Degna di essere raccontata è la storia dell‘albero che divorava esseri umani, una pianta assassina che secondo un presunto esploratore tedesco, Karl Liche si trovava in Madagascar.
La storia venne raccontata dal quotidiano newyorkese New York Word che pubblicò una lettera dell’esploratore tedesco nell’aprile del 1874, altre fonti riportano la data del 1881, citando sempre l’esploratore tedesco, dal ritorno dall’isola africana scrive una lettera per il giornale South Australian Register, ove racconta di un suo personale incontro con l’albero e di ciò che avveniva intorno ad esso, nella lettera Liche raccontava di sacrifici umani operati da parte della tribù dei Mkodo che offrivano esseri umani a piante mangia uomini che stritolavano i corpi come dei serpenti.
La storia viene ripresa nel 1924, in un libro, Madagascar, Land of the Man-eating Tree, scritto e redatto dall’allora governatore del Michigan, Chase Osbron. Nel libro si parla di preti missionari, anch’essi a conoscenza dell’esistenza dell’albero assassino e dei sacrifici a lui dati da parte degli indigeni.
Da questo mito nascono probabilmente anche altre celebri “piante assassine”; in particolare ricordiamo i trifidi del romanzo di fantascienza Il giorno dei trifidi di John Wyndham, dal quale è stato tratto il film L’invasione dei mostri verdi. I trifidi della storia sono piante capaci di sradicarsi e spostarsi da sole, uccidendo le vittime con una coda come quella dello scorpione che porta un pungiglione velenoso. Il libro lascia nel mistero se i trifidi siano esseri intelligenti o agiscano per istinto.
Anche un romanzo della serie fantasy di Deltora di Emily Rodda vi sono piante carnivore chiamate grippers (gripper = colui che stringe, afferra),esse assomigliano a bocche dentate che crescono nella terra, coperte da foglie simili a quelle dei cavoli e che si aprono per farvi cadere la vittima che ci mette i piedi sopra.
Il successo ottenuto dalla storia delle piante carnivore del Madagascar che venne ripresa in decine di giornali in tutto il paese spinse diversi esploratori ad imbarcarsi in pericolosi viaggi per rintracciare il misterioso albero in grado di afferrare la vittima con una specie di tentacolo e quindi digerirla lentamente.
Ovviamente, non esiste alcun albero in grado di stritolare e divorare esseri umani né in Madagascar né in qualsiasi altro posto. Che la storia non fosse altro che una bugia venne alla fine rivelato, ma soltanto 14 anni dopo la pubblicazione del primo articolo per essere definitivamente smontata nel 1955, quando lo storico della scienza tedesco-americano Willy Ley dimostrò che Liche, le piante assassine e i Mkodo erano solo fantasia. La storia potrebbe essere stata ispirata dall’ingordigia di alcune piante carnivore, come le Nepenthes, in grado di consumare anche piccoli mammiferi.