il terreno riuscirono a truffare diverse persone che grazie all’articolo che Cahn pubblicò su True che, però, nel 1952 vennero allo scoperto e denunciarono i due che nel 1953 finirono in galera.
Fonti: https://www.ufoinsight.com/recovered-alien-craft-arizonas-paradise-valley/; https://thephoenixenigma.com/dreamy-draw-dam-revisited/