In Antartide la neve sta diventando verde. E il cambiamento climatico peggiorerà la situazione

Alcune isole dell'Antartide si stanno coprendo di neve verde, un fenomeno particolare provocato dalla proliferazione di un particolare tipo di microscopica alga che sembra destinata a diffondersi sempre più con l'aumento delle temperature globali.

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Il fenomeno della neve verde provocato dalle alghe in fiore nella penisola Antartica (a sud di Argentina e Cile) si sta diffondendo grazie all’aumento delle temperature, come risultato del cambiamento climatico, sostengono alcuni ricercatori dopo aver creato una prima mappa su larga scala della diffusione di questi organismi e dei loro movimenti.

I dati catturati dal satellite tra il 2017 e il 2019, combinati con le misurazioni sul campo durante le due estati in Antartide, hanno permesso agli scienziati di mappare la microscopica alga durante la sua fioritura sulla neve della penisola Antartica.

Le calde temperature possono creare un ambiente più adatto alla proliferazione di queste alghe che, però, comunque hanno bisogno di neve bagnata per crescere.

L’alga della neve verde è microscopica se misurata individualmente, ma quando gli organismi crescono simultaneamente modificano il colore della neve in un colore verde brillante, che può essere visto anche dallo spazio, hanno sottolineato gli studiosi pubblicando una ricerca su Nature Communications.

Ricercatori dell’Università di Cambridge e del British Antarctic Survey  hanno usato i dati del satellite dell’Agenzia Spaziale Europea per ottenere misurazioni dalla Baia di Ryder, dall’isola di Adelaide, dalla penisola Fildes e dall’isola di Re Giorgio, tutte nella zona della penisola Antartica.



Sentieri di alga della neve verde possono essere individuati lungo tutta la costa antartica, solitamente nelle zone cosiddette ‘calde’, dove mediamente le temperature sono di poco sotto lo 0 Celsius durante l’estate dell’emisfero meridionale, nei mesi tra novembre e febbraio.

La zona della penisola Antartica è l’area dove si è registrato il maggior riscaldamento climatico nell’ultima parte del secolo scorso, secondo quanto asseriscono gli studiosi. Temperature insolitamente alte sono state registrate in febbraio, mentre una forte ondata di caldo durata nove giorni ha colpito la punta settentrionale del continente all’inizio del 2020.

Gli scienziati hanno identificato 1.679 alghe fiorite sulla superficie nevosa, coprenti un’area di 1.9 chilometri quadrati, con un’equivalenza di dissipazione di carbonio pari a 479 tonnellate per anno. Un dissipatore di carbonio è una riserva che assorbe più carbonio di quello che rilascia.

I ricercatori credono che questi organismi si espanderanno ulteriormente con il progredire del riscaldamento globale delle temperature. “Riscaldandosi l’Antartide, prevediamo che tutta la massa di alga verde incrementerà la sua dimensione, così come la diffusione sulle terre più alte avrà significativamente maggior importanza rispetto alla perdita delle piccole isole di alghe“, ha scritto Andrew Gray, autore della ricerca e ricercatore presso l’ateneo di Cambridge.

Gray ha dichiarato in un’intervista alla CNN che l’innalzamento delle temperature dovrebbe creare un habitat migliore per queste alghe. Comunque, mentre un aumento degli scioglimento delle nevi aiuterà la diffusione delle alghe, lo studioso britannico ha precisato che la distribuzione di questo organismo è fortemente collegata alla popolazione degli uccelli, i cui escrementi sono un fertilizzante fondamentale per accelerarne la crescita.

Se la popolazione degli uccelli – soprattutto i pinguini – soffrirà a causa del riscaldamento globale, “le alghe della neve potranno perdere un’importante fonte di nutriente per accrescersi”, ha aggiunto lo studioso.

Inoltre, l’aumento della fioritura delle alghe potrebbe anche portare a un ulteriore incremento dello scioglimento delle nevi. “Infatti, con le alghe ci sarà maggiore buio, in quanto queste riflettono solo il 45% della luce, quando invece la neve fresca raggiunge una percentuale di 80% nel medesimo processo, e per tale ragione il tasso di scioglimento delle nevi aumenterà naturalmente in queste aree“, ha spiegato Gray.

I ricercatori hanno rilevato che quasi 2/3 di queste piante si trovano in piccole e basse isole. Quando le zone come la penisola Antartica si riscalderanno fino a raggiungere le temperature globali, queste isole potrebbero perdere la loro copertura estiva di neve e alghe sebbene, in termini di massa, la maggioranza delle alghe della neve è stata trovata in zone dove si sono poi potute diffondere verso le aree più alte dove la neve si scioglie.

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