Stiamo convivendo con il coronavirus ormai da marzo di quest’anno, e nonostante siano passati diversi mesi, i dubbi sul contagio del virus e sull’uso dei dispositivi di protezione sono ancora diversi. Ci si chiede quali siano le differenze di trasmissione del covid-19 negli spazi aperti e in quelli chiusi. A quanto sia importante o meno la distanza di 1 o 2 metri dalle altre persone. E c’è ancora, addirittura, chi ritiene che le mascherine non servano a niente, basti pensare ai “no mask“, e alla loro recente manifestazione. A questi e ad altri dubbi, che ancora ci tormentano, risponde una ricercatrice dell’università della California, Monica Gandhi. La studiosa ha pubblicato il suo resoconto sul “Journal of General Internal Medicine”.
La dottoressa Gandhi spiega che tra le misure anti covid, la normale mascherina di tipo chirurgico è una buona protezione dagli altri, perché, se indossata bene, ferma la diffusione nell’ambiente, delle goccioline grandi e piccole del respiro, della tosse e degli starnuti. Nonostante ciò sia dimostrato scientificamente, c’è chi non crede per nulla all’efficacia delle mascherine. Queste persone che credono di difendere la propria libertà di pensiero, violano invece il diritto alla salute degli altri nel momento in cui ci vengono in contatto, perché possono tranquillamente contagiarle. È anche vero però, stando alle affermazioni di Monica Gandhi, che se incontriamo qualcuno senza mascherina ,ma noi ne siamo provvisti, siamo un po’ protetti. Infatti afferma che “indossare la mascherina riduce la dose di virus con cui si viene a contatto, portando, eventualmente, a infezioni più lievi o addirittura asintomatiche“.
E’ più facile infettarsi per via aerea
Ci sono tanti modi per infettarsi ma il modo più facile è per via aerea, ovvero stando a contatto con un infetto. Tuttavia la dottoressa ci spiega che “incrociare per strada una persona che non indossa la mascherina, non ci espone a un rischio di contagio. Affinché il rischio esista – spiega- dovremmo passare almeno 15 minuti, a meno di due metri di distanza da quella persona“. Si evince che più tempo si passa senza mascherina indossata e senza distanziamento adeguato, più aumenta il rischio di contagio. Questo perché aumenta la carica virale nell’ambiente.
Ecco un’altra domanda che ci facciamo spesso: possiamo infettarci camminando dove qualcuno ha tossito o parlato prima? All’aperto è molto difficile perché il virus viene disperso rapidamente. Il problema sussiste nei luoghi chiusi e affollati. Qui è più facile che avvenga il contagio. Ad esempio nei ristoranti dove, per ovvi motivi, la mascherina non viene indossata per diverse ore.
Diversi studi condotti sulle cavie, dimostrano che essere esposti a una maggiore quantità di particelle virali, aumenta il rischio di contrarre il CoViD-19 in forme gravi. Se invece Indossiamo la mascherina la probabilità si riduce di molto. Almeno dell’80-85% con le mascherine chirurgiche o in tessuto. Questo perché diminuisce la quantità di particelle virali con le quali si entra in contatto. Inoltre se l’infezione avviene è più probabilmente lieve o asintomatica. La Gandhi ci porta l’esempio della situazione su alcune navi da crociera, dove si sono verificati dei focolai.
All’interno di queste navi, l’uso delle mascherine, ha fatto sì che aumentasse il numero dei contagi asintomatici. L’esperta sostiene che contraendo un’infezione lieve o asintomatica, si è comunque immuni al coronavirus. In attesa di un vaccino, che si spera possa arrivare il prima possibile, ecco cosa dobbiamo fare per proteggerci.