Se c’è vita nel buio e gelido oceano di Europa, luna del gigante del sistema solare Giove, un’imminente missione della NASA potrebbe essere in grado di scoprirla.
Il lancio della sonda spaziale Europa Clipper dell’agenzia spaziale americana è previsto verso la metà degli anni ’20 e sarà una missione per studiare l’oceano sotterraneo della luna ghiacciata e la sua capacità di accogliere la vita. La sonda, potrà fare grandi scoperte se tutto andrà per il meglio.
Lo scienziato del progetto Europa Clipper Robert Pappalardo, del Jet Propulsion Laboratory (JPL) della NASA a Pasadena, in California, ha detto lo scorso mercoledì 23 ottobre al 70° Congresso Astronautico Internazionale (IAC) a Washington, DC:
“La nostra sarà una missione per capire se su Europa sia possibile la vita, ma non andiamo là per scoprire la vita. Certo, se l’oceano di Europa fosse ricco di microorganismi, dai getti che escono dalle spaccature del ghiaccio potremmo, analizzandone lo spettro, percepire la presenza di quella vita. Sarebbe forse un colpo di fortuna, ma un colpo non impossibile”.
Pappalardo ha fatto riferimento alle misurazioni che farà lo spettrometro di massa installato a bordo di Europa Clipper, uno dei nove strumenti scientifici che la sonda trasporterà. Gli spettrometri di massa determinano le masse di ioni (atomi e molecole cariche) in un campione, aiutando gli scienziati a identificare quali sono questi ioni.
Europa Clipper raccoglierà i campioni durante dozzine passaggi su Europa dall’orbita di Giove nei tre anni e mezzo di vita operativa. Orbitare direttamente su Europa non era un’opzione praticabile, date le intense radiazioni presenti attorno alla luna.
I campioni arriveranno dall’atmosfera di Europa, emessi dai pennacchi di vapore acqueo e altro materiale espulso dalla superficie della luna ghiacciata. Gli scienziati hanno individuato prove dell’emissione di questi pennacchi in diverse occasioni, anche se mancano conferme definitive.
“All’inizio della missione, cercheremo pennacchi e proveremo a capire, sono reali? Sono lì? Dove sono? Sono sporadici o continuamente attivi?” Ha spiegato Pappalardo che poi ha aggiunto: “forse passeremo per caso su un pennacchio, o forse saremo in grado di regolare leggermente l’orbita per passare attraverso un pennacchio e, se ci riusciremo, i nostri strumenti in situ, in particolare lo spettrometro di massa e il rilevatore di polvere, saranno in grado di campionare quel materiale in modo estremamente dettagliato per cercare materiali organici e comprendere la chimica dell’interno di Europa“.
Pappalardo ha inoltre aggiunto che i pennacchi di Europa, se effettivamente esistono, potrebbero essere molto diversi da quello confermato proveniente dalla regione polare sud della gelida luna di Saturno Encelado.
Il pennacchio di Encelado è generato da potenti geyser che espellono continuamente materiale dall’oceano sotterraneo del satellite di Saturno nello spazio.
Sebbene il materiale di Europa potrebbe provenire dal suo oceano, la loro fonte potrebbero essere laghi di acqua liquida all’interno del guscio di ghiaccio della luna, ha spiegato Pappalardo. E ha sottolineato che il campionamento dei pennacchi non cambierà la missione di Clipper.
“Se riuscirà, sarà un bonus, non l’obbiettivo della missione“.
Gli altri strumenti trasportati dal Clipper, i cui costi totali della missione sono stimati in circa 4 miliardi di dollari, includono un magnetometro e uno strumento radar, che consentiranno al team di studiare in dettaglio rispettivamente l’oceano e la crosta di ghiaccio di Europa.
Gli scienziati pensano che l’oceano abbia una profondità di circa 80 chilometri mentre la crosta di ghiaccio potrebbe essere spessa 20 km, ma queste sono stime e ci saranno sicuramente variazioni da regione a regione della luna.
Europa con i suoi 3000 Km di diametro è più piccola della nostra luna ma si ritiene che abbia il doppio di acqua liquida rispetto alla superficie del nostro pianeta.
Si ritiene inoltre che l’oceano di Europa sia in contatto con il nucleo roccioso della luna, consentendo potenzialmente una vasta gamma di reazioni chimiche interessanti e complesse. Di conseguenza, Europa è ampiamente considerata come una delle migliori candidate del sistema solare per ospitare la vita.
Il Clipper sarà dotato di potenti fotocamere, che scatteranno foto con una risoluzione di circa 0,5 metri per pixel. Le immagini saranno 10 volte più nitide delle migliori immagini esistenti della superficie di Europa, che sono state scattate dal veicolo spaziale Galileo della NASA, ha spiegato Pappalardo.
Galileo ha orbitato attorno a Giove dal 1995 al 2003.
Mentre le immagini che riprenderà Clipper saranno abbastanza rivelatrici, e dovrebbero anche aiutare a preparare la strada per il prossimo passo nell’esplorazione di Europa: l’invio di un lander capace di cercare la vita.
I dati di Europa Clipper aiuteranno i ricercatori a identificare i luoghi migliori dove programmare l’atterraggio del lander, hanno spiegato funzionari della NASA. (La missione del lander rimane un concetto per il momento, tuttavia; non è ufficialmente sul docket della NASA).
La NASA aveva da tempo pensato a un decollo nel 2023 per Europa Clipper. Il Congresso ha suggerito all’agenzia di lanciare la missione utilizzando il potente vettore SLS che consentirebbe al Clipper di viaggiare direttamente verso Giove e di arrivarci dopo soli 2,4 anni di volo.
Ma il vettore di nuova generazione SLS è ancora in fase di sviluppo e ha subito numerosi ritardi e aumenti di costi. Inoltre, la NASA prevede di utilizzare i primi tre veicoli SLS per il suo programma di esplorazione lunare Artemis. Di conseguenza, il primo SLS disponibile per il Clipper non sarà pronto prima del 2025, come ha recentemente concluso l’Office of the Inspector General (OIG) della NASA.
L’ OIG ha quindi raccomandato che alla NASA fosse permesso di prendere in considerazione il lancio di Clipper su un razzo commerciale, come il Falcon Heavy di SpaceX o il Delta IV Heavy di United Launch Alliance.
Questi veicoli non sono così potenti come lo sarà il vettore SLS, quindi seguire la strada commerciale richiederebbe una traiettoria diversa per il Clipper – una traiettoria che necessiterebbe di “assist gravitazionale” planetari e comporterebbe un tempo di transito totale di quasi sei anni, secondo il rapporto OIG.