I pericoli delle radiazioni sulla Luna

Gli astronauti dovranno proteggersi dalle radiazioni ionizzanti che saranno da due a tre volte più elevate di quelle assorbite dagli astronauti a bordo della stazione spaziale internazionale

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Tra pochi anni gli esseri umani torneranno sulla Luna e lo faranno in pianta stabile. La NASA si prepara a lanciare le missioni Artemis che porteranno nel 2024 una donna e un uomo sul suolo del nostro satellite. Qui, gli astronauti dovranno proteggersi dalle radiazioni ionizzanti che saranno da due a tre volte più elevate di quelle assorbite dagli astronauti a bordo della stazione spaziale internazionale. Le radiazioni, estremamente pericolose per la salute dovranno essere attenuate da rifugi con un adeguato spessore delle pareti.
Per capire come difendersi dal bombardamento di questi raggi mortali, gli scienziati usufruiranno degli importanti dati ricavati dal lander cinese che opera sul lato nascosto della Luna e che sta fornendo le prime misurazioni complete dell’esposizione alle radiazioni dalla superficie lunare. Queste informazioni sono vitali per la NASA, per altre agenzie spaziali o per agenzie private che mirano a inviare astronauti sulla luna. I dati raccolti dal lander Chang’e 4 (cosi chiamato in onore della Dea cinese) sono stati riportati sulla rivista statunitense Science Advances da un team cinese-tedesco.
“Questo è un risultato immenso, nel senso che ora abbiamo un set di dati che possiamo usare per confrontare le nostre radiazioni e capire meglio il potenziale rischio per le persone sulla luna”, ha detto Thomas Berger, un fisico dell’istituto di medicina dell‘Agenzia spaziale tedesca.
Gli astronauti riceverebbero sulla Luna una dose di radiazioni da 200 a 1.000 volte più intensa di quanto sperimentiamo sulla Terra, o da cinque a 10 volte di più dei passeggeri a bordo un volo transatlantico, ha osservato Robert Wimmer-Schweingruber della Christian-Albrechts University di Kiel, in Germania che ha precisato in una e-mail: “La differenza è, tuttavia, che nessun volo dura una missione spaziale di esplorazione lunare. Gli esseri umani non sono fatti per questi livelli di radiazioni e dovranno proteggersi sulla luna”, ha aggiunto.
Sulla superficie della Luna il livello delle radiazioni dovrebbe essere all’incirca lo stesso, tranne che nei pressi delle pareti di profondi crateri ha spiegato Wimmer-Schweingruber. “Fondamentalmente, meno vedi il cielo, meglio è. Il cielo è infatti la fonte primaria delle radiazioni”, ha aggiunto.
Wimmer-Schweingruber ha affermato che i livelli di radiazione sono vicini a quelli previsti dai modelli. I livelli misurati da Chang’e 4, infatti, “concordano quasi esattamente” con le misurazioni di un rilevatore su un orbiter della NASA che ha orbitato intorno alla luna per più di dieci anni, ha spiegato Kerry Lee, esperto di radiazioni spaziali al Johnson Space Center a Houston.
È bello vedere la conferma di ciò che pensiamo e la nostra comprensione di come le radiazioni interagiscono con la luna è come previsto“, ha detto Lee, che non è stato coinvolto nello studio condotto dai cinesi e dai tedeschi.
In uno schema dettagliato pubblicato questa settimana, la NASA ha detto che la prima coppia di astronauti ad allunare con il programma Artemis trascorrerà una settimana sulla superficie lunare, un periodo di tempo più che doppio rispetto agli equipaggi dell’Apollo che scesero sulla Luna mezzo secolo fa. Le spedizioni dureranno da uno a due mesi una volta stabilito un campo base.
Ora la NASA, come è noto, ha in programma di riportare entro la fine del 2024 due astronauti sulla Luna, un uomo e una donna che dopo decenni scenderanno sul suolo lunare per dare il via alla realizzazione di una base stabile. La Casa Bianca spinge sull’acceleratore chiedendo al Congresso di approvare i finanziamenti che porteranno negli anni 30 del 21° secolo un gruppo di astronauti su Marte.
L’agenzia spaziale americana doterà tutte le capsule Orion di rilevatori di radiazioni e realizzerà inoltre un rifugio sicuro per i membri dell’equipaggio. Per quanto riguarda i lander attuali, tre aziende stanno sviluppando il proprio velivolo con la supervisione della NASA. Almeno per il primo sbarco sulla luna di Artemis, gli astronauti vivranno nella parte ascendente del loro lander.
I ricercatori tedeschi suggeriscono di realizzare, con stampanti 3D, rifugi con la regolite, materiale facilmente reperibile sulla superficie lunare che consentirà una buona protezione per soggiorni di diversi giorni. Le pareti scrivono i ricercatori, dovranno essere spesse 80 centimetri. Pareti più spesse emetterebbero la propria radiazione secondaria (radiazioni assorbite quando i raggi cosmici interagiscono con il suolo lunare e riemesse dalla regolite). “Quindi, in questo senso, penso che i muri dei castelli europei sarebbero troppo spessi!” ha concluso Berger.