L’evento di Tunguska

Nel 1908 un'enorme esplosione, avvenuta nei pressi del fiume Tunguska, in Siberia, rase al suolo quasi 2000 chilometri quadrati di foresta

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Siberia, 1908. Vicinanze del fiume Podkamennaja Tunguska, 30 giugno 1908. ore 07.14: un’immane esplosione abbatte 60 milioni di alberi in un’area di 2150 chilometri quadrati. Il boato dell’esplosione viene udito a oltre 1000 chilometri di distanza. A 500 chilometri di distanza alcuni testimoni vedono una palla di fuoco nel cielo e poi un’enorme nube di fumo che si alza sull’orizzonte. Una forte scossa tellurica, probabilmente generata dall’esplosione, e lo spostamento d’aria rischiano di far deragliare un convoglio della transiberiana che transitava a 600 chilometri di distanza.

Militari, tecnici e scienziati inviati dallo Zar ad indagare sul misterioso fenomeno constatarono che oltre 2000 km quadrati di foresta nell’area del fiume Tunguska erano stati letteralmente appiattiti da una forza inspiegabile. 80 milioni di alberi sradicati e centinaia di renne vennero ritrovate carbonizzate.

Si è calcolato che nell’evento venne liberata un’energia pari a 1000 volte l’esplosione atomica di Hiroshima.

Da allora si sono accavallate le ipotesi per spiegare cosa sia avvenuto quel giorno in quell’area disabitata: caduta di un meteorite, l’esplosione di un’astronave aliena, e molte altre sono le ipotesi fatte. Vediamone alcune:main qimg b8708674ec36d737a9b0264961110f8b

Investigazioni e spedizioni

Sull’evento sono stati prodotti oltre 1000 documenti e almeno una dozzina di spedizioni di ricerca, sovietiche ed internazionali, si sono recate sul posto.

La prima delegazione dell’Accademia Sovietica della Scienza guidata da Leonid Kulik nel 1927: la spedizione raggiunse l’area della presunta esplosione trovandola ancora nelle condizioni in cui era stata ridotta 19 anni prima. Un’ampia area in cui tutti gli alberi erano stati sradicati ed appiattiti al suolo, tutti orientati nella stessa direzione che si estendeva esternamente in una forma a farfalla. L’accademico ipotizzò che una meteora fosse esplosa sulla zona.

Non trovando alcun cratere o altri resti meteorici suppose che il terreno paludoso era troppo morbido per preservare il colpo e che tutti i detriti della collisione fossero stati sepolti.

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Nell’autunno del 1927, la relazione preliminare di Kulik venne pubblicata su vari quotidiani. Di conseguenza, l’evento del 1908 divenne noto come “Evento di Tunguska“.

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Una spedizione del 1958, scoprì piccoli resti di silicati e di magnetite nel terreno. Più tardi, altre spedizioni hanno identificato tracce di silicato e magnetite anche nella resina degli alberiSuccessivi studi hanno trovato tracce di numerosi altri metalli, incongrui rispetto all’ambiente circostante, cosa che è stata considerata come una prova della loro origine extraterrestre e fatto convergere le ipotesi verso l’esplosione di un grosso meteorite.

Nel 2007 un team italiano del CNR ha suggerito che un lago a 8 km a nord-nord-ovest dell’epicentro dell’esplosione possa essere un cratere d’impatto. Secondo i ricercatori, il lago Cheko non era presente su nessuna mappa prima dell’evento.

Teorie accettate più comuni sull’evento di Tunguska

Asteroide: Kulik nel 1927 ipotizzava che l’evento di Tunguska fosse stato provocato da una meteora o da un piccolo asteroide.

L’effetto dell’esplosione sugli alberi vicino al centro è stato replicato durante i test nucleari atmosferici negli anni cinquanta / anni sessanta: gli alberi direttamente sotto l’esplosione vengono spogliati quando l’onda di scossa si muove verticalmente verso il basso, mentre gli alberi più lontani vengono abbattuti perché l’onda di esplosione si avvicina all’orizzonte quando li raggiunge.

Esperimenti sovietici eseguiti alla metà degli anni Sessanta, con modelli di foreste e piccole cariche esplosive hanno prodotto modelli a forma di farfalla sorprendentemente simili al modello trovato nel sito di Tunguska.

Cometa: alcuni ricercatori ritengono che la causa dell’evento sia stata una cometa e non una meteora.

Le comete sono in gran parte costituite da ghiaccio e non roccia, come le meteoriti e questo spiegherebbe l’assenza di frammenti di roccia e anche l’assenza di un cratere. Il ghiaccio avrebbe iniziato ad evaporare all’ingresso in atmosfera e, quello residuato al tuffo in atmosfera avrebbe sublimato in seguito all’impatto con il suolo.

