La Russia ha lanciato in orbita una stella artificiale

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La Russia ha appena lanciato in orbita il controverso satellite Mayak sviluppato dal Moscow State Mechanical Engineering University (MAMU). Come recita il sito della missione, questo satellite è destinato a diventare entro pochi giorni uno degli oggetti più brillanti del cielo notturno.

A quanto pare, il lancio del satellite, avvenuto dal Baikonur Cosmodrome in Kazakistan insieme ad altri 71 satelliti, è avvenuto non ha avuto problemi e si sta spettando che il NORAD (North American Aerospace Defense Command) inizia a tracciarlo per dare il via alla missione.

Mayak è un cubesat grande all’incirca come una pagnotta che, una volta in posizione a circa 600 chilometri di quota, dispiegherà una enorme vela di Mylar a forma di piramide che è stata progettata per riflettere la luce del Sole. La vela, una volta dispiegata, avrà un’area di 16 metri quadrati.

L’obiettivo della missione sarebbe quello di testare una nuova tecnologia per far decadere l’orbita dei satelliti andati fuori servizio e di spingere la gente a guardare il cielo(???). Gli appassionati potranno monitorare tramite un’app sul proprio smartphone la posizione del satellite per sapere quando sta per passare sulla propria testa.

Secondo il progetto, il satellite rimarrà in orbita per almeno un mese ma c’è la possibilità che, se l’orbita non si dovesse degradare come previsto, data la quota, possa rimanere lì per molti altri mesi se l’orbita non si degrada correttamente come previsto.

Secondo i progettisti, Mayak dovrebbe essere meno brillante solamente del Sole e della Luna.

Una delle ragioni per cui il satellite è controverso sta proprio in questo fatto: la  sua luminosità potrebbe ostacolare le osservazioni astronomiche. Secondo i commentatori più prudenti, un solo satellite di questo tipo sarebbe ancora tollerabile ma, se questa tecnologia dovesse affermarsi, molti satelliti così brillanti renderebbero inosservabile lo studio del cielo da terra. E non sappiamo che tipo di influenza potrebbe avere una luce molto forte nell’ora sbagliata sull’ambiente.

Per fortuna, Mayak dovrebbe orbitare sempre sulla linea di terminazione del giorno, cioè nell’area dove c’è il confine tra tramonto ed alba, e quindi l’eventuale disturbo, se ci sarà, persisterà per un tempo piuttosto limitato.

Il nostro pensiero è che è sicuramente possibile testare una nuova tecnologia per far decadere l’orbita della spazzatura spaziale affinché bruci negli strati alti dell’atmosfera senza creare possibili fastidi in tutto il mondo.

Possiamo solo augurarci che in futuro la scienza e la tecnologia rispettino di più gli abitanti del mondo, tutti.

Fonte: sito missione Mayak

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