Perché una minoranza significativa non teme il Covid19?

Le fake news che circolano ancora oggi sulla pandemia di Covid19 producono in una significativa minoranza della popolazione una non adeguata percezione del rischio con il risultato di favorire la diffusione del contagio

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Nel pieno di una seconda ondata della pandemia causata da Sars-Cov-2 che sta tracimando quasi senza soluzione di continuità nella temuta terza ondata, mentre nel mondo siamo ormai a 85 milioni di casi e quasi 1,9 milioni di vittime certificate, una parte significativa delle società occidentali ha  una percezione molto bassa dei rischi connessi al Covid19.

Gli indicatori di questo convincimento, che sarebbe troppo facile liquidare esclusivamente come frutto di pensiero antiscientifico, sono molteplici e vanno dai comportamenti irrazionali di cospicue minoranze alla diffidenza verso i vaccini di larghi strati della popolazione.

Certamente una ragione di questa percezione, che contrasta oggettivamente con le gravi conseguenze sanitarie, economiche e sociali della pandemia, risiede nel fatto che circa il 90% di chi contrae il Covid è asintomatico o con una sintomatologia lieve o moderata.

Ci sono però diversi luoghi comuni e vere e proprie fake news che dopo un anno di pandemia circolano ancora tra le persone,  intossicando la reale consapevolezza della crisi che stiamo vivendo. Analizziamo brevemente alcuni di queste false convinzioni.

L’origine del virus

Ancora oggi, soprattutto negli Stati Uniti, ma non soltanto, persiste la convinzione che l’agente patogeno che ha messo in ginocchio l’intero pianeta sia stato prodotto in un laboratorio cinese, a Wuhan. Qui le versioni dei complottisti oscillano tra un virus fuggito accidentalmente dal laboratorio ad un arma biologica intenzionalmente diffusa dalla Cina. A niente è valso il parere pressoché unanime della comunità scientifica che Sars-Cov-2 non è un prodotto di “laboratorio”.

Il Presidente americano Trump avvalorando questa ipotesi, al punto di riferirsi al Covid con l’epiteto “virus cinese”, ha persino ignorato i rapporti della sua intelligence che hanno escluso un’origine non naturale del virus. Una parte delle persone ha bisogno di un “colpevole” per accettare la situazione che sta vivendo e questa narrazione intercetta questo bisogno.



Covid19 ed influenza, pari siam…

Qui la colpa di un’asserzione sbagliata e pericolosa perché può indurre a sottovalutare la gravità della situazione non è soltanto di alcuni scriteriati politici (Trump, Bolsonaro, il Johnson della prima fase), ma anche di alcuni rappresentanti della comunità scientifica (fortunatamente una minoranza). Tristemente famosa, a titolo esemplificativo, la dichiarazione rilasciata durante le prime fasi della pandemia dalla dott.ssa Gismondo, direttrice del laboratorio di Microbiologia Clinica, Virologia e Diagnostica Bioemergenze dell’Ospedale Sacco di Milano che testualmente recitava: «A me sembra una follia – Si è scambiata un’infezione appena più seria di un’influenza per una pandemia letale. Non è così». «Vi ricordo – aggiunse – che ad oggi i morti per Coronavirus in Italia sono 2 e 217 per influenza. Credo che nella comunicazione qualcosa non funzioni!»

Ovviamente le cose non stanno così. Pur essendo complicato stimare esattamente la letalità del Covid 19, essa oscilla tra lo 0,5% e l’1% mentre quella dell’influenza si attesta allo 0,1%. I CDC americani stimano che negli Stati Uniti muoiano per influenza un numero di persone tra le 12.000 e le 60.000 ogni anno. Il Covid19 nel corso del 2020 ha ucciso oltre 330.000 americani. Inoltre, come ormai comprovato da numerosi studi e rapporti dei vari uffici di statistica nazionali, i morti per Covid sono anche sotto stimati per il 10/20%.

Le mascherine non servono a niente

Nonostante le evidenze scientifiche riportate da numerosi studi, ancora oggi una parte minoritaria ma non irrilevante di persone crede che indossare la mascherina sia inutile e perfino dannoso. Questa errata convinzione inizialmente è stata alimentate da linee guida confuse e contraddittorie di OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), CDC americani ed altre autorità sanitarie nazionali, probabilmente per l’iniziale penuria di questo prezioso dispositivo di protezione individuale.

