Lo storione è un pesce molto pregiato per le sue carni e le uova (caviale) che, un tempo molto diffuso nei grandi fiumi europei e nel mediterraneo, in natura è quasi scomparso ed è ormai presente quasi esclusivamente negli allevamenti.
In meno di un mese sono stati pescati nelle acque del fiume Rioni in Georgia esemplari di un pesce estremamente raro: lo Acipenser nudiventris o storione della nave.
Questa specie di pesce è da tempo considerata in pericolo di estinzione e si temeva che potesse e potesse essere già sparito senza lasciare alcuna traccia. Questo straordinario pesce, la cui evoluzione risale a centinaia di milioni di anni fa, non era stato più visto in natura da molti anni.
sullo storione della nave non sono mai state fatte approfondite ricerche scientifiche, da questo ne deriva poca conoscenza sulla sua ecologia e sulla sua distribuzione, ma nonostante ciò non si può mettere in dubbio che sia in pericolo d’estinzione.
La cattura ravvicinata di due esemplari nel contesto in cui sono stati pescati, ciascuno dei quali con una stima di età inferiore ai tre anni, è una notizia importante. La scoperta fa sperare che questa specie inafferrabile e gravemente in pericolo d’estinzione si stia riproducendo.
Il fiume Rioni è uno degli ultimi tre rifugi rimasti per questa specie in costante diminuzione nel Danubio e negli altri grandi sistemi fluviali presenti nel continente, che sorprendentemente, riesce ad ospitare ancora popolazioni nidificanti di diverse specie di Storioni.
La prima prova del recente successo riproduttivo della specie dello storione stellato è arrivata nel 2018, quando un giovane esemplare è stato catturato da due studentesse che lavorano per il Fauna & Flora International (FFI) nel corso di un progetti pilota finalizzato a salvaguardare le ultime ricchezze del fiume Rioni.
La riproduzione degli storioni nel fiume Rioni in Georgia
La FFI e i suoi partner nazionali, da quando hanno condotto i primi studi per conoscere meglio gli storioni presenti in Georgia, hanno iniziato a combattere le minacce che incidono sulla sopravvivenza di questa specie, in particolar modo il bracconaggio e il commercio illegale. La FFI ha istituito squadre di monitoraggio formati da “ispettori volontari”, che provengono dalle comunità presenti lungo il fiume, il cui ruolo è quello di informare le agenzie governative sugli episodi di bracconaggio.
La FFI lavora ha stretto contatto con queste comunità, partendo dalla collaborazione con gli studenti fino ad arrivare ai commercianti di pesce, in modo da sensibilizzare l’opinione pubblica sulla situazione degli storioni del fiume Rioni e sulla loro importanza a livello globale.
Il team di ricerca della FFI effettua ricerche sul fiume dall’inizio della primavera fino all’autunno, riuscendo a raccogliere dati fondamentali sulla vita degli storioni e sulla loro diversità genetica nelle acque territoriali della Georgia. La FFI in collaborazione con l’Ilia State University, raccoglie i campioni da tutti gli esemplari di storione catturati per effettuare l’analisi genetica, che permette l’identificazione degli individui presenti e di comprendere quali specie sono più longeve nel fiume Rioni.
Gli esemplari di storione della nave sono stati catturati accidentalmente dai pescatori, che sono rimasti molto sorpresi dell’accaduto, il primo a metà marzo e il secondo appena tre settimane dopo. Le specie di storioni in Georgia sono tutte ufficialmente protette, e la pesca commerciale nel fiume Rioni è severamente limitata, è consentita unicamente la pesca sportiva effettuata con canna e lenza, con l’obbligo per tutti i pescatori di rilasciare in libertà gli storioni catturati.
I pescatori che hanno catturato i due giovani storioni, hanno subito avvisato gli ispettori cittadini del FFI, consentendo un’accurata classificazione attraverso foto e campioni, prima che i pesci venissero restituiti al fiume. Questa storia conferma l’efficacia degli sforzi effettuati dalla FFI, l’importanza dell’interazione con le comunità e il supporto locale del progetto.
