- La Rus' di Kiev (IX - XIII secolo)
- Frammentazione e dominazioni straniere (XIII - XVII secolo)
- L'Età dei Cosacchi e l'Unione con la Russia (XVII - XVIII secolo)
- Divisione dell'Ucraina (XVIII - XIX secolo)
- Breve indipendenza e periodo sovietico (XX secolo)
- Dall'indipendenza alla contemporaneità (1991 - oggi)
- 2013-2014: EuroMaidan e annessione della Crimea
- Cosa è certo e provato:
- Elementi controversi:
- Assenza di prove certe di intervento diretto CIA:
- Interpretazioni e analisi indipendenti:
- Conclusione finale:
- 2014-2021: Guerra in Donbass e crisi politica costante
- 2021: Aumento delle tensioni
- 2022: Invasione su larga scala
- 2022-2023: Stallo militare e controffensive ucraine
- 2023-inizio 2024: Logoramento e tentativi diplomatici
- Situazione attuale (marzo 2025)
- Davvero la Russia è minacciata dall'allargamento della NATO ad est?
- Il possibile "cessate il fuoco"
- 1. Potere di pressione degli USA sull'Ucraina
- 2. Posizione europea e degli altri "volenterosi"
- 3. Rischi per Trump in caso di pressioni eccessive
- 4. Reazione di Zelensky e del popolo ucraino
- Conclusione personale:
Oramai da tre anni storici, analisti di politica internazionale, esperti di cose militari e tuttologi da facebook o You Tube si sbizzarriscono cercando di attribuire a Ucraina o Russia le colpe del conflitto in corso.
Siccome siamo curiosi, abbiamo deciso di effettuare una ricerca sul rapporto storico tra Ucraina e Russia e di analizzare anche le cause (o incomprensioni) che hanno portato a scatenare la guerra di conquista che Putin sta portando avanti ormai da più di dieci anni nei confronti dell’ex repubblica un tempo aderente all’Unione Sovietica.
Vista la mole di informazioni disponibili abbiamo cercato di presentarle schematicamente, rimandando alle fonti delle informazioni per chi volesse approfondire.
Un’ultima premessa: chi scrive è convinto che le guerre di conquista in un mondo in cui le nazioni hanno fondato l’ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite) non dovrebbero essere uno strumento utilizzabile, soprattutto se si è una nazione che detiene un seggio permanente nel consiglio di sicurezza e ci si vanta (giustamente) dei milioni di propri cittadini che sono morti nella II guerra mondiale scatenata dal nazismo tedesco.
L’articolo è stato però redatto attenendosi strettamente ai fatti, senza esprimere giudizi. Come già scritto, chi volesse può approfondire per proprio conto utilizzando i link alle fonti utilizzate, suggerirei, inoltre, di ignorare le fonti di parte posteriori al 2014 che sono inevitabilmente inquinate dalla propaganda di ambo le parti.
La Rus’ di Kiev (IX – XIII secolo)
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Origini: Nel IX secolo, la regione dell’attuale Ucraina era il cuore della Rus’ di Kiev, uno stato medievale fondato da popolazioni slave orientali e variaghe (vichinghi). Kiev ne era la capitale e fu per lungo tempo un importante centro politico e culturale. ilpost.it+3Storicang+3it.wikipedia.org+3
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Cristianizzazione: Nel 988, il Gran Principe Vladimiro il Grande adottò il cristianesimo ortodosso come religione di stato, influenzando profondamente la cultura e la religione della regione. Storicang
Frammentazione e dominazioni straniere (XIII – XVII secolo)
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Invasione mongola: Nel XIII secolo, la Rus’ di Kiev fu devastata dall’invasione mongola, che ne provocò la frammentazione in vari principati. Storicang+3it.wikipedia.org+3ilpost.it+3
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Dominio lituano e polacco: Successivamente, gran parte dei territori ucraini cadde sotto il controllo del Granducato di Lituania e, dopo l’Unione di Lublino del 1569, della Confederazione Polacco-Lituana.
L’Età dei Cosacchi e l’Unione con la Russia (XVII – XVIII secolo)
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Nascita dei cosacchi: Nel XVI e XVII secolo, i cosacchi zaporoghi emersero come forza militare e politica nella regione, cercando autonomia sia dalla Polonia che dalla Russia. it.wikipedia.org
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Rivolta di Chmel’nyc’kyj: Nel 1648, Bohdan Chmel’nyc’kyj guidò una rivolta cosacca contro la dominazione polacca, culminata nel 1654 con il Trattato di Perejaslav, che sancì un’alleanza con la Russia. Questo evento è visto come l’inizio dell’influenza russa in Ucraina.
