Gli astronomi del radiotelescopio di Arecibo hanno risolto il mistero degli insoliti segnali da Ross 128, una stella nana rossa a soli 11 anni luce di distanza.
Su questo segnale, denominato in codice “Weird” (strano), si sono scatenati in questa settimana accesi dibattiti in rete, soprattutto sui socials ed alcuni forum, circa la possibilità che fosse, alla fine, il primo segno di vita intelligente extraterrestre, nonostante che sul blog del team di astronomi che lavorano al radiotelescopio fosse stato da subito specificato che l’ipotesi extraterrestre dell’origine del segnale, pur non essendo del tutto scartabile a priori, era davvero l’ultima da prendere in considerazione, essendoci altre possibilità più probabili da considerare.
E infatti Weird era un’interferenza generata da un nostro satellite in orbita alta.
Per gli esperti, il vero mistero era che non riuscivano a capire se i bursts erano causati da attività stellari insolite, emissioni di fondo di altri oggetti o interferenze da comunicazioni via satellite.
“Molte persone erano interessate ai segnali come potenziali prove di trasmissioni da una civiltà intelligente extraterrestre“, ha scritto Abel Mendez, direttore del Laboratorio di Abitabilità Planetaria presso l’Università di Puerto Rico a Arecibo in un post di blog venerdì, rivelando la vera natura dei segnali.
Dopo aver alimentato ulteriormente la speculazione convocando gli esperti mondiali nella caccia alla vita nell’universo, il SETI Berkeley Research Center dell’Università della California ha comunicato la sua conclusione.
“La spiegazione migliore è che i segnali sono trasmissioni da uno o più satelliti geostazionari“. Ha scritto Abel.
I segnali appaiono solo intorno a Ross 128 perché si trova “vicino all’equatore celeste dove orbitano molti satelliti geostazionari “.
“Il Laboratorio di Abitabilità Planetaria dell’Università di Puerto Rico a Arecibo si è fatto molti nuovi amici da questa esperienza“, ha commentato Mendez, aggiungendo che è stata una “grande esperienza di scienza aperta“.
“La lezione qui è che tutti dobbiamo continuare a esplorare e condividere i risultati apertamente. Alcune persone preferiscono solo conoscere i successi, ma tutti gli altri preferiscono la scienza in tempo reale, indipendentemente dal risultato finale“.
Fonte: Phys.org