Internet via satellite fallì 20 anni fa. Questa volta potrebbe andare diversamente

La Cina e gli Stati Uniti stanno correndo per offrire Internet dallo spazio e SpaceX di Elon Musk è largamente in testa in questa corsa

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Internet via satellite esiste da più di due decenni ma solo ora la tecnologia ha raggiunto la maturità per fornire internet ad alta velocità accessibile per tutti. Niente più digital divide, insomma.

SpaceX di Elon Musk potrebbe essere il più vicino a realizzare questo sogno. La società ha recentemente mostrato un test riuscito del sistema Starlink, che si basa su una costellazione di satelliti in orbita terrestre bassa (LEO).
SpaceX però, non è sola: anche la Cina ha accelerato il lancio dei satelliti che compongono la sua costellazione LEO. Il paese ha persino designato

Internet via satellite come un tipo di “nuova infrastruttura” per ricevere un maggiore sostegno da parte del governo.
Il concetto stesso di Internet via satellite non è nuovo, ma relativamente poche persone lo hanno utilizzato da quando sono iniziati i servizi commerciali verso la metà degli anni ’90. Il suo principale punto di forza è il potenziale per raggiungere aree remote ovunque sulla Terra; luoghi che sono troppo costosi o troppo difficili da collegare via cavo e dove è complicato anche portare il wi fi.
I precedenti tentativi di fornire servizi internet via satellite hanno sofferto di costi elevati e di connessione relativamente lente. Chi ha usato in passato internet via satellite l’ha fatto perché non aveva altra scelta. Ma la nuova tecnologia significa che le aziende come SpaceX cercheranno di convincere i consumatori ad utilizzare internet via satellite con offerte concorrenziali.
Un rendering di un satellite Starlink in orbita terrestre bassa. (Immagine: SpaceX)
Un rendering di un satellite Starlink in orbita terrestre bassa. (Immagine: SpaceX)

La differenza rispetto alla vecchia tecnologia satellitare?

I satelliti LEO. I sistemi più vecchi si basavano su satelliti in orbita geostazionaria, ad oltre 33.000 chilometri di distanza dalla Terra. Ma i satelliti LEO possono trovarsi ovunque tra i 300 ed i 2000 chilometri sopra la superficie, permettendo di ridurre drasticamente i tempi di latenza.

Ecco perché l’Internet satellitare LEO era già stato proposto già nel 1990, quando fu fondata Teledesic. Questa società con sede negli Stati Uniti, era supportata dalla Microsoft di Bill Gates e dal miliardario CraigMcCaw, prevedeva di lanciare 840 satelliti per offrire Internet a banda larga a livello globale. Ma l’impresa fallì nel 2002,  dopo che era stato lanciato un solo satellite di prova.
Teledesic non è stato il primo segno di problemi per i servizi satellitari LEO.



Anche Iridium e Globalstar, entrambi basati su costellazioni di satelliti LEO, non ebbero successo.
Il servizio Iridium di Motorola, aperto nel 1997 ad un costo di 5 miliardi di dollari, offriva ingombranti telefoni satellitari che costavano almeno 3.000 dollari l’uno e addebbitava da 4 a 7 dollari al minuto per il servizio. La società non riuscì ad attrarre un numero sufficiente di utenti per sostenere l’attività e alla fine dichiarò bancarotta nel 1999. Iridium è stato riaperto nel 2001 dopo che un gruppo di investitori privati ​​ha acquistato la società per 25 milioni di dollari.
Nonostante i fallimenti, gli esperti non pensano che la storia sia destinata a ripetersi.
Una relazione della Commissione europea riferisce che  primi progetti di internet via satellite arrivarono quando la tecnologia era costosa e i sistemi terrestri si stavano espandendo rapidamente. Ciò ha reso i servizi satellitari “un’offerta più costosa e tecnicamente meno interessante“.
Ora gli esperti affermano che la costruzione e il lancio di satelliti è molto più conveniente rispetto al passato, secondo i rapporti di McKinsey  e Deloitte.

Il costo per il lancio di 1 Gbps [gigabit al secondo] di capacità è letteralmente 100 volte inferiore rispetto a 15-20 anni fa“, ha affermato Blaine Curcio, fondatrice di Orbital Gateway Consulting.

Il cielo della sera si è illuminato il 22 dicembre 2017, quando il Falcon 9 di SpaceX ha sollevato 10 satelliti Iridium dalla base aeronautica di Vandenberg in California. (Immagine: AP)
Il cielo della sera si è illuminato il 22 dicembre 2017, quando il Falcon 9 di SpaceX ha sollevato 10 satelliti Iridium dalla base aeronautica di Vandenberg in California. (Immagine: AP)
Oggi c’è anche una richiesta molto più alta di Internet a bassa latenza. Milioni di persone trasmettono video ad alta definizione e giocano online ad impegnativi giochi multiplayer su Internet. Molti servizi importanti si sono anche spostati online e ormai la metà del mondo

che rimane offline ha più motivi che mai per connettersi. Quindi, con prezzi competitivi, potrebbe esserci una forte domanda di internet via satellite, secondo McKinsey.

La Curcio vede per le grandi aziende un potenziale interesse a diventare i principali clienti per le società satellitari LEO. Una società come Amazon, ad esempio, potrebbe aver bisogno di una larghezza di banda enorme per Amazon Web Services (AWS).

Secondo la Curcio anche la rivalità tra Stati Uniti e Cina potrebbe avere un ruolo nel successo di Internet via satellite.

All’inizio degli anni 2000, il mondo era un posto molto più ottimista, quasi ingenuo“, ha detto. “Penso che una rete sicura da 10 miliardi di dollari basata sui satelliti LEO diventi più allettante se sei gli Stati Uniti o la Cina e sei all’inizio di quella che sembra una guerra fredda“. Vuoi giocare a poker online ma hai un’esclusione AAMS? Gli esperti di casinononaams.it hanno preparato un elenco dei migliori siti poker non AAMS . Dai un’occhiata e ricevi un bonus di benvenuto.

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