Si potrebbero portare i risultati di molti studi sull’efficacia di questo dpi per prevenire il contagio, se indossato correttamente e da tutti, ma basta un’osservazione empirica per tagliare la testa al toro. Quest’anno assistiamo ad un crollo dell’influenza stagionale, secondo la sorveglianza InfluNet, il sistema nazionale di controllo dell’influenza coordinato dall’Istituto superiore di sanità (Iss), di questa malattia nella settimana monitorata dal 14 al 20 dicembre, sono stati registrati soltanto 104mila casi, una cifra molto inferiore rispetto alla norma.

Si tratta di un’incidenza, calcolata su mille abitanti, di gran lunga al di sotto della media stagionale di 3,16 casi. Il tasso di sindromi simil-influenzali, è quest’anno nel periodo preso in considerazione di 1,7 contro il 4,2 della stessa settimana del 2019. Una parte del merito di questa significativa riduzione è certamente da riportarsi all’uso della mascherina ed al distanziamento sociale.

L’idrossiclorochina è una cura efficace ma non viene usata

Questa tesi sponsorizzata da uno studio francese, poi ampiamente screditato, sostiene che questo farmaco anti malarico sia efficace nella cura del Covid. Uno dei più entusiasti sostenitori delle proprietà portentose dell’idrossiclorochina è stato Donald Trump con i suoi iperbolici tweet. L’ex Presidente Usa ha rilanciato un video su Twitter, che ha avuto milioni di visualizzazioni, dove una certa dott.ssa Stella Immanuel di Houston ne riaffermava la straordinaria efficacia come cura. La dott.ssa Immanuel in passato si era contraddistinta, fra l’altro, per teorie di natura complottista come il fatto che certi medici facessero uso di DNA alieno o che determinate malattie sono causate da demoni che fanno sesso con persone mentre queste dormono!

Tornando all’idrossiclorochina, una parte di responsabilità nell’utilizzo di un farmaco del tutto inutile per curare il Covid è della Food and Drug Administration USA che inizialmente ne aveva autorizzato l’uso. Successivamente in base ai numerosi studi ed osservazioni cliniche che ne avevano dimostrato non soltanto l’inutilità ma anche potenziali e gravi effetti collaterali, l’autorizzazione era stata revocata.

La gente ha creduto ed in parte crede ancora alle proprietà inesistenti di questo farmaco sia perché alcuni politici dotati di un forte seguito lo hanno assurdamente sponsorizzato ma anche perché è nella natura umana credere che una cura, un rimedio possa trovarsi per ogni malattia che affligge l’umanità e che non viene utilizzato è per colpa di Big Pharma o di qualche oscuro complotto internazionale.

Io non mi  vaccino!

Chiudiamo questa breve carrellata sulle fake news relative alla pandemia di coronavirus che stiamo attraversando con quelle che riguardano i vaccini. Qui l’esercito variegato di complottisti e i NO VAX si esercitano nella diffusione delle più strampalate teorie. E’ il caso del documentario complottista “Plandemic” caricato sulla piattaforma Archive.orgIn 26 minuti il video sottotitolato in italiano – dal titolo «Plan Demic, Il Piano Globale Per Prendere Il Controllo Delle Nostre Vite, Liberta E Salute» recita un corollario impressionante di falsità, tutte tese a screditare i vaccini. Tra queste la terroristica affermazione che qualunque vaccino anti-Covid ucciderà milioni di persone.

Un’altra teoria complottista sui vaccini è quella che vuole Bill Gates cinico autore di un piano segreto che attraverso la vaccinazione impianterebbe un microchip sotto pelle delle persone al fine di controllarle in ogni aspetto della loro vita! Si tratta di spazzatura complottista che però rischia di minare l’indispensabile campagna di vaccinazione, unico strumento per controllare sul medio-lungo periodo la pandemia in atto.

Queste ed altre credenze irrazionali sul Covid contribuiscono ad una percezione errata dell’emergenza che il mondo attraversa da circa un anno. Combatterle, smascherarle è altrettanto importante che ricercare vaccini e cure efficaci contro il Covid19.

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