lunedì, Settembre 16, 2024
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Microplastiche: residui trovati nel cervello di 51 individui

Un’analisi dettagliata dell’impatto che ha cambiato per sempre la più grande luna di Giove

Negli ultimi anni, la presenza di microplastiche e nanoplastiche nell’ambiente è diventata una preoccupazione crescente per la comunità scientifica e il pubblico in generale, con queste minuscole particelle di plastica derivanti dalla degradazione di prodotti plastici più grandi, che sono state trovate in una vasta gamma di ambienti, inclusi gli oceani, i suoli e persino l’aria che respiriamo.

Detto ciò, una recente scoperta ha sollevato allarmi significativi: microplastiche e nanoplastiche sono state trovate nei tessuti cerebrali umani in quantità allarmanti.

Le microplastiche sono arrivate nelle nostre arterie | Wired Italia

Lo studio, condotto su campioni di tessuto cerebrale di persone decedute nel 2016 e nel 2024 ha rivelato la presenza di queste particelle in tutti i campioni analizzati, con i ricercatori che hanno esaminato 51 campioni di tessuto cerebrale raccolti durante esami post-mortem di routine, con un’età media alla morte di 50 anni per il gruppo del 2016 e di 52,3 anni per il gruppo del 2024, e la scoperta di microplastiche e nanoplastiche nel cervello umano rappresenta un passo significativo nella comprensione dell’impatto di queste particelle sulla salute umana.

Le microplastiche sono frammenti di plastica che variano in dimensioni da meno di 0,2 pollici a un nanometro, mentre le nanoplastiche sono ancora più piccole, misurando miliardesimi di metro, con queste particelle che possono penetrare nei tessuti umani e attraversare barriere biologiche critiche, come la barriera emato-encefalica, che protegge il cervello da sostanze potenzialmente dannose, per l’appunto la capacità delle nanoplastiche di attraversare questa barriera è particolarmente preoccupante, poiché potrebbe portare a effetti neurotossici e a lungo termine sulla salute umana.

Una volta all’interno delle cellule e dei tessuti, queste particelle possono interrompere i processi cellulari e depositare sostanze chimiche che alterano il sistema endocrino, come bisfenoli, ftalati e metalli pesanti.

L’importanza di questa scoperta sulle microplastiche

Questa scoperta rappresenta un campanello d’allarme per la necessità di ulteriori ricerche sull’impatto delle microplastiche e delle nanoplastiche sulla salute umana e sull’ambiente, comprendere come queste particelle interagiscono con i sistemi biologici umani è fondamentale per sviluppare misure preventive e regolamentazioni che possano ridurre l’esposizione a queste sostanze potenzialmente dannose.

Le microplastiche sono ovunque - The Green Army

La scoperta di microplastiche e nanoplastiche nei tessuti cerebrali umani solleva preoccupazioni significative riguardo alle implicazioni sulla salute, queste particelle, una volta penetrate nel cervello, possono interferire con i processi cellulari e causare danni a lungo termine, in particolare le nanoplastiche, che sono in grado di attraversare la barriera emato-encefalica, una protezione cruciale che impedisce a sostanze nocive di raggiungere il cervello.

La capacità di queste particelle di superare tale barriera suggerisce che potrebbero avere effetti neurotossici, potenzialmente contribuendo a malattie neurodegenerative come l’Alzheimer e il Parkinson.

Gli scienziati stanno ancora cercando di comprendere appieno come le microplastiche e le nanoplastiche entrino nel corpo umano, ed una teoria suggerisce che queste particelle possano legarsi ai lipidi, o grassi, presenti negli alimenti che consumiamo, dopodiché questi lipidi, una volta assorbiti dal corpo, possono trasportare le particelle di plastica agli organi che preferiscono i grassi, come il cervello. Un’altra possibile via di ingresso è attraverso l’inalazione di particelle presenti nell’aria, che possono poi essere trasportate attraverso il flusso sanguigno fino al cervello.

Una volta all’interno delle cellule e dei tessuti, le microplastiche e le nanoplastiche possono causare una serie di problemi, possono interrompere i processi cellulari normali, portando a infiammazioni e danni cellulari, inoltre queste particelle possono rilasciare sostanze chimiche che alterano il sistema endocrino, come bisfenoli, ftalati e metalli pesanti. Queste sostanze chimiche sono note per interferire con il sistema riproduttivo umano e possono portare a malformazioni genitali, infertilità femminile e diminuzione della conta spermatica.

La scoperta di microplastiche e nanoplastiche nel cervello umano evidenzia la necessità di ulteriori ricerche per comprendere meglio l’impatto di queste particelle sulla salute umana, con gli scienziati che stanno lavorando per sviluppare metodi più efficaci per rilevare e quantificare la presenza di microplastiche nei tessuti umani.

Oltre quanto precedentemente detto, è essenziale stabilire regolamentazioni più rigorose per limitare l’esposizione a queste particelle, questo potrebbe includere la riduzione dell’uso di plastica monouso, l’implementazione di tecnologie di filtraggio più avanzate e la promozione di materiali alternativi più sicuri.

Scoperte Sconvolgenti – Gli Scienziati Rivelano che i Microplastici Potrebbero Modificare il Cervello Umano - METEO GIORNALE

La presenza di microplastiche e nanoplastiche nei tessuti cerebrali umani rappresenta una scoperta allarmante che richiede un’attenzione immediata, e mentre la ricerca continua a svelare i meccanismi attraverso i quali queste particelle entrano nel corpo e i loro effetti sulla salute, è chiaro che sono necessarie misure preventive per proteggere la salute pubblica. La collaborazione tra scienziati, legislatori e il pubblico sarà fondamentale per affrontare questa sfida emergente e garantire un futuro più sicuro e sostenibile.

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