Sebbene possano non aver trovato la fonte della giovinezza – almeno, di ciò che sappiamo – ci si aspetta che una manciata di paesi sopravviva al resto di noi.
Utilizzando i dati raccolti dallo studio Global Burden of Disease che analizza 250 cause di morte, i ricercatori hanno previsto l’aspettativa di vita media in 295 nazioni nell’anno 2040 in una serie di previsioni basate su scenari alternativi. Nel caso migliore, in tutti i paesi probabilmente si verificherà un leggero aumento della durata media della vita nei prossimi due decenni, mentre el caso peggiore quasi la metà delle nazioni esaminate potrebbe dover affrontare un’aspettativa di vita inferiore.
Secondo i ricercatori che hano effettuato lo studio, è prevedibile che ci sarà un aumento dei casi di morte per lesioni, come incidenti automobilistici e malattie non trasmissibili, come la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), la malattia renale cronica, il diabete, il cancro ai polmoni e altri problemi di salute legati all’obesità. I fattori guida principali che contribuirao a questi decessi includono l’ipertensione, l’indice di massa corporea, la glicemia, l’uso di tabacco e alcool e l’inquinamento atmosferico.
“Il futuro della salute del mondo non è preordinato, e c’è una vasta gamma di traiettorie plausibili“, ha detto l’autore principale dello studio, il Dott. Kyle Foreman in una dichiarazione . “Ma se vediamo progressi significativi o stagnazione dipende da quanto bene o male i sistemi sanitari affrontano i principali fattori di salute“.
Nel 2016, l’aspettativa di vita media in Cina era 76,3 anni, mettendo la nazione al 68 ° posto nel mondo. Nel 2040, l’aspettativa di vita potrebbe salire a 81,9 anni, risalendo al 39° posto. Si prevede anche che la Siria resca più di altri e risalga dal 137° all’80°, probabilmente perchè l’attuale conflitto si risolverà. Altri paesi che consocerano significativi guadagni dell’aspettativa di vita comprendono la Nigeria (da 157 a 123) e l’Indonesia (da 117 a 100).
Al contrario, gli Stati Uniti potrebbero suire il maggiore calo tra i paesi ad alto reddito con un aumento dell’aspettativa media di vita fino a 79,8 anni, con una caduta prevista dal 21° al 64° posto, seguito da Canada, Norvegia, Belgio e Paesi Bassi.
La Spagna sarà, secondo questo studio, il paese più longevo del mondo con un’aspettativa media di vita media di 85,8 anni, appena sopra il Giappone (85,7 anni). A seguire Singapore (85,4), Svizzera (85,2), Portogallo (84,5), Italia (84,5), Israele (84,4), Francia (84,3), seguiti da Lussemburgo e Australia (84,1).
L’analisi effettuata sembra suggerire che l’aspettativa di vita potrebbe diminuire in quasi la metà dei paesi analizzati, e solo in 57 si verificherebbe un aumento di un anno o più. Lo scenario “migliore” vede 158 paesi che avranno un balzo dell’aspettativa di vita di almeno cinque anni e 46 nazioni con ben 10.
Qui è dove entra in gioco la disparità. Anche in quei 46 paesi, loro scenario peggiore mette ancora la vita media sopra gli 80 anni. Altri paesi situati nella parte bassa della classifica, come il Lesotho, lo Swaziland, la Repubblica Centrafricana e il Sud Africa, potrebbero vedere un ulteriore calo dell’aspettativa di vita di ben 30 anni dal caso migliore a quello peggiore. Ciò è in gran parte dovuto a fattori socioeconomici come la fertilità, il reddito pro capite, l’accesso all’acqua pulita e ai tassi di istruzione ma, secondo gli autori, non è troppo tardi per cambiare questi risultati.
“La gamma di scenari” migliori “e” peggiori “consente alle parti interessate di esaminare i potenziali cambiamenti per migliorare i sistemi sanitari, a livello locale, nazionale e globale“, ha affermato Murray. “Questi scenari offrono nuove intuizioni e aiutano a inquadrare la pianificazione sanitaria, in particolare per quanto riguarda i lunghi periodi di ritardo tra gli investimenti iniziali e il loro impatto, come nella ricerca e nello sviluppo di farmaci“.
Bisogna anche ricordare che molti dei fattori legati al calo dell’aspettativa di vita sono legati a casi non strettamente inerenti la salute, come la situazione economica individuale e nazionale, lo stato della rete stradale (molte persone muoiono giovani negli incideti stradali), la sicurezza sul lavoro, l’efficenza del sistema sanitario locale, la copertura vaccinale e via dicendo…