La guerra delle arance

Gli spagnoli, istigati dal governo francese e supportati dal suo esercito, invasero il Portogallo dando inizio ad un evento che fu precursore della Guerra d'indipendenza spagnola

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1988

Alla fine del XVIII secolo il Portogallo era legato agli Inglesi da una serie di accordi, inaugurati con il Trattato di Windsor nel 1386. Il trattato di Windsor prevedeva il riconoscimento di re Giovanni I del Portogallo (Dinastia Aviz), come legittimo sovrano. Il trattato fu anche rafforzato dal matrimonio tra Giovanni I del Portogallo e Filippa, figlia del duca di Lancaster.

Il Portogallo era vittima delle gelosie della Spagna e non aveva possibilità di scelta nelle alleanze. Se voleva conservare i contatti con le sue colonie e i suoi avamposti commerciali (Brasile, San Tomé, Angola, Mozambico, Mascate, Ormuz, Timor, Macao) doveva evitare di scontrarsi con Londra: la Royal Navy controllava ormai tutte le coste europee e le rotte oceaniche.

Questo dominio era peraltro accettato, in quanto le navi e le autorità britanniche stazionavano nei porti di Lisbona e di Oporto, pagando un sostanziale affitto di trecentomila sterline l’anno. A Parigi, dove la situazione non era affatto gradita, si stimava non conveniente né possibile intervenire direttamente nel regno dei Bragança nel bel mezzo delle guerre rivoluzionarie.

La situazione viene a modificarsi radicalmente con la comparsa di Napoleone Bonaparte. Questi, in effetti, suggerisce alla Spagna un’offensiva contro il Portogallo e nella primavera del 1801 ha luogo la breve Guerra delle Arance.

La guerra delle arance del 1801

La guerra delle arance, fu un breve conflitto del 1801 che durò dal 20 maggio al 9 giugno e si svolse a Alentejo, una città del Portogallo. Gli spagnoli, istigati dal governo francese e supportati dal suo esercito, invasero il Portogallo dando inizio ad un evento che  fu precursore della Guerra d’indipendenza spagnola.

Detta in portoghese la  “Guerra das Laranjasterminò con il trattato di Badajoz, che comportò la perdita del territorio portoghese, eccetto Olivenza ed i territori di confine che rimasero alla Spagna. Garanzie territoriali furono rilasciate ai francesi a Trinidad, Port Mahon (Minorca) e Malta, oltre a terre nel Brasile settentrionale.

Detta in francese “Guerre des Oranges” e in spagnolo “Guerra de las Naranjas” portò inoltre anche alla preparazione di una completa invasione francese della penisola iberica.

Storia

Il Primo Console Napoleone assieme al suo alleato spagnolo, il ministro Manuel Godoy, nell’anno 1800 fecero una proposta al Portogallo. Gli chiesero di allearsi con la Francia nella guerra contro l’Inghilterra, cedendo alla Francia la maggior parte del suo territorio nazionale. Ma il Portogallo che era alleato britannico fin dal trattato anglo-portoghese del 1373, si rifiutò e, nell’aprile 1801, le truppe francesi giunsero nel Paese.

Il 20 maggio furono seguiti dagli spagnoli comandati da Manuel Godoy. Iniziò quindi una disastrosa battaglia dove il Portogallo ebbe la peggio. Godoy conquistò la città portoghese di Olivença (Olivenza in spagnolo), nei pressi del confine spagnolo. In seguito alla vittoria Godoy raccolse arance nei pressi di Elvas e le inviò alla regina di Spagna con il messaggio che avrebbero proseguito fino a Lisbona. E’ proprio per questo motivo che il conflitto divenne famoso con il nome “guerra delle arance.

Il re portoghese dichiarò il patto nullo

Dopo i fatti di Olivenza, il Portogallo decise di accettare le imposizioni del trattato di Badajoz, era il 6 giugno 1801. Mesi dopo, il 29 settembre 1801 confermò invece il trattato di Bajadoz e le modifiche apportate, che portarono alla stesura del trattato di Madrid.

Ma poco dopo aver ottenuto asilo politico a Rio de Janeiro, il re portoghese accusò di aver dovuto firmare il trattato di Badajoz sotto minaccia, e lo dichiarò “nullo ed invalido“.

Dopo la battaglia di Trafalgar del 1805, in cui la flotta franco-spagnola perse contro l’Inghilterra, il governo portoghese riprese i contatti con gli alleati. Questo portò alla guerra d’indipendenza spagnola, in cui la Francia dichiarò annullata la pace del trattato di Badajoz, invadendo di nuovo il Portogallo tra il 1807 ed il 1810.

Il problema di Olivenza

Olivenza è una città situata su una sezione storicamente contesa del confine tra Portogallo e Spagna. Il suo territorio è amministrato da Spagna come un comune appartenente alla provincia di Badajoz  e alla più ampia comunità autonoma di Estremadura Olivenza.

La città di Olivença era sotto la sovranità portoghese tra il 1297 (Trattato di Alcañices) e il 1801, quando fu invasa dagli Spagnoli durante la Guerra delle Arance e ceduta alla Spagna con il Trattato di Badajoz .

Da allora la Spagna ha amministrato il territorio (ora diviso in due comuni, Olivenza e Táliga), mentre il Portogallo invoca l’auto-revoca del Trattato di Badajoz, più il Trattato di Vienna del 1815, per rivendicare la restituzione del territorio.

Nonostante la disputa territoriale tra Portogallo e Spagna, la questione non è stata una questione delicata nelle relazioni tra questi due paesi. Olivenza e altre città confinanti spagnole e portoghesi hanno raggiunto un accordo nel 2008 per creare un’euroregione.

Olivenza si trova sulla riva sinistra (est) del fiume Guadiana , a una distanza uguale di 24 chilometri a sud di Elvas in Portogallo e Badajoz in Spagna . Con un accordo tra la Spagna e il Portogallo, la riva sinistra del fiume è stata riconosciuta come territorio portoghese che definisce il confine di fatto in quella zona.

Ci sono ancora tracce della cultura e della lingua portoghese nelle persone, anche se le giovani generazioni parlano solo spagnolo. All’inizio degli anni ’40 la città era principalmente di lingua portoghese, ma dopo gli anni ’40 si è verificato un cambio di lingua verso lo spagnolo.