Scoperto il primo esopianeta fuori dal piano della Via Lattea

Il pianeta, denominato LHS 1815b, poco più grande della Terra (1,088 Masse terrestri) è sicuramente roccioso e molto denso con una massa 8,7 volte quella del nostro pianeta.

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Poco più di un anno e mezzo fa, il telescopio spaziale TESS (Transiting Exoplanet Survey Satellite) della NASA ha segnato un nuovo primato scoprendo un esopianeta che orbita attorno alla sua stella madre chiamata LHS 1815 che si sposta a una distanza di 5.870 anni luce sopra il piano galattico. Il pianeta, denominato LHS 1815b, poco più grande della Terra (1,088 Masse terrestri) è sicuramente roccioso e molto denso con una massa 8,7 volte quella del nostro pianeta. Il team di astronomi ne ha descritto la scoperta in un articolo accettato per la pubblicazione su The Astrnomical Jurnal e lo studio è disponibile sul server di prestampa arXiv.
Finora sono stati identificati oltre 4000 esopianeti nella Via Lattea ma mai nessuno era stato segnalato fuori dal piano galattico.
Le galassie a spirale come la Via Lattea, sono composte da un disco piatto con i bracci a spirale pieni di stelle, polvere e gas con al centro un buco nero supermassiccio. In genere questa struttura è immersa in un alone sferico anche se la maggior parte della massa è distribuita nel disco piatto che è il risultato di dinamiche molto complesse.
Alcune di queste galassie piatte, Via Lattea compresa, sono ancora più complesse in quanto oltre a presentare una suddivisione tra alone e disco sottile, spesso qualche centinaio di anni luce presentano un terzo elemento intermedio chiamato disco spesso, scarsamente popolato di stelle.
Le stelle presenti nel disco spesso sono tutte più vecchie di 10 miliardi di anni e, forse, sono state catturate dalla Via Lattea dopo lo scontro con un’altra galassia, povere di metalli, attraverso il processo alfa convertono l’elio in elementi più pesanti e si muovono più veloci del disco sottile, sia sotto che sopra il piano della Via Lattea.
Poiché le stelle accompagnate da pianeti tendono ad avere un grado più elevato di metallizzazione, si riteneva che le stelle del disco spesso potessero ostacolare la formazione planetaria. Infatti non sono stati trovati pianeti intorno alle stelle del disco spesso e la differenza potrebbe essere nella formazione o nell’evoluzione tra le due tipologie di stelle. Quando gli astronomi hanno studiato LHS 1815b nei dati di TESS il sistema si trovava relativamente vicino alla Terra, ad appena 97 anni luce di distanza e ha subito destato interesse perché l’esopianeta è di tipo terrestre e dunque considerato un pianeta candidato a ospitare la vita.
LHS 1815 per essere una nana rossa è una stella abbastanza tranquilla, anche se l’esopianeta le è talmente vicino da subire sferzate di radiazioni estremamente potenti percorrendo una stretta orbita in soli 3 giorni.
Il gruppo che ha studiato l’esopianeta, però, ha avuto anche un’altra sorpresa. Utilizzando i dati di Gaia per studiare il movimento di LHS 1815 si sono accorti che stavano osservando una stella del disco spesso che si muove al di sopra del piano galattico.
E’ una fortuna che LHS 1815 si trovi nelle nostre vicinanze, possiamo studiare da relativamente vicino il suo sistema e capire se in orbita ci sono altri pianeti e in futuro, grazie al James Webb Space Telescope scoprire se esistono eventuali atmosfere planetarie.
Gli scienziati hanno a disposizione una banca dati di incommensurabile valore in TESS e certamente scopriranno altri esopianeti in orbita a stelle del disco spesso con l’opportunità unica di poterne studiarne l’evoluzione in diverse parti della galassia.
Come hanno scritto i ricercatori:
L’indagine TESS può fornire un ampio campione di pianeti di vicinato solare in transito attraverso l’intero cielo. Tutte le stelle ospitanti del pianeta sono abbastanza luminose da poter misurare il loro RV [velocità radiale – l’oscillazione identificativa del pianeta] dall’indagine Gaia. Sarà un’ottima opportunità per studiare la differenza nell’evoluzione dei pianeti tra i dischi sottili e spessi“.
Fonte: ARXiV.