Durante il decennio che sta per concludersi la tecnologia legata all’esplorazione spaziale ha segnato una serie di importanti miglioramenti, impressi principalmente dall’impulso dato dall’ingresso delle compagnie private nel settore dei lanci commerciali e anche da un rinnovato interesse delle grandi agenzie spaziali nazionali.
La spettacolarizzazione dei lanci spaziali, dovuta soprattutto ai booster recuperabili di SpaceX, l’atterraggio della Cina sulla Luna con i suoi mezzi automatici, le immagini che ci giungono da Marte sempre più dettagliate e definite grazie al rover Curiosity, le missioni robotiche verso i pianeti e le lune del sistema solare, la ricerca della vita extraterrestre che è tornata al centro dell’interesse del pubblico, l’annuncio della NASA di voler tornare sulla Luna con un equipaggio umano sono solo alcune delle cose cui si deve la ripresa di importanza, agli occhi dell’opinione pubblica, per l’esplorazione dello spazio.
Eppure, il decennio che è iniziato nel 2010 non era certo partito bene: nel 2011, la NASA ha dichiarato concluso il suo programma Space Shuttle e gli Stati Uniti hanno rinunciato alla loro posizione di potenza spaziale in grado di pilotare il volo spaziale.
Quasi un decennio dopo, si potrebbe dire che nulla è cambiato, tranne che invece è cambiato molto. Anzi, è cambiato tutto.
Gli Stati Uniti sono quasi pronti a tornare nello spazio con un equipaggio umano lanciato dal loro territorio: grazie a SpaceX e Boeing nei primi mesi del 2020 si svolgeranno i primi lanci con equipaggio umano dal territorio americano.
Più a livello globale, possiamo guardare agli anni 2010 come un decennio che ha visto l’esplorazione di nuovi mondi e nuove frontiere da parte delle grandi agenzie; NASA, ESA, JAXA e CNSA in Cina hanno fatto molto per l’esplorazione fisica del sistema solare.
Invece, è grazie alla SpaceX di Elon Musk che si è cominciato a parlare apertamente delle missioni con equipaggio su Marte e persino di installare colonie sul Pianeta Rosso. Lo spazio è tornato ad attirare l’attenzione e l’immaginazione del pubblico in un modo che non si vedeva dai tempi del programma Apollo.
Ecco alcuni dei momenti che negli ultimi dieci anni hanno contribuito a rilanciare l’interesse per l’esplorazione spaziale.
1. Il volo finale dello Space Shuttle della NASA
Il decennio è iniziato con una morte. Nel 2011, la navetta spaziale della NASA Atlantis ha effettuato l’ultimo volo del programma, A quel punto molti si chiesero se la NASA avesse davvero rinunciato al volo spaziale.
La 33ima e ultima missione della navetta spaziale Atlantis iniziò alle 11:29 EDT venerdì 8 luglio 2011 dal Kennedy Space Center della NASA. Questa 135a missione del programma Shuttle (STS-135) durò 12 giorni e atterrò il 21 luglio.
Oggi gli Stati Uniti non hanno ancora modo di inviare astronauti nello spazio dal proprio territorio, e per tutto questo tempo si sono affidati alla Russia, ma questo sta per cambiare: tra febbraio e marzo SpaceX, e a stretto giro Boeing, lanceranno le loro navette commerciali capaci di trasportare un equipaggio umano per il loro primo volo ufficiale.
2. La Cina è diventata una superpotenza spaziale
È probabile che ripenseremo ai primi decenni di questo secolo per l’emergere della Cina come la principale potenza spaziale del 21° secolo. Dopo essere stata solo il terzo paese a lanciare astronauti in orbita nel 2003, ha lanciato una stazione spaziale, ha mandato un lander sulla luna e, nell’ultimo decennio, due stazioni spaziali Tiangong in orbita bassa e due missioni Chang’e sono riuscite ad atterrare sulla superficie lunare.