Nel 1930, l’astronomo inglese FJW Whipple suggerì che il corpo di Tunguska fosse una piccola cometa. L’ipotesi è stata ulteriormente supportata dai cieli incandescenti osservati per diverse sere dopo l’impatto, spiegato con la polvere e il ghiaccio che erano stati dispersi dalla coda della cometa attraverso l’atmosfera.

Nel 1978, l’astronoma slovacca Ľubor Kresák suggerì anche che si sarebbe potuto trattare di un frammento della cometa Encke.

Nel 1983, l’astronomo Zdeněk Sekanina pubblicò un documento di critica all’ipotesi della cometa, sottolineando che quest’ultima avrebbe dovuto disintegrarsi nell’atmosfera superiore, mentre l’oggetto di Tunguska, apparentemente, è arrivato quasi intatto nell’atmosfera inferiore. Sekanina sosteneva che le prove indicavano invece un asteroide. Secondo un suo studio, con una probabilità dell’83%, l’oggetto si doveva muovere su un percorso asteroidale, piuttosto che su quello cometario (probabilità del 17%).

Le teorie più bizzarre sull’evento di Tunguska

Sull’evento di Tunguska si sono accavallate negli anni moltissime teorie, alcune speculative, altre basate sul nulla, altre ancora sollevate dagli ufologi e dai complottisti. Vediamone alcune:

Antimateria: L’ esplosione di Tunguska è stata presumibilmente causata dall’annichilazione, processo fisico che si verifica quando una particella subatomica collide con la sua rispettiva antiparticella della carica opposta, producendo immense quantità di energia. Secondo questa teoria, suggerita da Lincoln LaPaz, l’evento di Tunguska è stato probabilmente causato dall’annientamento di un pezzo di antimateria che si abbattè sulla Terra in quel punto.

Anche se questa teoria spiega i fenomeni luminosi e perché non sono stati trovati residui di asteroide o cometa nella zona, l’esistenza di grossi pezzi di antimateria vaganti nello spazio viene considerata oggi impossibile. Inoltre, l’annichilazione del presunto pezzo di antimateria probabilmente sarebbe avvenuta negli strati alti dell’atmosfera.

Bomba a idrogeno naturale: gli astronomi D’Alessio e Hermes hanno offerto nel 1989 la teoria secondo cui una cometa contenente un’alta percentuale di deuterio si sarebbe avvicinata alla Terra e, all’ingresso in atmosfera, avrebbe subito una fusione nucleare per poi esplodere come una bomba a idrogeno naturale, liberando enormi energie. Cesar Siroont nel 1990 suggerì una teoria simile: l’esplosione iniziale avrebbe rilasciato un’elevata energia cinetica, scatenando un’esplosione termo-nucleare.

Tempesta geomagnetica: Diverse teorie tentano di collegare l’evento ad una tempesta elettromagnetica simile a quello che si verifica nella stratosfera dopo un’esplosione nucleare. Valerie Boarkov ha sviluppato un modello della palla di fuoco elettromagnetica che, secondo lei, spiega l’esplosione.

La torre di Tesla: lo storico della scienza Oliver Niklson, ha suggerito che l’incidente possa essere stato il risultato di un esperimento di Nikola Tesla, che proprio in quel periodo testava la sua torre. Questa teoria è però poco considerata perché in quel periodo la torre Ordnklif era in gran parte inattiva.

Ufo crash: alcuni ufologi ritengono che l’evento di Tunguska sia stato provocato dall’esplosione di una astronave aliena. Nel 2004, il gruppo “Tunguska Spatial Phenomenon” affermò che sul sito dell’evento furono ritrovati frammenti metallici di composizione aliena. Nel 2009, il dottor Yuri Labowein, presidente del “Tunguska Spatial Phenomenon“, ha ripetuto queste affermazioni e ha affermato che la rivendicazione si basa sui risultati delle lastre di quarzo presenti sul sito con sintomi inusuali, che egli afferma, sono i resti di un pannello di controllo della nave spaziale.

Qualunque sia la causa dell’evento di Tunguska, questo rimarrà misterioso fino a quando non si potrà dimostrare scientificamente una delle ipotesi proposte o se ne potrà presentare una nuova basata su prove concrete.

Al momento la più accreditata resta quella che un piccolo asteroide sia caduto attraverso l’atmosfera ed esploso sui cieli di Tunguska ma, fin quando non avremo una prova inoppugnabile di quanto accaduto, ci saranno sempre mitomani, speculatori, ufologi, complottisti e semplici truffatori pronti ad inventare nuove, suggestive e fantasiose ipotesi, magari per guadagnare qualche soldo con la vendita di libri, per ottenere click sui siti web o solo per acquistare una qualche fama.