È molto probabile che quest’anno Marte subirà una delle sue periodiche tempeste di polvere planetarie e la NASA è preoccupata che l’evento possa danneggiare le sue operazioni sul Pianeta Rosso.
Quando la navicella Mariner 9 dell’agenzia americana divenne la prima sonda a orbitare intorno un altro mondo, Marte, nel novembre del 1971, gli scienziati furono sorpresi nel constatare che l’intero Pianeta Rosso era in preda a massicce tempeste di polvere. Da allora abbiamo appreso che tali fenomeni non sono inusuali, e si sono verificati nel 1977, 1982, 1994, 2001 e 2007 e potrebbero riprendere la prossima estate.
Gli esperti della NASA hanno avvertito che il rover Opportunity alimentato ad energia solare, che inizierà giovedì il 14 ° anno su Marte, dovrà “accovacciarsi per risparmiare energia“. L’evento potrebbe essere ancora più rilevante per la missione Sismic Investigations, Geodesy and Heat Transport ( InSight ) che sarà lanciata a maggio e raggiungere il pianeta rosso entro la fine dell’anno.
Queste enormi tempeste durano mesi e rilasciano enormi quantità di polvere nell’atmosfera. Le velocità del vento salgono a circa 26 metri al secondo, la superficie si raffredda e l’atmosfera superiore si riscalda, e ciò potrebbe significare per la NASA la necessità di rivedere i piani di InSight.
Il lander InSight dovrebbe raggiungere Marte a novembre, e rilascerà un paio di cubi prima di scendere in superficie. Il sito di atterraggio si trova vicino all’equatore sulla planizia occidentale dell’Elysium, a circa 600 chilometri da dove la sonda della Curiosity ha toccato terra.
Dopo essere entrata nell’atmosfera a circa 6,3 chilometri al secondo, la sonda rallenterà protetta dal suo scudo termico, che poi si staccherà. A quel punto si dispiegherà il paracadute supersonico della NASA, progettato per le missioni su Marte. Nella fase finale dell’atterraggio anche il paracadute verrà sganciato e saranno 12 retrorazzi ad accendersi per permettere al lander un atterraggio morbido.
Una tempesta di sabbia globale in quel periodo potrebbe complicare le cose immensamente. La maggiore quantità di polvere nell’atmosfera potrebbe rovinare lo scudo termico e lacerare il paracadute. I forti venti, inoltre, potrebbero inficiare i calcoli della sequenza di atterraggio automatica, introducendo molti più rischi per l’atterraggio.
L’incubo non finisce qui. Il rover è alimentato da due pannelli solari di 2,15 m di diametro che sono programmati per dispiegarsi 16 minuti dopo l’atterraggio, dopo, cioè, che la polvere dei retrorazzi si sarà depositata ma la NASA potrebbe dover ritardare il dispiegamento nel caso fosse in corso una tempesta di sabbia perché, a parte la scarsa luce solare disponibile durante una tempesta di sabbia, l’accumulo di polvere sui pannelli ridurrebbe la loro prestazione a lungo termine.
Il team di InSight sta elaborando piani di emergenza e stimando gli effetti probabili. Se verrà determinato che i rischi sono troppo alti, la missione, che è già in ritardo di anni dopo che uno degli strumenti è stato danneggiato durante i test, potrebbe essere ulteriormente ritardata.