La convinzione che alcuni elementi della tavola periodica abbiano effetti curativi sulla salute umana è sorprendentemente vecchia. Nell’antica Roma si diceva che la salute degli ufficiali fosse molto migliore di quella della truppa perché costoro mangiavano in piatti d’argento.
I pionieri americani durante la conquista dell’Ovest avevano quasi tutti una moneta d’argento che tenevano nella brocca del latte per la credenza che questo metallo impedisse alla bevanda di andare a male.
Tycho Brahe, celebre astronomo e nobile danese, nel 1566 perse il naso durante un duello alla spada per futili motivi. Brahe si fece costruire una protesi d’argento per il suo potere antisettico. Ad un esame successivo, avvenuto alcuni anni dopo, sulla sua salma la protesi risultò essere di rame, ma argento o rame poco importa perché entrambi questi metalli hanno un effettivo potere antisettico.
L’unica differenza tra i due è che il rame è molto meno costoso. Oggi il rame elemento chimico di numero atomico 29 (simbolo Cu) chiamato “oro rosso” per via della sua colorazione è utilizzato in modo massiccio nelle condutture degli impianti sanitari. Con ogni probabilità, il rame è il metallo che l’umanità usa da più tempo: sono stati ritrovati oggetti in rame datati 8.700 a.C.
Il rame per la salute pubblica
La “carriera” ufficiale nel mondo della sanità pubblica del rame iniziò negli Stati Uniti nel 1976. Nel luglio di quell’anno scoppiò una strana epidemia in un albergo di Filadelfia. Un batterio mai visto prima si era intrufolato nell’impianto di condizionamento dell’hotel e da li si era diffuso con gli sbuffi di aria fredda. In quell’albergo era in corso un raduno di veterani dell’American Legion, circa 4000 persone. Ci furono 221 contagiati (in gran parte legionari) e ben 34 decessi.
Nel gennaio del 1977 fu isolato il batterio responsabile che fu chiamato legionella per la presenza massiccia di questi ex veterani che fra loro si chiamavano legionari. Di questo batterio sono state identificate più di 50 specie suddivisi in 71 sierotipi. Il più pericoloso dei quali è certamente la legionella pneumophila.
Dopo questa tragedia i governi promulgarono leggi relative all’igiene delle condutture e l’utilizzo del rame si rivelò come la soluzione più economica ed efficace. A contatto con questo metallo batteri, funghi ed alghe ne assorbono gli atomi e in poche ore muoiono “soffocati“. Questa proprietà detta oligodinamica rende certi metalli, come il rame, più sterili di legno e plastica.
Questo è il motivo per il quale negli spazi pubblici le maniglie ed i corrimano sono quasi sempre metallici. La stessa ragione riguarda la composizione metallica delle monete, che passando di mano in mano, potrebbero essere dei pericolosissimi trasportatori di batteri. A titolo di esempio una moneta da 1 euro è composta per il 75% di rame, il 20% di zinco ed il 5% di nichel.
L’Italia non è un paese ricco di rame, però le miniere, tutte medio piccole, sono presenti su tutto il territorio dello Stato. Solitamente in queste cave il rame era in sottili venature, e i minerali estratti non ne contenevano molto. Le più importanti miniera in Italia sono ubicate a Predoi, Montecatini e in Val di Cecina la miniera di Caporciano. Il consumo mondiale di rame si attesta intorno ai 20 milioni di tonnellate l’anno.