La leggenda degli Orazi e dei Curiazi

Gli Orazi e i Curiazi sono delle figure leggendarie dell'antica Roma, il cui scontro vide contrapporsi tre guerrieri romani contro tre campioni degli Albani, per risolvere senza eccessivo spargimento di sangue la guerra tra Roma ed Alba Longa

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La storia narra che gli Orazi e i Curiazi sono stati delle figure leggendarie dell’antica Roma, e che il loro scontro, avvenuto durante l’età regia, rientrerebbe tra i miti romani.

Lo scontro tra gli Orazi e i Curiazi secondo la versione di Tito Livio

La versione di Tito Livio, narra che durante il regno di Tullo Ostilio, ossia il VII secolo a.C., Alba Longa decise di attaccare Roma, causando così lo scoppio di una guerra. Il conflitto avrebbe creato una sorta di guerra sacrilega, vista la loro comune discendenza, derivante per entrambe le città da Romolo.
Decisero quindi, per evitare una guerra sacrilega, di limitarsi ad uno scontro, fra tre guerrieri romani contro tre campioni degli Albani. La scelta per i romani cadde sui  tre gemelli romani, gli Orazi, decisione simile a quella che venne presa anche dagli Albani, che schierarono altri tre gemelli, i Curiazi.
Lo scontro dei 6 giovani avvenne in un giorno prestabilito dinanzi allo schieramento dei due eserciti. Inizialmente, i Curiazi ebbero la meglio uccidendo due fratelli Orazi, mentre loro riportarono solamente delle ferite lievi.
Fu allora che l’Orazio superstite ricorse all’astuzia, decidendo di iniziare a correre, ma non per fuggire bensì per riuscire a separare i suoi rivali. Il più veloce dei Curiazi lo raggiunse, trovandosi così separato dai suoi fratelli, finendo sconfitto dal romano. La stessa sorte venne subita dal secondo gemello, che non fu così in grado di salvare il fratello. L’ultimo dei Curiazi, per il grande dolore della perdita dei suoi fratelli decise di non combattere lasciandosi così uccidere.
L’Orazio vincitore decise di tornare trionfante a Roma, dove però al suo rientro esplose un altro dramma. Infatti, Camilla Orazi, sua sorella, era promessa sposa di uno dei Curiazi che era caduto durante il combattimento.
Quando ella riconobbe che tra le spoglie portate dal fratello si trovava il suo promesso sposo, rimase  affranta scoppiando in alti lamenti e rampogne. Infatti, il dolore nel aver appreso la morte del promesso sposo, fu così grande da portare Camilla Orazi a lasciarsi andare alla disperazione.
L’Orazio vide l’atteggiamento della sorella come una mancanza di amore fraterno e patrio, decise così di trafiggerla con la spada. A causa dell’uccisione l’ultimo degli Orazi  fu condannato a morte, ma decise di appellarsi al popolo che decise di assolverlo.
Nel frattempo Alba Longa fu distrutta e i vincitori squartarono il re sconfitto Mezio Fufezio. Gli abitanti non vennero fatti schiavi ma portati a vivere sul colle Celio, uno dei sette colli di Roma, in una nuova zona di abitazione costruita appositamente per loro, in modo da incrementare la componente latina della popolazione romana.

La realtà storica

Probabilmente durante il regno di Tullo Ostilio, nel VII secolo a. C., Roma è entrata in conflitto con Alba Longa, con una data tradizionale stimata intorno al 673-642 a. C., guerra che volse al termine con la sconfitta e la distruzione di quest’ultima. La leggenda narra che l’esito della guerra fu stabilito con un duello avvenuto tre guerrieri di ciascuno dei due popoli, uno scontro che avrebbe deciso la supremazia dell’una o dell’altra delle due città.
L’episodio avvenuto tra gli Orazi e i Curiazi troverebbe conferma nei dati archeologici, che documentano proprio in questo periodo un brusco arresto delle deposizioni nella zona tra Castel Gandolfo e Grottaferrata, dove era insediata la comunità Albana.
Il tradizionale scontro avvenuto tra gli Orazi e i Curiazi viene riferito in maniera concorde anche da Livio e da Dionisio, fu noto a Cicerone ed esposto anche da Ennio nei suoi “Annali”. Nonostante queste conferme sappiamo da Livio che esistevano dei presupposti divergenti tra gli annalisti per quanto riguarda la leggenda.
Non solo, erano molti gli antichi che narravano di una leggenda greca di un combattimento avvenuto tra trigemini di Tegea e di Feneo ad Arcadia, di cui qualche storico moderno l’ha riconduce a quella degli Orazi e dei Curiazi, mentre altri ritengono che siano i greci ad aver preso il racconto dell’antica leggenda romana.
La storia dell’epico scontro avvenuto tra gli Orazi e i Curiazi e il supplizio del re Albano Mezio Fufezio rimane un fatto leggendario, una delle leggende più belle della tradizione romana, nonostante sia da ricondursi alla fantasia o alle poesie epiche nazionali in un periodo compreso tra il V e il IV secolo a.C.. Probabilmente la leggenda è stata creata per sopperire al ricordo delle lotte cruente, che certamente hanno preceduto la distruzione di Alba.

La leggenda e il collegamento con alcuni monumenti

Il primo monumento che si può ricollegare alla leggenda sono le   tombe attribuiti agli Orazî e  Curiazî sulla via Appia, da non confondersi con quell’antico monumento sepolcrale che si voleva designare con questo nome tra Albano ed Ariccia.
Il secondo è un luogo nel Foro che portava il nome di Pila Horatia. Si trattava, nell’età augustea, di una colonna situata all’estremità della basilica Giulia, o basilica Emilia, in cui si riteneva fossero state appese le spoglie dei vinti Curiazî.
Il terzo ed ultimo monumento è il cosiddetto “tigillo sororio”, una trave lignea orizzontale sovrapposta a due stipiti verticali, presso cui erano presenti due are, l’una di Giano Curiazio, e l’altra di Giunone Sororia. Questa opera probabilmente era un’antichissima porta da cui passava l’esercito cittadino.
Indubbiamente tutti questi monumenti hanno fornito alla leggenda qualche spunto etiologico, ma anche con queste conferme come accade in questo tipo di narrazioni, non ci sono dati storici che possano suffragare la veridicità  di questo mito romano.

Orazi e Curiazi, lo scontro – leggenda e realtà


https://www.treccani.it/enciclopedia/orazi-e-curiazi_%28Enciclopedia-Italiana%29/
roccioso.it/roma/orazicuriazi.htm