Gli esperti di storia, di relazioni internazionali e di scienze politiche spiegano la grave situazione tra Russia e Ucraina.
La domanda che ci si pone è: Cosa c’è in gioco in questa crisi?
Premesso che spiegare in poche righe l’accesa rivalità tra Russia e Ucraina è quasi impossibile, mai come in questi giorni di conflitto – oltre che la triste perdita di vite umane e lo slittamento continuo di un accordo – si necessita di chiarimenti che ne spieghino le motivazioni e le possibili conseguenze.
Il 24 febbraio 2022, la Russia con un pesante intervento militare, invade l’Ucraina, con motivazioni plurime che vanno dai condizionamenti energetici a “vecchie ruggini” risalenti già al 1991, con l’indipendenza di quest’ultima e la profonda crisi che porta al crollo dell’Unione Sovietica e l’ormai atavica rivalità Mosca-Kiev.
Ora, un gruppo di esperti di storia, relazioni internazionali e scienze politiche della Northwestern cercano di spiegare in pochi punti come mai si è arrivati ad un conflitto che fa temere anche una guerra nucleare.
Jordan Gans-Morse, uno scienziato politico della Northwestern ed esperto dell’ex Unione Sovietica scrive in un comunicato: <<Mentre le forze russe si concentrano su Kiev, “un nuovo ordine mondiale” è alle porte e l’invasione di Vladimir Putin in Ucraina riecheggerà per gli anni a venire>>.
Insieme a Morse, la Northwestern Now, ha chiesto a diversi ricercatori di esprimersi in merito al conflitto, in modo tale da dare un senso alle continue notizie in via di sviluppo.
Tra questi spicca la figura di Ian Kelly, ambasciatore in residenza alla Northwestern. E poi di Karen Alter docente di relazioni internazionali Norman Dwight Harris e co-direttrice del gruppo di ricerca sul capitalismo globale e il diritto. Segue Ian Hurd, professore di scienze politiche. E, infine, Michael Allen professore associato di storia.
Qual è l’impatto del conflitto Russia e Ucraina sul resto del mondo?
“La battaglia tra la democrazia e l’autoritarismo si sta svolgendo non solo in Ucraina, ma in tutta la periferia della Russia”, sostiene Ian Kelly. “Putin non vuole che i suoi vicini diventino democrazie di successo. Per lui, impedire agli stati confinanti di adottare standard occidentali e democratici, e costringerli a rimanere nell’orbita russa, è fondamentale”.
Qual è il vero potere delle sanzioni contro la Russia?
“Proiettili e carri armati sono il modo in cui la Russia può vincere una battaglia, ma proiettili e carri armati non sono il modo in cui la Russia può vincere questa guerra, né possono consegnare a Putin ciò che più desidera”, ha commentato Karen Alter.
“Per un’offensiva militare, può avere senso entrare in scena con un attacco shock e diffondere terrore. Per le sanzioni, una strategia incrementale è, volutamente, necessaria e migliore. L’obiettivo è quello di inviare un messaggio a catena che la conquista non paga. Più violenza c’è, più alto sarà il costo che Putin pagherà”.
“Più violenza c’è, più altri si uniranno al sistema di sanzioni. Questo significa che le sanzioni si estendono a ondate, diffondendo il dolore in modo che gli stessi sostenitori di Putin comincino a mettere in discussione la guerra e la sanità mentale di Putin nel condurre questa guerra”.
In questo caso, come saranno efficaci le sanzioni?
“Il resto del mondo non ha gli strumenti per impedire a Putin di prendere l’Ucraina”, ha detto Ian Hurd. “La potenza militare della Russia è facilmente in grado di prendere il controllo del paese, a patto che Mosca sia disposta a creare enormi danni e a sopportare costi per la Russia”.
“Le migliori strategie sono quelle che prendono di mira le linee di vita economiche per Putin e la sua coorte. Il governo russo ottiene i suoi soldi dalla vendita di prodotti petroliferi al mondo, e le sue élite nascondono la loro parte di quella ricchezza in conti e investimenti esteri”.
“Per esempio, gli Stati Uniti e altri potrebbero interrompere l’afflusso di denaro verso la Russia rifiutandosi di comprare petrolio e gas russo e anche interrompere il flusso di denaro in uscita sequestrando i beni degli oligarchi in tutto il mondo. E il Regno Unito potrebbe impossessarsi delle loro proprietà immobiliari a Londra e delle squadre sportive in tutto il paese, ed escludere la rete televisiva russa in lingua inglese, RT, dalle sue onde radio”.
È questo il modo di Putin di ristabilire l’impero sovietico?
“L’invasione dell’Ucraina da parte di Putin sembrerebbe segnare non solo la sua determinazione ad annullare lo status quo post-Guerra Fredda, ma a riportare la Russia al suo posto nell’ordine mondiale come esisteva prima della prima guerra mondiale, ad un tempo in cui la Russia si trovava accanto agli altri imperi europei e all’impero del Giappone, e un tempo prima che gli Stati Uniti fossero emersi come la prima potenza mondiale”, ha detto Michael Allen.
“Ironicamente, il desiderio dell’Europa di evitare un tale ritorno al suo passato sanguinoso ha probabilmente incoraggiato la sua mossa e può significare che va senza controllo, almeno militarmente. Ma ciò che Putin dimentica è che la Russia imperiale non è mai stata forte internamente, ed è per questo che è crollata prima nella prima guerra mondiale prima di crollare di nuovo alla fine della guerra fredda. Niente di quello che sta facendo ora risolve quel problema”.
In che modo la situazione Russia e Ucraina può cambiare il mondo?
“Ci siamo svegliati oggi in un nuovo ordine mondiale, uno in cui i dittatori trovano di nuovo ammissibile imporre la loro volontà sui paesi più deboli con la forza”, ha detto Jordan Gans-Morse.
“Le conseguenze della decisione di Putin di invadere l’Ucraina si riverbereranno per gli anni a venire, influenzando tutto, dalle sue prospettive di rimanere al potere ai calcoli della Cina sulle sue politiche verso Taiwan. Nel frattempo, gli ucraini soffriranno immensamente, e il resto del mondo non deve dimenticare il sacrificio che stanno facendo mentre cercano di respingere l’invasione illegale di Putin”.