Misteriosi pianeti in rotta di collisione con la nostra Terra, fenomeni astronomici senza senso, avvistamenti alieni, testimonianze di chi ha procreato con esseri di altri mondi, basi segrete sulla Luna e su Marte. Le bufale più gettonate diventano sempre più spesso virali raggiungendo un vasto pubblico spesso incapace di applicare il più elementare senso critico.
Guardare il cielo ha acceso la nostra curiosità e soprattutto la fantasia che ci hanno spinto a trovare risposte per soddisfare diverse domande esistenziali. Da circa mezzo secolo ci siamo spinti con entusiasmo e speranza verso i confini del sistema solare cercando qualcosa di simile alla vita sulla Terra, qualcosa che ancora non abbiamo trovato.
La scienza richiede pazienza e non deve lasciarsi trasportare troppo dagli eccessi di fantasia analizzando meticolosamente tutti i dati disponibili.
Oggi, oltre al nostro cielo, siamo in grado di osservare altri cieli: quello di Marte ad esempio, e il pianeta rosso non è stato certamente risparmiato dagli eccessi di fantasia che lo hanno dipinto prima popolato da una civiltà che si avvicinava all’estinzione (in quanto essendo Marte più distante dal Sole veniva considerato più vecchio della Terra), poi disseminato di incredibili e misteriosi monumenti di pietra che raffiguravano facce, piramidi, mura, città e cupole.
Il cielo rosso di Marte si è, cosi, popolato di oggetti non dissimili dagli UFO “terrestri“ quando i tanti “esperti” si sono cimentati nell’analisi delle foto inviate sulla Terra dai diversi robot inviati ad esplorare il nostro vicino.
Una di queste foto proviene dal rover Opportunity, rover gemello di Spirit (MER-A o MER-2) che ha raggiunto Marte il 25 gennaio 2004 alle 05:05 UTC, tre settimane dopo Spirit, atterrando dall’altra parte del pianeta. Opportunity ha scoperto il primo meteorite caduto su un altro pianeta (Heat Shield Rock), ha analizzato per due anni il cratere Victoria, è sopravvissuto a tempeste di polvere che rischiavano di interrompere la sua attività nel 2007. Nel 2008 ha iniziato la marcia verso il cratere Endeavour che ha raggiunto nell’estate 2011. Nel mese di marzo del 2015 il rover ha superato i 42,195 km percorsi sul suolo marziano, tagliando l’ideale traguardo della maratona olimpica.
La foto, la cui didascalia ufficiale della NASA recita: Microscopic Imager EDR full frame non linearizzato acquisito su Sol 654 della missione Opportunity a Meridiani Planum a circa alle 12:02:57 ora solare locale di Marte, la copertura antipolvere per microscopi Imager ha ricevuto la CHIUSURA. NASA / JPL / Cornell / USGS – Fonte originale della NASA: Opportunity -All Raw Image Sol 654 (60 immagini)
Cosa mostra la foto?
La foto mostra quello che apparentemente, sembra un oggetto basso e a forma di cupola in bilico sullo sfondo. Una roccia? Sembrerebbe un oggetto dalla forma regolare che qualcuno potrebbe spiegare come un disco volante poggiato al suolo.
Ma la spiegazione è molto più terrestre di quello che sembra. Marc Dantonto, analista di immagini del MUFON, ha presentato la seguente spiegazione: l’oggetto in questione non è sullo sfondo perché non c’è sfondo in questa immagine. guardando attentamente è possibile vedere che ciò che è stato scambiato per Marte sullo sfondo è in realtà la superficie del veicolo stesso a cui è attaccato l’oggetto. La “superficie di Marte” termina bruscamente a sinistra, quando il contorno del veicolo cambia, permettendo di capire che si tratta di un caso in cui la leggera sfocatura lo fa sembrare il terreno di Marte. L’iimagine è leggermente sfocata perché il microimager in realtà è focalizzato molto più vicino, su altre parti del veicolo in quel momento. Marte è irrimediabilmente fuori fuoco.
Con un po’ di pazienza, basta andare a vedere le foto scattate da Opportunity per capire che il misterioso oggetto marziano altro non è che una vite fissata su uno dei bracci del rover stesso.
Fonte: https://www.theblackvault.com/casefiles/unknown-object-caught-by-mars-exploration-rover/