Una eclissi solare su Marte è molto diversa da quella visibile sulla Terra; esse, infatti, durano circa 30 secondi a causa del rapidissimo moto di rivoluzione del satellite, appena 7,6 ore, e non sono mai totali.
Lo studio delle eclissi solari su Marte
I ricercatori dell’Istituto di geofisica della Scuola politecnica federale (ETF )di Zurigo hanno studiato i dati della sonda Mars InSight della Nasa per verificare se alcuni effetti delle eclissi sulla Terra si ripetono anche su Marte.
Sul nostro pianeta, durante un’eclissi, la temperatura diminuisce e si registrano raffiche di vento in conseguenza del fatto che l’atmosfera si raffredda in un luogo particolare e l’aria si allontana rapidamente da esso.
Niente di tutto questo avviene durante le eclissi su Marte poiché i sensori di temperatura e vento della sonda InSight, che non hanno registrato cambiamenti nell’atmosfera durante i transiti di Phobos.
Le celle solari hanno registrato effettivamente i transiti del satellite perché, quando Phobos è di fronte al Sole, meno luce solare le raggiunge e diminuisce la loro produzione di elettricità rendendo possibile, in questo modo, la misurazione del calo dell’esposizione alla luce causato dall’ombra di Phobos.
L’inclinazione del sismometro della sonda InSight
La sonda della Nasa ha rilevato qualcosa di strano durante queste eclissi brevissime; il suo sismometro si inclina verso un lato, anche se solo di una misura infinitesimale.
Ha sorpreso il fatto che il sismometro si sia inclinato. Il fenomeno si è ripetuto per tre transiti consecutivi e gli scienziati hanno ipotizzato, che potesse essere una movimento della superficie del pianeta causata dalla gravità della luna, ma il confronto con altri rilevamenti dell’attività sismica su Marte hanno permesso di evidenziare che il segnale non mostrava alcuna somiglianza con l’attività sismica precedente.
Infine si è notato che un radiometro a infrarossi ha registrato un leggero calo della temperatura superficiale durante il transito di Phobos, seguito da un periodo di circa un minuto e mezzo durante il quale il terreno si è riscaldato fino a raggiungere la temperatura pre-transito.
Questa, secondo il team, è la causa più probabile della strana lettura.
“Durante un’eclissi, il suolo si raffredda“, ha detto il sismologo Martin van Driel dell’ETH di Zurigo. “Si deforma in modo non uniforme, il che inclina lo strumento“.
È seguita una serie di esperimenti con sorgenti di calore artificiali, che hanno dimostrato che i sismometri reagiscono quasi istantaneamente ai cambiamenti di calore nel pilastro sismico e sono stati ottenuti risultati coerenti con l’inclinazione del sismometro di InSight.
Il futuro di Phobos
Queste informazioni potrebbero essere utilizzate per comprendere meglio Phobos e Marte, hanno detto i ricercatori.
Sapere quando un’eclissi legata al satellite inizia e finisce in quella posizione potrebbe aiutare gli scienziati a studiare più accuratamente la sua orbita; e questo, a sua volta, potrebbe aiutarci a capire cosa c’è in serbo per il suo futuro.
L’orbita della luna si sta avvicinando alla superficie del pianeta a una velocità di 1,8 centimetri all’anno, rallentando man mano che procede; alla fine, prevedono gli scienziati, la luna sarà così vicina a Marte, che la gravità di questo distruggerà Phobos, trasformandolo in un anello di detriti che circonda Marte.
Se il rallentamento potesse essere studiato nei minimi particolari, ciò potrebbe dirci quanto sia elastico e caldo l’interno del pianeta, o quanto anelastico e freddo. E questo, a sua volta, potrebbe far luce sulla storia della formazione di Marte.
La ricerca è stata pubblicata su Geophysical Research Letters.