Dopo la cattura dei due esemplari di storione delle navi, la terza cattura è stata effettuata dalla FFI, che lo ha classificato provvisoriamente come storione colchico. A volte può accadere che si trovino degli esemplari ibridi, difficili da distinguere senza prima effettuare delle accurate analisi.
Gli ittiologi sono al momento impegnati nello studio delle sotto-categorie degli storioni, e le ultime rivelazioni forniscono ulteriori prove inconfutabili che il fiume Rioni è un santuario fondamentale per la vita di questa specie, forse l’ultima speranza per la sopravvivenza di questi pesci.Saranno necessari ulteriori studi prima di poter confermare categoricamente che lo storione delle nave si sta ancora riproducendo nel fiume Rioni, anche se ci sono molte speranze che stia avvenendo.
La lunghezza dello storione della nave, detto anche storione tozzo, oscilla dal metro e mezzo fino ai due metri. Il peso arriva fino a 50 chili, anche se la media è compresa tra i 17 e i 20 chili. L’età dello storione tozzo pare che non superi i trenta anni, ma non è escluso che in anni passati, quando la specie risentiva meno delle perturbazioni ambientali, questi storioni fossero più longevi. Pare che nel 1925 sia stato pescato un esemplare eccezionale del peso di 127 chili. Come indica il nome comune, il corpo è particolarmente tozzo e compresso. Il muso appare corto e conico, i barbigli sono rotondi e sfrangiati nella parte interna. La base posteriore della pinna dorsale è molto vicina alla pinna caudale. La colorazione varia secondo l’ambiente e assume, sul dorso, tinte grigie o brune, più o meno scure. Sui fianchi la livrea schiarisce progressivamente, fino ad assumere una tinta biancastra sul ventre.
I maschi dello storione tozzo sono sessualmente maturi tra i sei e i nove anni, mentre le femmine sono in grado di deporre le uova a un’età compresa tra i dodici e i quattordici anni. A. nudiventris si riproduce, secondo le condizioni climatiche, da marzo a maggio. La femmina depone da 280.000 a 1.290.000 uova. A temperature dell’acqua comprese tra i dieci e i quindici gradi, le larve schiudono in circa sette giorni.
Originariamente lo storione tozzo era presente nel mar Nero, nel mar d’Azov, nel mar Caspio e nel lago d’Aral e in alcuni fiumi che in essi si gettavano (il Danubio fino a Bratislava, il Volga fino a Kazan’, l’Ural fino a Orenburg, il Don, il Kuban’ e il Rioni). Negli anni ’60 venne introdotto con successo nel lago Balqaš (Kazakistan), nel corso superiore dell’Ili in Cina e nell’Amu Darya (bacino del lago d’Aral); in quest’ultimo fiume e nel lago d’Aral, tuttavia, la specie è da tempo scomparsa.
Attualmente è presente nel mar Caspio, dal quale risale solamente i fiumi Ural (dove si riproduce naturalmente) e Sefid-Rud, dove cinque esemplari sono stati pescati nel 2002. Dal mar Nero risale il Rioni e, solo raramente, il Danubio. In quest’ultimo fiume la specie è stata segnalata per le ultime due volte nel 2003 in Serbia ad Apatin e nel 2005 nel fiume Mura in Ungheria; entrambi i pesci catturati erano maschi. In Romania, stando ad un sopralluogo effettuato tra i pescatori, ne sarebbero stati catturati 15 nel periodo compreso tra il 1996 e il 2001.
Nei fiumi gli esemplari si trattengono sui fondali alti con substrato fangoso o ghiaioso. In mare stazionano su fondali fangosi di circa 50 metri di profondità.
Purtroppo, questo pesce è fortemente a rischio, visto che di recente è emersa una nuova minaccia nei confronti degli storioni. La minaccia è la possibilità che si sviluppino diverse centrali idroelettriche a monte del sito in cui è stato sviluppato il progetto, causando cosi un impatto potenzialmente disastroso sul fiume Rioni poiché l’ambiente riproduttivo degli storioni potrebbe esserne danneggiato.
Il rischio è di arrivare a testimoniare la scomparsa di una specie appena riscoperta, che secondo gli ambientalisti si trova sull’orlo dell’estinzione, solo per agevolare il progresso economico. Si spera che quel giorno non arrivi mai.