La vera storia dell’Area 51

L'area 51 è stata accostata da mitomani e cospirazionisti al luogo che nasconde il segreto della presenza della vita aliena sul nostro pianeta

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C’è una strada polverosa nel bel mezzo del deserto del Nevada che si ferma davanti a un cancello che con una lunga recinzione dotata di cartelli intimidatori di divieto d’accesso, “non oltrepassare” e “zona militare” che racchiude un complesso conosciuto soprattutto dai cospirazionisti con il nome di Area 51.

Oltre quel cancello camionette bianche e occhi elettronici che scrutano ovunque.

L’area 51 è stata accostata da mitomani e cospirazionisti al luogo che nasconde il segreto della presenza della vita aliena sul nostro pianeta. Varie leggende sono state accostate al luogo, gli alieni di Roswell e il disco volante precipitato e recuperato nel 1947 ad esempio, o che in qualche recondito hangar della base siano stati realizzati i filmati dello sbarco sulla Luna del 1969, che secondo alcuni sarebbe una bufala architettata dal governo americano e fissata su pellicola niente meno che dal geniale regista Stanley Kubrick.

La base nel deserto del Nevada, al di là di miti e leggende è un luogo assolutamente reale e ancora oggi in attività. Certamente al suo interno non si occupano di analizzare scafi semidistrutti o corpi alieni ma oltre la recinzione qualcosa accade.

Come ha detto lo storico e autore aerospaziale Peter Merlin, esperto dell’area 51:

L’aspetto proibito dell’Area 51 è ciò che fa desiderare alle persone di sapere cosa c’è, e sicuramente c’è ancora molto da fare“.

L’origine dei miti nati attorno all’Area 51 è da ricercare nello sviluppo del ricognitore U-2. Con la fine del secondo conflitto mondiale, l’Unione Sovietica si celò dietro la cortina di ferro con tutto il blocco orientale e con l’appoggio dato alla Corea del Sud nell’invasione della Corea del Nord nel 1950 divenne chiaro che il Cremlino avrebbe cercato di espandere la sua influenza. Gli USA erano preoccupati che i Sovietici lanciassero un attacco a sorpresa in stile Pearl Harbor.

Nei primi anni 50 la US Navy e la Air Force avevano un unico modo di spiare il nemico, inviare nei suoi territori degli aerei spia a bassa quota che correvano l’enorme rischio di essere individuati e abbattuti. Eisenhower nel novembre del 54′ approvò lo sviluppo di un aereo da ricognizione d’alta quota che prese il nome di programma U-2. Per i test e lo sviluppo del nuovo aereo serviva un luogo adatto e nascosto ad occhi indiscreti, questo luogo fu individuato nel deserto del Nevada meridionale, nei pressi di una pianura salata chiamata Groom lake, un tempo sede delle cannoniere aeree della Seconda Guerra Mondiale per i piloti dell’Esercito Air Corps.

Il sito era denominato in origine area geografica 51 e divenne cosi una base militare top secret. La base aveva bisogno di personale e per far apparire il luogo perso nel nulla un posto più attraente, Kelly Johnson, uno dei principali ingegneri del progetto U-2, gli diede un nome più allettante: Paradise Ranch.

I primi test del velivolo super segreto U-2 partirono nel 1955 e proprio in quegli anni ci furono un grande numero di segnalazioni UFO spiegate molti anni dopo dalla CIA.

Un certo numero di segnalazioni furono fatte da piloti esperti che non avevano mai visto nessun aereo volare alle quote raggiunte dall’U-2. In genere un aereo di linea oggi può volare fino a 45 mila piedi, ma negli anni ’50 la quota massima era compresa tra i 10 mila e i 20 mila piedi e solo aerei militari potevano spingersi a 40 mila piedi di altezza. Per molti, quello che si vedeva volare in quegli anni era indiscutibilmente alieno.

Ai funzionari andava bene cosi, erano al corrente che molte segnalazioni erano dovute al loro nuovo gioiello U-2 ma in pubblico, ovviamente, non potevano raccontare nulla. In genere venivano offerte spiegazioni alternative: fenomeni naturali o ricerche meteorologiche ad alta quota erano spesso la spiegazione al fenomeno segnalato e lo stesso accadde nel 1960 quando l’U-2 di Gary Powers fu abbattuto sulla Russia. E’ interessante notare che nel rapporto del 2013 si conferma l’esistenza dell’Area 51.

L’U-2 terminò di operare alla fine degli anni 50′, ma molti altri aerei super segreti vennero testati nell’area 51, l’A-12 e diversi velivoli stealth come Bird of Prey, F-117A e TACIT BLUE. Documenti declassificati rivelano il ruolo dell’Area 51nel“Project Have Donut”, un tentativo degli anni ’70 di studiare MiG sovietici ottenuti segretamente.

Li hanno fatti volare [sopra l’Area 51] .. e hanno messo i nostri combattenti contro di loro per sviluppare tattiche”, afferma Merlin, “Hanno imparato che non puoi aggirarlo, ma puoi superarlo. E continua ancora oggi …. Ora, invece di vedere MiG-17 e 21, ci sono MiG-29 e SU-27.

Tuttavia le storie di cospirazioni aliene tornarono in auge nel 1989 grazie a Bob Lazar che in una intervista su un giornale di Las Vegas raccontò di aver lavorato alla retroingegnerizzazione di una nave spaziale extraterrestre nascosta proprio a Grom Lake, nell’Area 51.

Ovviamente la storia raccontata da Bob Lazar non ha nessun riscontro, anzi appartiene a quel bestiario ufologico cospirazionista che ha fatto andare spesso su tutte le furie chi ha lavorato a progetti top secret, come ha raccontato Merlin che ha trascorso anni a parlare con ex ingegneri e dipendenti dell’Area 51.

Ma l’Area 51 è ancora in attività e grazie a Google Maps è ancora in espansione. I curiosi che si assiepano attorno alla recinzione possono ancora vedere delle luci nel cielo ma niente paura, non sono UFO, si tratta solo della compagnia aerea che porta i pendolari che lavorano alla base che usa il nominativo “Janet”.

Ma cosa succede all’interno della base super segreta “Dreamland”? Merlin ritiene che avvengano continuamente dei test su nuovi aerei invisibili, armi avanzate, sistemi elettronici e droni.

Chris Pocock, noto storico degli U-2 e autore di numerosi libri sull’argomento, ha detto a Popular Mechanics che pensa che aeromobili classificati, forme di comunicazione radio esotiche, armi a energia diretta e e laser siano attualmente in fase di sviluppo alla base. Nonostante tutte le spiegazioni ci sarà sempre chi le riterrà risposte di facciata e continuerà a guardare il cielo sopra la base con occhi sognanti.

La zona, grazie alle dicerie cospirazioniste, è diventata una meta turistica e lo stato del Nevada nel 1996 ha ribattezzato la Route 375 chiamandola “Extraterrestrial Highway“, la strada che porta a luoghi entrati nel mito come l’Alien Research Center e Little a’le Inn che suona come “piccolo alieno” per ricordare i grigi della mitologia ufologica.

A ovest dell’Area 51, troviamo l’Alien Cathouse che è pubblicizzato come l’unico bordello a tema alieno al mondo.

Anche il geocaching attira visitatori che conducono una sorta di caccia al tesoro in cui i partecipanti, detti “geocacher“, usano un ricevitore GPS per nascondere o trovare dei contenitori di differenti tipi.

La base c’è, è inaccessibile ai civili ma la gente del posto sarà felice di raccontarvi mille storie aliene.

Fonte: https://www.popularmechanics.com/military/research/a24152/area-51-history/