Il nuovo telescopio della NASA aiuterà gli astronomi a scoprire pianeti alla deriva – video

Il Nancy Grace Roman Space Telescope, studierà l'energia oscura, esaminerà un tipo speciale di supernova e scoprirà numerosi esopianeti attraverso la metodologia nota come microlensing gravitazionale

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Mentre gli astronomi cominciano a scoprire esopianeti anche in galassie molto lontane, si trovano sempre più di fronte a un curioso sottoinsieme di oggetti che fluttuano liberamente senza essere collegati ad alcuna una stella. A complicare ulteriormente le cose c’è il fatto che, tra questi mondi alla deriva, la maggior sono pianeti gassosi, delle dimensioni di Giove mentre pochi assomigliano a pianeti rocciosi come la nostra Terra.
Scoperti per la prima volta nel 2003, questi pianeti fluttuanti sono sfuggenti e difficili da rilevare dagli osservatori terrestri esistenti ma un rivoluzionario telescopio, che sarà operativo dal 2025, sarà in grado di svelare i segreti dell’oscurità dello spazio, dove i mondi senza sole potrebbero addirittura superare le stelle. Il telescopio spaziale Nancy Grace Roman della NASA sarà in grado di vedere ancora più pianeti rocciosi fluttuanti, potenzialmente centinaia, di dimensioni pari a Marte, secondo una ricerca pubblicata ad agosto sull’Astronomical Journal. Questi mondi oscuri potranno aiutarci a fare luce su come si formano i pianeti e cosa succede loro dopo la morte della loro stella.

“La galassia potrebbe pullulare di questi pianeti fluttuanti, o forse non ce ne sono”, dice Scott Gaudi, astronomo presso la Ohio State University e autore della nuova ricerca. “Potrebbero esserci più pianeti di massa terrestre che stelle nella galassia … Ora avremo la possibilità con Roman di capirlo.”

Il Nancy Grace Roman Space Telescope, dal nome del primo astronomo capo della NASA che ha sostenuto instancabilmente nuovi strumenti come Hubble e ha dato diversi importanti contributi al campo dell’astronomia, si impegnerà in studi fondamentali, studierà l’energia oscura, esaminerà un tipo speciale di supernova e scoprirà numerosi esopianeti attraverso la metodologia nota come microlensing gravitazionale.

  • Il Nancy Grace Roman Space Telescope ha un campo visivo 100 volte quello di Hubble alla stessa profondità e risoluzione.
  • Lo specchio ha lo stesso diametro di Hubble, ma è solo circa un quarto della massa.


Questa tecnica può rivelare oggetti troppo scuri per essere scoperti con altri mezzi, oggetti come buchi neri o pianeti. Quando un oggetto, come un pianeta, passa davanti a una stella, la sua gravità provoca un lievissimo schiarimento alla luce stellare. Il debole ingrandimento, previsto dalla teoria della relatività generale, può fornire informazioni sulla lente d’ingrandimento che passa. A differenza della maggior parte delle altre tecniche di scoperta planetaria, il microlensing può trovare mondi lanciati dalla loro stella, alla deriva nell’oscurità dello spazio.