di Oliver Melis
Ray Palmer è noto come l’uomo che ha inventato quelli che negli anni 50 venivano definiti “dischi volanti” oggi noti al grande pubblico con l’acronimo U.F.O., Ovni in italiano, ossia “oggetti volanti non identificati”, soprannome datogli dall’ufologo Jhon Keel.
Ray Palmer era l’editore di una popolare rivista di fantascienza Amazing Stories descritto dallo scettico Martin Gardner come “un timido, bonario, gentile, energico ometto con la personalità di un professionista della truffa”, il cui “motivo principale era semplicemente per creare storie che vendessero riviste “.
Palmer a partire dal 1945 fino al 1947 ha diretto una serie edita su Amazing che dava voce a quanto raccontato da Richard Shaver. La serie, chiamata Shaver Mistery, raccontava di creature demoniache che abitavano il sottosuolo e viaggiavano su dischi volanti.
Ray Palmer modificò e riscrisse i racconti presentandoli come assolutamente reali. Preparò anche della corrispondenza di suoi presunti lettori che sostenevano di essere entrati in contatto con queste creature e di aver visto volare i loro dischi volanti. Grazie a questi racconti fantasiosi la rivista divenne molto famosa fino a quando lo stesso Palmer, forse spaventato da tanto successo annullò la serie.
Alcuni anni dopo il caporedattore di Raymond Palmer raccontò come ebbe origine la storia: “All’inizio degli anni ’40,ricevemmo una lettera da Dick Shaver per rivelare la ‘verità’ su una razza di mostri, chiamata ‘Deros’, che viveva sotto la superficie della Terra. Ray Palmer la lesse e me la ha consegnò per un commento. Lessi un terzo della lettera e la cestinai. Ray, che amava mostrare ai suoi redattori un paio di trucchi per il business, la recuperò e decise di pubblicare la storia su Amazing – con un sacco di posta mandata dai lettori che insistevano sul fatto che ogni parola era vera perché erano stati perseguitati dai Deros per anni. “(Citato in Cheap Cheap: Una storia informale delle riviste Pulp di Ron Goulart.)
Palmer non smise con i Deros di raccontare storie su misteriosi alieni e dischi volanti, proponendo che i dischi volanti stessi provenissero dallo spazio esterno. Il secondo numero della rivista Amazing stories conteneva un articolo di Kenneth Arnold “Are Space Visitors Here?” e sicuramente non dobbiamo spiegare a nessuno chi è Arnold, che dopo il suo famoso avvistamento di nove dischi volanti divenne un punto di riferimento per la nascente ufologia.
La collaborazione tra Arnold e Palmer per molti fu ciò che trasformò le fantastiche storie di astronavi aliene della fantascienza nel moderno fenomeno dei dischi volanti e secondo alcuni lo fecero consapevoli di quanto questi argomenti potessero fruttare.
Palmer aveva una gobba causata da un incidente accadutogli durante l’infanzia e venne definito “Un nano gobbo” con un malvagio senso dell’umorismo.
Ray Palmer è stato accusato da Daniel Cohen in Myths of the Space Age di aver “programmato l’immaginazione” di “un’intera generazione di appassionati di dischi volanti”.
E’ interessante notare che i numeri di Amazing Stories editi da Ray Palmer presentano delle illustrazioni che raffigurano astronavi a forma di disco e alieni dai grandi occhi 10 anni prima dei primi avvistamenti di dischi volanti.
Fonte: Professorsolomon