Un minatore d’oro ha trovato un cucciolo di mammut lanoso mummificato in ottime condizioni, nel Trʼondëk Hwëchʼin Traditional Territory nello Yukon, in Canada. Secondo un comunicato stampa del governo locale, il cucciolo di mammut femmina è stato chiamato Nun cho ga dagli anziani della Prima Nazione Tr’ondëk Hwëch’in, che si traduce in “grande cucciolo di animale” nella lingua Hän.
Nun cho ga è il mammut mummificato più completo scoperto in Nord America.
Nun cho ga è mort ed è rimasto congelato nel permafrost durante l’era glaciale ed ha più di 30.000 anni, afferma il comunicato stampa. Vagava per lo Yukon insieme a cavalli selvaggi, leoni delle caverne ed ai giganteschi bisonti delle steppe.
Il mammut congelato è stato recuperato dai geologi dopo che un giovane minatore che scavava nei giacimenti d’oro del Klondike. Il dottor Grant Zazula, paleontologo del governo dello Yukon, ha affermato che il minatore ha fatto la “scoperta più importante in paleontologia in Nord America“, come riferisce The Weather Channel.
Il piccolo mammut era probabilmente con sua madre quando si è avventurato un po’ troppo lontano ed è rimasto bloccato nel fango, ha detto Zazula a The Weather Channel.
Il professor Dan Shugar, dell’Università di Calgary, parte del team che ha scavato il mammut lanoso, ha affermato che questa scoperta è stata “la cosa scientifica più eccitante di cui abbia mai fatto parte“.
Il ricercatore ha descritto come il mammut fosse perfettamente conservato, dicendo che si tratta di un cucciolo femmina che aveva ancora le unghie dei piedi, pelle, peli, tronco e persino intestini intatti, con il suo ultimo pasto d’erba ancora presente nello stomaco.
Secondo il comunicato stampa, lo Yukon è rinomato per i frequenti ritrovamenti di fossili dell’era glaciale, ma raramente vengono scoperti reperti così immacolati e ben conservati. Zazula ha scritto nel comunicato stampa che “Come paleontologo dell’era glaciale, è stato uno dei miei sogni per tutta la vita trovarmi faccia a faccia con un vero mammut lanoso”.
“Quel sogno si è avverato oggi. Nun cho ga è bellissima e uno degli animali mummificati dell’era glaciale più incredibili mai scoperti al mondo“.
Il mammut lanoso, un pachiderma delle dimensioni dell’elefante africano, ha vagato sulla Terra fino a circa 4000 anni fa. I primi umani lo cacciavano per il cibo e usavano ossa e zanne di mammut per realizzare oggetti artistici, strumenti e per rivestire le abitazioni. Gli scienziati non sono ancora riusciti a capire se l’estinzione dei mammut sia stata dovuta alla caccia serrata praticata dall’uomo o dai cambiamenti climatici che portarono alla fine dell’era glaciale.
Il mammut lanoso era caratterizzato principalmente dalla forma delle zanne dei maschi, ricurve verso l’alto e all’indietro; inoltre disponeva di una pelliccia lunga e folta, mentre le orecchie e la coda, rispetto agli attuali elefanti, erano molto piccole, come adattamento al clima freddo, per ridurre al minimo la dispersione di calore.
Era un animale adattato a climi gelidi. La pelliccia era composta da peli lunghi oltre 1 metro e da un folto sottopelo e, come in altri mammiferi, durante l’estate avveniva la muta del pelo ed il suo manto si rinnovava completamente.
Alcuni esemplari di Mammuthus primigenius avevano il pelo biondo, secondo quanto rilevato dal gene Mc1r, rilevato proprio dalle ossa di questo animale. La pelle era simile a quella degli odierni elefanti, ma a differenza di essi era ricca di ghiandole sebacee, le secrezioni di sebo, sostanza grassa ed oleosa, sul pelo, miglioravano l’isolamento termico dell’animale. Disponevano, inoltre, di uno strato di grasso vascolarizzato sottocutaneo spesso fino ad 8 cm, un particolare presente anche nei mammiferi marini come le balene.
Altri adattamenti di questa specie al clima gelido degli ambienti in cui viveva erano un lembo di pelle che proteggeva l’ano dal freddo e i testicoli che, diversamente dalla maggior parte dei mammiferi, restavano anche nell’adulto nell’originaria posizione all’interno della cavità addominale. Tali caratteristiche, impossibili da dedurre dai resti fossili, sono state riscontrate nei numerosi individui ritrovati congelati nel permafrost.
In prossimità delle vertebre cervicali e delle spalle era presente una sorta di gobba, che fungeva come deposito di grasso adiposo, come avviene anche nei cammelli, cosa provata anche grazie alle numerose rappresentazioni di mammut nelle pitture rupestri.