Quante persone sono davvero morte a causa della Covid-19 finora?

Analizzare quante persone in più sono morte durante questo periodo rispetto alla media degli anni precedenti può aiutare a stabilire l'effettiva dimensione pandemia di COVID-19 - e suggerisce un bilancio delle vittime decisamente più grave di quanto fotografato dai numeri ufficiali.

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Sono pochi i paesi che eseguono un numero di tamponi sufficienti per stabilire con sicurezza quanti siano i decessi effettivi causati dal nuovo coronavirus, ma comparare i dati relativi ai decessi attuali con la media dei decessi avvenuti negli anni precedenti può essere un buon modo per valutare gli effetti della pandemia.

Perché i decessi da COVID-19 sono certamente sottostimati?

Cominciamo con il dire che questo articolo non entrerà nella stucchevole (ed inutile) diatriba sulla sottile distinzioni su morte per coronavirus o con coronavirus perché riteniamo che l’infezione da SARS-CoV-2 generi, nei casi più gravi, un quadro clinico che complica lo stato di persone affette da altre patologie contemporanee e quindi non è importante, ai nostri fini, determinare se la causa finale dell’exitus è un infarto, il coronavirus o altre.
In generale, in quasi tutti i paesi del mondo, i decessi attribuiti alla COVID-19 sono di persone gravemente malate che, giunte in ospedale, sono risultate positive al nuovo coronavirus e non ce l’hanno fatta. Tuttavia, un certo numero di persone, grande o piccolo, potrebbero essere decedute senza avere effettuato il test, parliamo in particolare di coloro che sono morti presso la propria abitazione o nelle case di riposo senza essere testate per il nuovo coronavirus.
Inoltre, nella fase iniziale dell’epidemia e nelle settimane immediatamente precedenti, si sono verificati un numero insolito, crescente, di decessi attribuiti a polmoniti o a complicazioni respiratorie, la gran parte dei quali saranno avvenute sicuramente in pazienti positivi alla COVID-19.
Esaminare il numero di morti in eccesso rispetto agli anni precedenti suggerisce che il vero bilancio delle vittime è ben superiore al numero di vittime riportate, ciò è sicuramente vero per Italia, Spagna, Svezia, Inghilterra, Stati Uniti e Galles. A questo proposito c’è da aggiungere che le misure di contenimento prese da queste nazioni, quali il lockdown, ha certamente diminuito i decessi da cause accidentali, come quelli sul lavoro o gli incidenti stradali.

Ma cosa sono le “morti in eccesso”?

Corrisponde al numero di persone decedute in un dato periodo più alto del numero atteso in base alla media degli anni precedenti. Piccoli scostamenti, nell’ordine di qualche decina o poche centinaia, potrebbero non essere molto significativi ma, per esempio, in questo periodo dell’anno nei 24 paesi europei muoiono, in media, circa 50.000 persone ogni settimana, secondo il sistema di monitoraggio EuroMOMO cui i paesi europei segnalano le statistiche anagrafiche. Quest’anno il numero è salito a circa 90.000, in base agli ultimi dati, che non sono ancora completi.

Quanto è grande la disparità con i conteggi ufficiali?

Varia. Uno studio stima che il coronavirus abbia causato la morte di 52.000 persone in Italia entro il 18 aprile (medRxiv, doi.org/ds6s ) – più del doppio della cifra riportata dalle autorità sanitarie italiane. Un’analisi del Financial Times suggerisce che il nuovo coronavirus abbia causato 45.000 decessi nel Regno Unito entro il 21 aprile, più del doppio della cifra ufficiale di 17.000 comunicata dalle autorità sanitarie.

Tutte le morti in eccesso sono dovute al coronavirus?

I dati dell’Ufficio per le statistiche nazionali del Regno Unito indicano che il coronavirus è responsabile di oltre i due terzi dei decessi in eccesso in Inghilterra e Galles, in base al numero di casi confermati o sospetti di covid-19 riportati su certificati di morte.
Ciò lascia all’incirca un terzo delle morti in eccesso non spiegate.
Alcune di queste potrebbero essere stati casi di coronavirus senza sintomi evidenti, o casi in cui i medici non erano abbastanza sicuri da menzionare la covid-19 sul certificato di morte. Tuttavia, alcune delle morti inspiegabili in eccesso potrebbero essere il risultato di un maggior numero di persone decedute per altre cause, come infarto o ictus; infatti si sa per certo che molte persone, anche in presenza di malesseri stanno evitando di andare in ospedale per paura del coronavirus o per sovraccarico delle strutture di soccorso per cui capita sovente che i soccorsi giungano presso il domicilio di chi li chiama quando la persona è già deceduta. In questi casi, normalmente, viene redatto un certificato di morte che menziona la causa finale apparente del decesso ma non vengono quasi mai effettuati i tamponi per stabilire se c’è o meno positività alla COVID-19.
Nel Regno Unito i dati sui ricoveri di emergenza forniti da Public Health England suggeriscono che la frequenza dell’acceso ai dipartimenti di emergenza ospedaliera in Inghilterra è diminuito di circa il 50% ad aprile.

Che dire dell’impatto della crisi sugli ospedali?

È certamente possibile che alcuni dei decessi non spiegati siano decessi indiretti dovuti al nuovo coronavirus: a causa del sovraccarico di lavoro che grava in questo periodo sugli ospedali, molte persone ricevono un’assistenza sanitaria su standard meno elevati del solito, vuoi per mancanza di farmaci, vuoi per le carenza di personale o per la stanchezza e lo stress cui è sottoposto il personale sanitario costretto dall’inizio della crisi a sottoporsi a turni di lavoro massacranti con pesantissimi carichi di lavoro.

Sapremo mai il vero bilancio delle vittime del coronavirus?

Non con precisione. Saremo, però, in grado di avere un quadro molto più chiaro una volta che la crisi alla fine si concluderà e il numero complessivo di decessi nel 2020 e nel 2021 potrà essere confrontato con gli anni immediatamente precedenti e successivi.
Quello che sappiamo ora è che nella maggior parte dei paesi il pedaggio di morte pagato al SARS-CoV-2 è senza dubbio sottostimato e che dobbiamo ancora aspettarci ancora molte altre morti.
Fonte: New Scientist