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Perdita dell’autonomia: Nel corso del XVIII secolo, l’Impero Russo ridusse progressivamente l’autonomia cosacca, integrando completamente l’Ucraina orientale nei suoi domini.
Divisione dell’Ucraina (XVIII – XIX secolo)
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Partizioni della Polonia: Tra il 1772 e il 1795, le tre partizioni della Polonia portarono alla divisione dell’Ucraina in:
- Ucraina occidentale: Inclusa nell’Impero Austriaco.
- Ucraina centrale e orientale: Annessa all’Impero Russo.
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Russificazione: in quel periodo l’Impero Russo avviò politiche di russificazione, cercando di assimilare culturalmente e linguisticamente la popolazione ucraina.
Breve indipendenza e periodo sovietico (XX secolo)
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Indipendenza post-bellica: Dopo la Prima Guerra Mondiale e la Rivoluzione Russa del 1917, l’Ucraina dichiarò l’indipendenza, ma al suo interno di scatenarono conflitti tra forze bolsceviche, nazionaliste e straniere. it.wikipedia.org
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Incorporazione nell’URSS: Entro il 1922, l’Ucraina fu incorporata nell’Unione Sovietica come Repubblica Socialista Sovietica Ucraina. it.wikipedia.org
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Holodomor: Tra il 1932 e il 1933, una carestia causata dalle politiche di collettivizzazione delle fattorie imposte da Stalin provocò milioni di morti in Ucraina. it.wikipedia.org
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Seconda Guerra Mondiale: durante la seconda guerra mondiale l’Ucraina fu teatro di pesanti combattimenti e occupazioni sia da parte delle forze naziste che sovietiche con parte della popolazione che si schierò finanche con i nazisti nella speranza di rivendicare la propria indipendenza dall’Unione Sovietica. In questo periodo si colloca la figura si Stepan Bandera, un estremista di destra, nazionalista e propugnatore dell’indipendenza dall’Unione Sovietica.
Bisogna ammettere che, pur in seno ad una politica collaborazionista, per Bandera fu imprescindibile l’indipendenza dell’Ucraina, per proclamare la quale parve occasione propizia l’invasione tedesca dell’Unione Sovietica nel 1941.
La Germania nazista risultò invece infastidita dal tentativo di restaurazione, nel territorio appena occupato, di uno Stato ucraino indipendente, anche se dichiaratamente allineato al progetto nazista. Il rapporto con i tedeschi fu perciò complicato e segnato da arresti che costarono a Bandera anche l’internamento nel lager di Sachsenhausen. Nel 1944 fu liberato affinché conducesse azioni di sabotaggio contro l’Armata Rossa.
A guerra finita, riparò in Germania Ovest con moglie e figli, sotto protezione alleata. Fu assassinato a Monaco di Baviera da un agente del KGB nel 1959.
Figura controversa della storia ucraina contemporanea, nell’ovest del paese Bandera è esaltato da alcuni come eroe nazionale, mentre a sud-est, tra la minoranza russa, è ricordato come traditore fascista e alleato di Hitler. Nel 2010, il presidente ucraino Viktor Juščenko gli conferì l’onorificenza postuma di Eroe dell’Ucraina, revocata nel 2011 sulla base di una sentenza della Corte amministrativa distrettuale di Donec’k.
Nonostante si ritenga che, insieme ai suoi seguaci, abbia forti responsabilità nel massacro di civili polacchi e nell’Olocausto in Ucraina, si tratta di una figura centrale del nazionalismo ucraino. La sua famiglia subì pesanti ritorsioni dai sovietici e dai polacchi, oltre che dagli stessi tedeschi.
Dall’indipendenza alla contemporaneità (1991 – oggi)
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Indipendenza: Con il crollo dell’Unione Sovietica nel 1991, l’Ucraina divenne uno stato indipendente.
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Tensioni post-sovietiche: Le relazioni con la Russia rimasero complesse, influenzate da questioni energetiche, militari (come la flotta del Mar Nero) e dalla presenza di una significativa popolazione russofona in Ucraina orientale e in Crimea. it.wikipedia.org
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Crisi del 2014: Le proteste di Euromaidan portarono alla destituzione del presidente filo-russo Viktor Yanukovich. Successivamente, la Russia annesse la Crimea e scoppiò il conflitto nel Donbass tra forze ucraine e separatisti sostenuti dalla Russia.
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Conflitto attuale: Le tensioni sono culminate nell’invasione russa dell’Ucraina nel febbraio 2022, portando a un conflitto su larga scala che continua tuttora.
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1991: Dissoluzione dell’URSS. Ucraina indipendente, ma con profonde divisioni interne:
- Parte occidentale filo-europea.
