Difendendo la sua decisione di ritirare le truppe dall’Afghanistan, il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha accusato il governo e l’esercito afghani di consentire ai talebani di rioccupare un paese già devastato dalla guerra.
Questa autogiustificazione poco convincente non può nascondere il senso di tradimento onnipresente: l’America ha semplicemente lasciato l’Afghanistan nei guai. Per sua stessa ammissione, gli Stati Uniti hanno speso più di 1 trilione di dollari in due decenni, apparentemente per addestrare ed equipaggiare le 300.000 forze militari afghane.
Allora, perché questa forza “incredibilmente ben equipaggiata” ha capitolato praticamente senza combattere ai talebani? E una parte dei fondi è finita nelle mani dello stesso gruppo militante, grazie a un ben oliato racket di estorsioni che è passato proprio sotto il naso delle forze statunitensi?
L’America deve una spiegazione alla sua stessa gente – e al mondo – su questi punti.
L’affermazione di Biden secondo cui gli Stati Uniti avevano “pianificato ogni evenienza” non regge alla luce del ritiro caotico e disordinato, anche se si è degnato di ammettere che l’acquisizione dei talebani è avvenuta “più rapidamente” del previsto.
Questi inquietanti sviluppi hanno anche messo sotto esame l’accordo USA-talebani del febbraio 2020, firmato durante la presidenza di Donald Trump con il sostegno del Pakistan.
L’accordo di Doha, che avrebbe dovuto aprire la strada a negoziati intra-afghani su una soluzione politica e un cessate il fuoco permanente e globale, è andato terribilmente male. Questo patto controproducente e l’annuncio del ritiro di Biden in aprile sono stati insieme la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
La riluttanza dell’America ad accusare il Pakistan di aiutare i talebani a gestire la rivolta è stata da sempre chiaramente visibile.
Durante la sua visita a Nuova Delhi il mese scorso, il Segretario di Stato americano Antony Blinken non ha affrontato le preoccupazioni dell’India riguardo alle “influenze maligne” che affliggevano l’Afghanistan.
Il minimo che gli Stati Uniti possono fare ora è smettere di scaricare le responsabilità e accettare la colpa della disastrosa svolta degli eventi. Biden ha affermato che non ripeterà gli errori che gli Stati Uniti hanno commesso in passato.
Seguendo il corso della storia americana, è più facile a dirsi che a farsi.