Nel 2019 la missione Chang’e 4 ha portato con successo un lander ed un rover sul lato più lontano della luna che ha richiesto il posizionamento di un satellite relay in un’orbita particolare molto complicata per mantenere le comunicazioni. Non ha fretta, non fa molto rumore sui suoi piani, e la sua Public Relation con i media è terribile, ma la China National Space Administration(CNSA) sta facendo cose importanti… Il prossimo passo sarà una missione automatica che scenderà sulla Luna, raccoglierà campioni di rocce e suolo e li riporterà sulla Terra, è prevista anche una nuova stazione spaziale, una base lunare con personale umano e, già nell’estate 2020, la missione Huoxing verso Marte.
3. I razzi lanciatori con boosters riutilizzabili di SpaceX
Negli anni ’10 è stata, però, una società privata ad accendere il nuovo interesse per l’esplorazione dello spazio, più di qualsiasi altra missione delle grandi agenzie spaziali nazionali. Tant’è che oggi, negli Stati Uniti, molte persone sembrano pensare che la NASA e SpaceX siano in competizione tra loro.
In realtà si trattava solo di soldi. Nel tentativo di ridurre i costi e rendere più frequenti i voli, SpaceX di Elon Musk ha sperimentato booster di razzi riutilizzabili, risparmiando così denaro e rendendo i viaggi nello spazio molto più economici. Ciò significava che i booster del primo stadio rientrano alla base dopo avere immesso in orbita il carico utile. Ha funzionato e, oltre ad essere un risultato tecnico eccezionale, le immagini iconiche dei booster che rientrano sul launchpad sono state un enorme successo di PR per SpaceX.
Ci sono stati molti momenti importanti per SpaceX. Il più iconico probabilmente è stato l’invio della Tesla Roadster di Musk, “guidata” da un manichino chiamato Starman vestito con una tuta spaziale, in orbita attorno al Sole dopo un volo di prova del Falcon Heavy nel febbraio 2018.
Un altro momento suggestivo per il pubblico è stata certamente l’apparizione di Elon Musk in “The Late Show con Stephen Colbert” evento nel corso del quale il visionario imprenditore dichiarò che Marte potrebbe essere riscaldato “lanciando armi termonucleari sui suoi poli“. Musk ha anche detto, e non solo inq uella circostanza, di essere fermamente intenzionato a fondare una colonia su Marte e di voler avviare l’era dei trasporti interplanetari.
SpaceX ha concluso il decennio con le polemiche scatenate dall’effetto sull’astronomia della sua mega-costellazione di satelliti Starlink, un progetto che, a regime, dovrebbe garantire un servizio Internet a banda larga in tutto il mondo abbattendo il digital divide.
Tuttavia, con la Crew Dragon e la Starship all’orizzonte, gli anni 2020 prospettano di far venire l’acquolina in bocca per i fan di SpaceX… E come si fa a non essere fan di SpaceX?
4. Curiosity
Hai guardato il video? Otto anni dopo fa ancora venire i brividi. Atterrando sul pianeta rosso il 6 agosto 2012, il rover Curiosity della NASA ha cercato le prove del passato abitabile di Marte e ha rispedito alcune incredibili foto della superficie marziana. C’erano già stati altri rover inviati su Marte nel decennio precedente, tuttavia, l’arrivo di Curiosity su Marte deve classificarsi come uno dei grandi momenti dell’esplorazione dello spazio.
5. Cassini a Saturno
Sebbene il loro valore scientifico sia incalcolabile, le missioni robotiche senza equipaggio tendono a faticare per catturare l’immaginazione del pubblico. Non fu così per la sonda Cassini della NASA, che ha trascorso gran parte dell’ultimo decennio ad inviare immagini sbalorditive che hanno ricordato a tutti perché Saturno è chiamato il Signore degli Anelli…
Cassini ha contribuito a rivelare un oceano globale su Encelado, una luna ghiacciata di Saturno, ma per quanto riguarda la pubblicità è arrivato il momento più bello quando, nel luglio 2013, si è spostato di 750.000 miglia dietro Saturno rispetto al Sole, creando un’eclissi (sopra) che includeva una vista della Terra da 900 milioni di miglia di distanza.
