mercoledì, Settembre 18, 2024
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Saltmen: scoperti 6 antichi minatori mummificati in Iran

Le mummie naturali di 2500 anni fa rivelano dettagli sorprendenti sulla vita antica

Nel cuore dell’Iran nord-occidentale, un’antica miniera di sale ha rivelato uno dei segreti meglio conservati della storia umana: i “Saltmen”. Questi minatori, vissuti circa 2500 anni fa, sono stati trovati mummificati in modo naturale grazie alle condizioni uniche della miniera di Chehrabad.

La scoperta di questi corpi straordinariamente ben conservati ha offerto agli archeologi e agli storici una finestra unica sulla vita e le pratiche di un’epoca lontana.

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La miniera di Chehrabad, situata vicino al villaggio di Manzelou, è stata utilizzata per secoli da diverse popolazioni che abitavano la regione, e le condizioni ostili della miniera, caratterizzate da una mancanza di ossigeno e dall’alta concentrazione di sale, hanno permesso la conservazione dei corpi in uno stato quasi intatto.

La scoperta dei primi “Saltmen” risale al 1993, quando i minatori locali trovarono un corpo con una barba bianca, un orecchino d’oro, coltelli di ferro, uno stivale di cuoio e resti di pantaloni di lana, con questo individuo, noto come il “Saltman”, che è stato datato intorno al 300 d.C.

Nel corso degli anni, ulteriori scavi hanno portato alla luce altri corpi, tra cui quello di un ragazzo di 16 anni, trovato con le mani alzate sopra il viso, suggerendo che fosse stato colto di sorpresa da un improvviso crollo; ciò non cambia come la conservazione di questi corpi è stata così efficace che gli studiosi sono stati in grado di esaminare dettagli come le fratture ossee e persino le uova di tenia presenti negli intestini, indicando che i minatori consumavano carne cruda o poco cotta.

Questi ritrovamenti non solo offrono uno sguardo dettagliato sulla vita quotidiana e sulle condizioni di lavoro dei minatori antichi, ma forniscono anche preziose informazioni sulle pratiche alimentari e sulle malattie dell’epoca, inoltre la scoperta dei “Saltmen” continua a essere una fonte di fascino e di studio per gli archeologi di tutto il mondo, poiché ogni nuovo corpo ritrovato aggiunge un pezzo al complesso puzzle della storia umana.

Dalla sfortuna alla storia: il racconto dei Saltmen, le antiche mummie di sale dell'Iran

Come detto in precedenza, la scoperta dei “Saltmen” ha avuto inizio nel 1993, quando i minatori locali della miniera di Chehrabad, situata vicino al villaggio di Manzelou, si imbatterono in un corpo mummificato in modo naturale. Questo primo ritrovamento, noto come il “Saltman”, presentava una barba bianca, un orecchino d’oro, coltelli di ferro, uno stivale di cuoio e resti di pantaloni di lana, e sempre come abbiamo detto in precedenza, la datazione di questo individuo risale intorno al 300 d.C., ma ulteriori scavi hanno rivelato corpi ancora più antichi, risalenti a diverse epoche storiche.

Le condizioni della miniera dei Saltmen

La miniera di Chehrabad è caratterizzata da condizioni estremamente ostili che hanno contribuito alla conservazione dei corpi dei Saltmen, inoltre la mancanza di ossigeno e l’alta concentrazione di sale hanno creato un ambiente in cui i processi di decomposizione sono stati notevolmente rallentati. eQuesto ha permesso ai corpi di rimanere in uno stato quasi intatto per millenni, con le condizioni della miniera che non solo hanno preservato i corpi, ma anche gli oggetti personali e gli indumenti, offrendo un quadro dettagliato della vita quotidiana dei minatori1.

Dopo la scoperta del primo “Saltman”, ulteriori scavi hanno portato alla luce altri corpi mummificati, e nel 2004, un altro corpo è stato trovato a soli 15 metri dal primo ritrovamento. Entro il 2010, erano stati identificati sei corpi, tra cui quello di un ragazzo di 16 anni, con quest’ultimo giovane minatore che è stato trovato con le mani alzate sopra il viso, suggerendo che fosse stato colto di sorpresa da un improvviso crollo.

Le analisi scientifiche dei “Saltmen” hanno rivelato dettagli affascinanti sulla loro vita e sulle cause della loro morte, ad esempio, il primo “Saltman” presentava fratture intorno all’occhio e alla testa, indicando che potrebbe essere morto a causa di un crollo nella miniera, per di più l’esame degli intestini di uno dei corpi ha rivelato la presenza di uova di tenia, suggerendo che i minatori –come abbiamo detto in precedenza– consumavano carne cruda o poco cotta.

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La scoperta dei “Saltmen” ha un’importanza straordinaria per l’archeologia e la storia, con questi corpi mummificati che offrono una finestra unica sulla vita e sulle pratiche di un’epoca lontana. Gli oggetti trovati con i corpi, come utensili, indumenti e gioielli, forniscono preziose informazioni sulle tecnologie e sulle abitudini quotidiane delle popolazioni che abitavano la regione, inoltre le analisi scientifiche dei corpi hanno permesso di ottenere dati preziosi sulle malattie e sulle pratiche alimentari dell’epoca.

La miniera di Chehrabad continua a essere un sito di grande interesse per gli archeologi di tutto il mondo, ed ogni nuovo ritrovamento aggiunge un pezzo al complesso puzzle della storia umana, offrendo nuove intuizioni sulla vita e sulle pratiche delle antiche popolazioni. La scoperta dei “Saltmen” non solo arricchisce la nostra comprensione del passato, ma ci ricorda anche l’importanza della conservazione e dello studio dei siti archeologici per le generazioni future

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