Una nuova ricerca condotta alla Johns Hopkins University, e pubblicata su Astrophysical Journal. mostra che le galassie dell’universo stanno diventando sempre più calde. La creazione dell’universo, avvenuta circa 13 miliardi di anni fa, si è realizzata attraverso un’enorme esplosione, il big bang, da cui è emersa una quantità di materia super riscaldata, che ha dato origine a pianeti, sistemi solari e galassie. Sarebbe quindi intuitivo supporre che, successivamente all’esplosione del big bang, si sia verificato un raffreddamento dell’intero universo; tuttavia, questa nuova ricerca mostra che la situazione è proprio un’altra. Effettivamente, l’universo si sarebbe raffreddato nei primi 3 miliardi di anni, ma negli ultimi 10 miliardi, le galassie dell’universo hanno manifestato un incremento della loro temperatura.
Per effettuare il loro studio, i ricercatori della Johns Hopkins University hanno analizzato i dati acquisiti negli ultimi venti anni dallo Sloan Digital Sky Survey e dalla Planck’s Mission della ESA (European Spatial Agency), e con essi hanno misurato la temperatura delle galassie nell’universo. Hanno quindi scoperto che la temperatura media degli aggregati di galassie, oggi, si avvicina intorno ai 2.200.000 gradi centigradi, ovvero, 4 volte superiore alla temperatura della corona solare.
Inoltre, è stato rilevato che, negli ultimi 10 miliardi di anni, la temperatura media è cresciuta di circa 10 volte. L’aumento di temperatura è dovuto al fatto che la gravità trascina dentro le galassie i gas. Questo effetto sembra abbastanza semplice, ma lo spostamento dei gas è così potente, che può essere assimilato a un meteorite che si scontra con l’atmosfera terrestre. Quando la gravità li trascina verso il basso, questi bruciano e, spesso, si disintegrano.
Brice Menard, un professore di fisica della John Hopkins University, riferisce che la temperatura è stata misurata attraverso la storia dell’universo. Con il passare del tempo, tutti gli aggregati di galassie hanno aumentato sempre di più la loro temperatura, perché la loro stessa gravità spinge al loro interno sempre maggiori quantità di gas.
La scoperta è stata effettuata anche grazie a una nuova tecnica, che ha permesso ai ricercatori di stimare lo spostamento verso il rosso (redshift) delle concentrazioni di gas in immagini a microonde. Il redshift consiste nell’allungamento delle onde luminose, dovuto al loro invecchiamento. In altre parole, maggiore è la lunghezza d’onda, più le onde sono “vecchie”. Utilizzando questa informazione, i ricercatori sono riusciti a raccogliere informazioni fino a 10 miliardi di anni fa. Da questa informazione si è dedotto che, nel corso del tempo, è aumentata la concentrazione dei gas all’interno delle galassie e, con essa, anche la temperatura delle galassie stesse.
Fonte: Forbes.com