- Parte orientale più russofona e filo-russa.
- Crimea storicamente legata alla Russia, con una forte presenza militare russa (base navale di Sebastopoli).
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Anni ’90 – 2013: alternanza di governi filo-occidentali e filo-russi. Tensioni interne costanti.
2013-2014: EuroMaidan e annessione della Crimea
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Novembre 2013: il presidente filo-russo Viktor Yanukovich annuncia l’annullamento dell’accordo di associazione con l’Unione Europea sotto pressione della Russia.
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Violente proteste a Kiev (EuroMaidan), repressione da parte del governo Yanukovich.
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Febbraio 2014: Yanukovich fugge in Russia, nuovo governo filo-occidentale in Ucraina.
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Marzo 2014: Russia invade e annette militarmente la Crimea dopo un referendum internazionale non riconosciuto.
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Contestualmente scoppia un’insurrezione armata nella regione del Donbass (est Ucraina, regioni di Donetsk e Luhansk) appoggiata direttamente dalla Russia.
La questione se Euromaidan sia stato in qualche modo istigato o finanziato direttamente dalla CIA o da altre agenzie statunitensi è oggetto di molte speculazioni, teorie complottistiche, e controversie geopolitiche. Vediamo rapidamente il punto della situazione con chiarezza:
Cosa è certo e provato:
- Euromaidan (fine 2013-inizio 2014) è stata una protesta popolare nata come risposta spontanea alla decisione del presidente ucraino Viktor Yanukovich di rifiutare l’accordo di associazione con l’Unione Europea, scegliendo invece una più stretta relazione economica e politica con la Russia.
- Le manifestazioni, inizialmente pacifiche e incentrate sull’integrazione europea e contro la corruzione, diventarono rapidamente molto partecipate e violente, soprattutto in risposta alla brutale repressione da parte delle forze governative ucraine.
- Sappiamo con certezza che i governi occidentali (USA e UE) appoggiarono apertamente le richieste dei manifestanti, sostenendo moralmente e diplomaticamente la piazza.
Elementi controversi:
La famosa intercettazione telefonica Nuland-Pyatt (febbraio 2014):
- Nel febbraio 2014 venne pubblicata un’intercettazione telefonica in cui Victoria Nuland (assistente segretario di Stato USA per gli affari europei) e Geoffrey Pyatt (ambasciatore USA in Ucraina) discutevano apertamente dei futuri leader ucraini dopo la caduta di Yanukovich.
- Questo episodio dimostra chiaramente un tentativo statunitense di influenzare politicamente gli eventi. Tuttavia, non prova che gli USA abbiano istigato o finanziato Euromaidan dall’inizio, ma solo che abbiano cercato di indirizzarne gli esiti politici a loro favore.
Supporto economico e finanziario:
- È noto che agenzie americane come la National Endowment for Democracy (NED) abbiano finanziato ONG e movimenti democratici e di opposizione in Ucraina, e questo è confermato da documenti ufficiali del governo USA. La NED è formalmente indipendente, ma riceve fondi dal Congresso degli Stati Uniti, ed è spesso vista come un canale per interventi soft-power americani.
- Tuttavia, i finanziamenti della NED e simili erano pubblici e mirati al sostegno delle organizzazioni per lo sviluppo della società civile, non specificamente alla rivolta di Maidan.
Assenza di prove certe di intervento diretto CIA:
- Non ci sono, al momento, prove definitive e inoppugnabili di un coinvolgimento diretto e concreto della CIA o di altre agenzie di intelligence statunitensi nell’istigazione delle proteste di Euromaidan.
- Le accuse che circolano, soprattutto da fonti filo-russe, non sono mai state sostenute da prove convincenti o verificate da fonti indipendenti e affidabili.
Interpretazioni e analisi indipendenti:
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Molti analisti concordano nel ritenere Euromaidan una protesta fondamentalmente autentica, spontanea e popolare, nata da una forte frustrazione verso la corruzione, l’autoritarismo e la stagnazione economica, ma riconoscono anche che le potenze occidentali (USA ed Europa) hanno chiaramente sostenuto politicamente la protesta una volta che era iniziata, cercando di indirizzarla verso risultati a loro favorevoli (ossia l’avvicinamento dell’Ucraina all’occidente).
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È altrettanto chiaro che anche la Russia abbia cercato di influenzare gli eventi, sostenendo apertamente Yanukovich e tentando di scoraggiare ogni avvicinamento ucraino all’Europa.