6. La “Great American Eclipse”
Le eclissi solari totali si verificano all’incirca ogni 18 mesi, ma si verificano principalmente in mare o in aree non popolate. Per vederle occorre fare viaggi costosi. Quindi l’arrivo di una “Great American Eclipse” da costa a costa, estesa dall’Oregon alla Carolina del Sud il 21 agosto 2017, è stata una grande festa. La maggior parte degli americani non l’ha capito, non ha percorso lo stretto “sentiero della totalità” per intravedere la corona solare e probabilmente non saprà mai cosa si è perso. Tuttavia, per quelli che si sono fatti un’idea e hanno viaggiato per sperimentare la totalità, è cambiata la vita, come ha spiegato eloquentemente David Charon, inseguitore di eclissi, in un discorso sul TED. Se non hai mai vissuto un’eclisse solare totale, che cosa c’è esattamente nella vostra li9sta delle cose da fare prima di morire? Il Nord America avrà un’altra possibilità nell’aprile 2024.
7. La ricerca di una Terra 2.0
Nel 2010 gli astronomi erano a conoscenza dell’esistenza di circa 450 esopianeti: pianeti in orbita attorno ad altre stelle. Ora ne conoscono oltre 4.000 grazie all’incredibile lavoro del Kepler Space Telescope svoltosi tra il 2009 e il 2018.
Kepler-452b è stato il primo pianeta alieno vicino alla Terra ad essere scoperto nella zona abitabile di una stella simile al sole ma ce ne sono stati innumerevoli altri. Il numero di esopianeti conosciuti ora raddoppia circa ogni 27 mesi, quindi era appropriato quando, nell’ottobre 2019, il Premio Nobel per la fisica fu diviso tra il cosmologo Jim Peebles e gli astronomi svizzeri Michel Mayor e Didier Queloz, che individuarono il primo esopianeta in orbita attorno a una stella simile al sole (51 Pegasi) nel 1995. Non c’è dubbio che la caccia agli esopianeti negli anni ’10 è passata dall’essere un settore di nicchia a diventare la principale area di indagine nell’astronomia moderna.
8. Plutone
Potrebbe non essere più un pianeta, ma Plutone si è rivelato un mondo meraviglioso quando, nel luglio 2015, la navicella spaziale New Horizon della NASA ha sfrecciato sulla sua superficie ghiacciata e raccolto alcuni dati straordinari. Oltre a scattare le nostre prime foto ravvicinate di Plutone, New Horizons ha scoperto che il pianeta nano è geologicamente attivo e potrebbe avere un oceano sotterraneo sotto la sua crosta.
New Horizons ha poi proseguito il suo volo, regalandoci il giorno di capodanno del 2019 immagini dell’oggetto della fascia di Kuiper 2014 MU69, soprannominato Ultima Thule, da allora ribattezzato Arrokoth. Che missione e non è ancora finita! New Horizons si sta avvicinando ad altri oggetti della fascia di Kuiper, permettendoci davvero, con le sue telecamere, di vedere cose che nessun uomo ha mai visto prima.
9. Tuono suChelyabinsk
Questo non era pianificato, ma è stato indubbiamente l’evento astronomico di maggiore impatto del 2013. Il 15 febbraio di quell’anno l’intero pianeta ricevette un avviso quando un asteroide di 19 metri di larghezza esplose sopra Chelyabinsk in Russia. Una lunga scia di vapore e la sua luce sorprendente sono state catturate da centinaia di dash cam, mentre l’esplosione frantumava migliaia di finestre e ferito migliaia di persone. Da quel momento, trovare il modo di proteggerci dagli asteroidi è diventato il compito delle agenzie spaziali .
Cosa manca in questo elenco? Molto, certo.
Ci sono dozzine di momenti di SpaceX che potrebbero essere inclusi e alcuni anche da Blue Origin, anche se il turismo spaziale non è ancora decollato.
Alla fine, tuttavia, l’esplorazione dello spazio riguarda il guardare avanti, non indietro. Aspettiamo l’estate del 2020, la “stagione di Marte” quando NASA, ESA e la CNSA cinese lanceranno i propri rover sul pianeta rosso. Poco dopo, vedremo cosa riusciranno a fare nel deviare un asteroide le missioni Darth ed Hera di NASA ed ESA e poi, a metà decennio, il programma Artemis della NASA dovrebbe riportare gli esseri umani sulla Luna.
Niente di tutto questo sarebbe in programma se non fosse stato per il decennio appena trascorso, quello che ha rinnovato l’interesse pubblico e privato per lo spazio, l’astronomia e l’esplorazione spaziale.