La ricerca della vita su Marte

In attesa del ritorno sulla Luna, si sta molto parlando di Marte, anche perché l'estate prossima, quando Marte e la Terra saranno in congiunzione, un certo numero di navicelle con lander e rover sarà lanciato da diverse agenzie spaziali con destinazione il Pianeta Rosso. Vogliamo sapere se Marte ha mai ospitato la vita e se, in qualche modo, potremo mai abitarlo. In definitiva, studiare Marte è la nostra migliore, e meno difficile, occasione di scoprire se siamo soli nell'universo.

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Molto tempo fa in una galassia… beh, non così lontano…

In effetti, nella nostra galassia, la Via Lattea…

E in effetti, nel nostro sistema solare…

Marte era un posto molto diverso.

Oggi il pianeta rosso è noto per il suo… rossore. È diventato un deserto arido e gelido con nient’altro che chilometri di polvere e sabbia soffiati dal vento per tutto il pianeta. Quella poca atmosfera che ha (meno dell’uno percento della pressione atmosferica della Terra) è fatta quasi interamente di anidride carbonica.

L’aria è così sottile su Marte che venti forti come quelli di un uragano non ti scompiglierebbe nemmeno un capello sulla testa (e non dovrebbe succedere perché dovresti indossare una tuta spaziale sulla superficie di Marte).

Ma, per qualche motivo, siamo ossessionati dall’idea di mandare persone su Marte e forse persino dalla costruzione di una colonia.

La verità è che siamo in ritardo di circa 3 miliardi di anni.

Possiamo vedere su Marte le prove del passaggio di acqua liquida: il solco dei fiumi e canyon inariditi scolpiti dall’acqua che scorre. Vediamo sedimenti che possono essersi formati solo sul fondo di un oceano. Le indicazioni di un vasto sistema idrologico sono proprio lì di fronte a noi.

E allora, cos’è successo?

Il problema è che Marte è semplicemente troppo piccolo. Un tempo aveva un nucleo fuso come quello della Terra. E questo nucleo fuso è stato in grado di alimentare un grande campo magnetico intorno al pianeta. Quel campo magnetico, come quello della Terra, deviava le particelle cariche di alta energia che fluiscono costantemente dal sole, qualcosa che chiamiamo vento solare.

Ma a causa delle sue dimensioni ridotte, il nucleo di Marte si è raffreddato molto in fretta. Una volta raffreddato il nucleo, il campo magnetico si è spento. In assenza di campo magnetico, la sua atmosfera è rimasta esposta al vento solare, che la depauperò nel corso di alcune centinaia di milioni di anni.

Con l’atmosfera quasi completamente dispersa nello spazio, la pressione dell’aria è scesa quasi a zero e gli oceani sono evaporati. Il ferro naturalmente abbondante sulla superficie di Marte si arrugginì e il pianeta si trasformò nel deserto rosso senza vita che è oggi.

La vita a quel tempo prosperava sul cugino della Terra? 

Onestamente non lo sappiamo

Certamente, la vita sulla Terra iniziò proprio in quel periodo, quindi che si fosse affermata anche su Marte non è fuori dal regno delle possibilità. Ma è improbabile che quella vita sia sopravvissuta fino ai giorni nostri.

Certo, su Marte c’è del ghiaccio d’acqua, e nemmeno poco, ma la sola acqua liquida disponibile è presente a centinaia di metri di profondità e con concentrazioni altissime di sali che l’ha salvata dalla glaciazione.

Sappiamo che sulla Terra alcuni laghi subglaciali sepolti in profondità sotto il ghiaccio hanno conservato alcune forme di vita e sappiamo che alcuni microbi detti estremofili riescono a sopravvivere in condizioni ambientali davvero estreme, anche simili a quelle di Marte.

Ma davvero, ammesso che Marte abbia mai ospitato organismi estremofili, avrebbero potuto resistere per tre miliardi di anni? 

Le probabilità che Marte ospiti ancora vita in qualche forma, ammesso ne abbia mai avuta, sono così basse da essere quasi trascurabili e la nostra migliore speranza è quella di trovare segni che ci confermino che il Pianeta Rosso una volta la ospitava.

Significherebbe che la vita non è un incidente di percorso, casualmente realizzatosi sulla Terra, ma un fenomeno che, se si è ripetuto almeno due volte nel nostro sistema solare, e potrebbe essersi ripetuto anche su alcune delle lune di Giove e Saturno, potrebbe essere molto comune in qualsiasi punto dell’universo.

Quando e se gli umani finalmente atterreranno su Marte, sarà probabilmente la prima volta che Marte ospiterà la vita in miliardi di anni.