Conclusione finale:
Non esistono prove certe, verificabili, o ampiamente riconosciute di un coinvolgimento diretto della CIA o altre agenzie statunitensi nell’istigazione originaria delle proteste di Euromaidan. Quello che è certo è che gli USA, insieme a molti altri paesi occidentali, hanno sostenuto apertamente e politicamente la protesta, nel tentativo di influenzarne il risultato politico.
In definitiva, la teoria che Euromaidan fosse un complotto della CIA resta allo stato attuale più che altro una narrativa politica utilizzata soprattutto dalla Russia per giustificare le sue azioni successive (annessione della Crimea e guerra in Donbass), piuttosto che una realtà confermata da fatti accertati.
2014-2021: Guerra in Donbass e crisi politica costante
- Da marzo-aprile 2014 guerra nell’Ucraina orientale tra governo ucraino e separatisti filorussi sostenuti militarmente e politicamente da Mosca.
- Settembre 2014 e febbraio 2015: accordi di Minsk I e II, che tentano di fermare i combattimenti, mai pienamente rispettati da entrambe le parti.
- Conflitto “congelato” ma con continue violazioni del cessate il fuoco e oltre 14.000 morti totali da ambo le parti fino al 2021.
- L’Ucraina cerca avvicinamento a UE e NATO; Mosca la considera una minaccia strategica.
2021: Aumento delle tensioni
- Fine 2021: Putin accumula circa 100.000 soldati vicino ai confini ucraini con l’accusa che l’Ucraina, supportata da NATO e UE, rappresenti una minaccia alla sicurezza russa.
- Russia chiede formalmente che l’Ucraina non entri mai nella NATO e l’allontanamento delle forze NATO dai Paesi dell’Europa orientale, richieste rifiutate dall’Occidente.
2022: Invasione su larga scala
- 24 febbraio 2022: La Russia invade l’Ucraina con un’offensiva militare su vasta scala su più fronti.
- Obiettivi iniziali: prendere rapidamente Kiev, decapitare il governo ucraino (Zelensky), occupare buona parte del paese.
- L’attacco viene condannato a livello globale. Occidente compatto con Ucraina: armi, aiuti economici e umanitari, sanzioni pesanti contro Mosca.
- Kiev resiste eroicamente, costringendo le truppe russe a ritirarsi da Kiev e dall’Ucraina settentrionale ad aprile.
Conseguenze immediate:
- Massicci sfollamenti di civili: milioni di profughi.
- Distruzione materiale immensa.
- Pesanti perdite militari russe e ucraine.
2022-2023: Stallo militare e controffensive ucraine
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Estate-Autunno 2022: Ucraina avvia controffensive (Kharkiv, Kherson), riconquista ampie zone ma la Russia conserva il controllo del Donbass orientale e della Crimea.
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Russia mobilita 300.000 riservisti a settembre 2022.
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Scontri violenti nella zona di Bakhmut, che diventa il simbolo della guerra di attrito.
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Attacchi russi massicci alle infrastrutture civili (energia elettrica, ospedali, scuole).
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Occidente intensifica l’aiuto militare (carri armati, artiglieria avanzata, difese aeree Patriot, ecc.).
2023-inizio 2024: Logoramento e tentativi diplomatici
- Ucraina inizia una difficile controffensiva a Zaporizhzhia e nel sud-est nell’estate 2023, ma non ottiene i risultati decisivi sperati.
- La Russia fortifica le sue posizioni lungo la “linea del fronte”, rinforzando con mine e trincee.
- In Russia, Putin consolida potere nonostante tensioni interne, in particolare dopo l’ammutinamento abortito di Yevgeny Prigozhin (Gruppo Wagner) nel giugno 2023 (Prigozhin morirà poi in un misterioso incidente aereo nell’agosto 2023).
- Zelensky cerca sostegno internazionale per continuare la guerra, mentre alcuni paesi (Cina, Turchia, Africa) cercano di proporre negoziati, finora senza risultati concreti.
Situazione attuale (marzo 2025)
Attualmente (marzo 2025), il conflitto si trova in una fase di guerra di logoramento.
- Nessuna delle parti è riuscita a prevalere in maniera netta, anche se l’Ucraina continua a resistere grazie al sostegno occidentale.
- La Russia ha subito forti perdite economiche e umane, ma non mostra segni di voler ritirarsi, mantenendo Crimea e parti del Donbass occupati.
- Zelensky insiste sul fatto che ogni trattativa è impossibile finché Mosca non si ritira completamente dal territorio ucraino (Crimea compresa).
- Putin, d’altra parte, ha bisogno di almeno una vittoria simbolica per giustificare il conflflitto agli occhi della sua popolazione.
La diplomazia internazionale prosegue in modo intermittente, ma al momento non c’è una reale prospettiva di pace concreta a breve termine.